Il 5 maggio 1826, Joseph Niépce
scrisse al fratello Claude del suo ultimo esperimento, un foglio
bagnato di cloruro d'argento ed esposto all'interno di una piccola
camera oscura. L'immagine risultante apparì invertita, con gli oggetti
bianchi su fondo nero; così nacque la fotografia in bianco e nero (dalla rete).
In fondo alla china,
fra gli alti cipressi,
è un piccolo prato.
Si stanno in quell’ombra
tre vecchie
giocando coi dadi.
Non alzan la testa un istante,
non cambian di posto un sol giorno.
Sull’erba in ginocchio
si stanno in quell’ombra giocando.
Aldo Palazzeschi
Nell'età si scorgono
segni del senso, rughe,
espressioni del volto e
mani, secche di tempo...
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