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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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Visualizzazione post con etichetta Gibran. Mostra tutti i post
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lunedì 24 febbraio 2025

Considerazioni

Alcuni di noi sono come inchiostro, 
altri come carta.
E se non fosse per il nero di alcuni di noi, 
altri sarebbero muti.
E se non fosse per il bianco di alcuni di noi,
altri sarebbero ciechi.

khalil Gibran

Tratti di penna ora sono
lettere scritte su schermi;
scrivere è privilegio di pochi,
leggere è a pannaggio di troppi...

giovedì 28 novembre 2024

Di amore e di pioggia

L’amore non dà nulla fuorché sé stesso
e non coglie nulla se non da sé stesso.
L’amore non possiede,
né vorrebbe essere posseduto
poiché l’amore basta all’amore.

Khalil Gibran

Tutto era più semplice,
amare, gioire, soffrire;
poi è cambiato il tempo,
la pioggia dilava le cose...
 
La pioggia ci insegna a lasciare andare ciò di cui non abbiamo più bisogno (anche se spesso non lo crediamo).  
L'acqua che scorre è un simbolo di liberazione. 
Possiamo fermarci ad osservare la pioggia e immaginare che ogni goccia porti via con sé una difficoltà, una preoccupazione che abbiamo trascinato troppo a lungo o una paura che ci sta bloccando (dalla rete).

sabato 28 ottobre 2023

Poesia ancora

La poesia è una forma d'arte che crea, con la scelta e l'accostamento di parole secondo particolari leggi metriche, un componimento fatto di frasi dette versi, in cui il significato semantico si lega al suono musicale dei fonemi (da wikipedia).

 La poesia è il salvagente
cui mi aggrappo
quando tutto sembra svanire.
Quando il mio cuore gronda
per lo strazio delle parole che feriscono,
dei silenzi che trascinano verso il precipizio.

Quando sono diventato così impenetrabile
che neanche l'aria
riesce a passare.

Kahlil Gibran

Scrivere e scrissi e scrivo
versi intagliati nelle pieghe vitali
del tempo che passa e passo,
passare tra un pò sarà imperativo...

 

mercoledì 20 settembre 2023

Ghiande!

La ghianda è un frutto commestibile formato da un guscio duro, di colore marrone chiaro, sormontato da un cupolino più tenero. La maturazione avviene tra ottobre e dicembre. Durante la maturazione le ghiande vuote sono le prime a cadere, mentre quelle con il frutto proseguono fino alla piena maturazione, quando cioè il cupolino e il peduncolo assumono una colorazione marrone. Il momento migliore per la raccolta delle ghiande è quello in cui il peduncolo è ancora di colore verde
(dalla rete).

In un campo ho veduto una ghianda:
sembrava così morta, inutile.
E in primavera ho visto quella ghianda
mettere radici e innalzarsi,
giovane quercia verso il sole.
Un miracolo, potresti dire:
eppure questo miracolo si produce
mille migliaia di volte
nel sonno di ogni autunno
e nella passione di ogni primavera.
Perchè non dovrebbe prodursi
nel cuore dell'uomo?

Kahlil Gibran

La raccolta delle ghiande avviene come la raccolta delle nocciole. Una volta scosso l’albero, le ghiande vengono raccolte direttamente da terra. È importate non lasciare questi frutti al suolo troppo a lungo in quanto potrebbero essere rovinati dall’infiltrazione dell’umidità attraverso il guscio o dall’insinuarsi di larve. I frutti lasciati a terra sono più soggetti al deterioramento anche della parte commestibile interna che si ricopre di una patina nera o ammuffisce.
 
Ora che il verde è più scuro,
ora che l'acqua reaffredda e corre;
la vita così come dovrebbe,
il pensiero riarso si sgretola...

Questo frutto è uno scrigno di vitamina B, proteine, carboidrati complessi e fibre, contiene anche magnesio e potassio. È un frutto con pochi grassi. Con le ghiande si può preparare il caffè di ghianda, facendo ovviamente tostare i frutti e miscelando poi il macinato con del caffè. Si può poi ottenere dell’olio di ghianda, avente proprietà simili a quello di oliva. Infine se macinata si trasforma anche in farina da impiegare per preparare pane, pasta e biscotti di tutti i tipi.

mercoledì 30 agosto 2023

Gli amici miei...

Un amico

Cos’è per te un amico,
Perché tu debba cercarlo
Per ammazzare il tempo?
Cercalo sempre per vivere il tempo.
Deve colmare infatti le tue necessità,
non il tuo vuoto.
E nella dolcezza dell’amicizia
Ci siano risate,
E condivisione di momenti gioiosi.
Poiché nella rugiada
delle piccole cose
Il cuore trova il suo mattino
E si rinfresca.  
 
Kahlil Gibran
 Faremo ancora l'intenso sforzo
di ascoltare voci di vecchi ragazzi
ormai diventati adulti, col cuore
in subbuglio, sempre in subbuglio...
 
 Gli amici miei
 
 In questa storia che diventa tempo
In questo tempo che diventa amore
Ho conosciuto ragazze ridenti, fuggenti
Nel giro di poche ore
E con due ali di cera mi sono permesso
Di andare a toccare il sole
Qualche sorriso di madre
Fa crescere in fretta
Fa bene alla pelle e al cuore

E adesso ho vinto, se pure si vince
Che è tutto da dimostrare
Ho ereditato la terra che aveva mio padre
Ovvero le sue parole
E guardo l'alba che insegue il tramonto
Che insegue la notte per far l'amore
E sento te che mi riempi la stanza e la vita
Che niente può farmi male
E penso

Dove saranno gli amici miei?
Quelli del tempo che c'era lei
Come vorrei, cosa darei
Dove saranno gli amici miei?

Amore amore, tienmi forte la mano
E aiutami a ricordare
Io sono un piccolo uomo sotto un piccolo vetro
Che non si può più spezzare
Vorrei mandare in frantumi
Memoria, pensieri, almeno per un saluto
E avere ancora vent'anni
Ancora tutto da dire per un minuto

E chiudo gli occhi più forte del tempo
Però tu non mi lasciare
E all'improvviso li vedo
Lontani, vicini, gli stessi di mille sere
E sento tutte le voci
La dolce, l'acuta, la tenue, la disperata
E devo chiedere scusa a qualcuno, ricordo
Ma forse è una puttanata

Stasera tornano tutti gli amici miei
Forse non sono partiti mai
Erano qui dentro di me
E non l'avevo capito mai
Tornano tutti gli amici miei
Noi non ci siamo lasciati mai
E sono qui dentro di me
Tornano tutti gli amici miei
 
Roberto Vecchioni

mercoledì 12 luglio 2023

Poesia e riflesso

Segui l'amore

L’amore non dà nulla fuorché sé stesso
e non coglie nulla se non da sé stesso.
L’amore non possiede,
né vorrebbe essere posseduto
poiché l’amore basta a all’amore.

Khalil Gibran
Seguire l'amore sconvolge
pensieri, sensi e cuore;
siamo animali di affetti lo dico
da sempre, da sempre lo sono...

venerdì 28 aprile 2023

Fratello (sorella)

Ti amo fratello, chiunque tu sia,
sia che tu t’inchini nella tua chiesa,
o t’inginocchi nel tuo tempio,
o preghi nella tua moschea.
Tu ed io siamo figli di una sola fede,
giacchè le diverse vie della religione,
non sono che le dita dell’amorevole
mano di un solo Essere Supremo,
una mano tesa verso tutti,
che offre a tutti l’interezza dello Spirito,
ansiosa di accogliere tutti.

Khalil Gibran

Si dice sempre essere amore,
spesso è egoismo e cupidigia;
vorremmo possederci come noi
possediamo gli altri, assurdo...
 
I termini fratello (dal latino frater) e sorella (dal latino soror) definiscono il rapporto di parentela di un individuo rispetto ad altri figli di medesimi genitori, oppure da diversi genitori: due individui sono cioè tali quando condividono (giuridicamente e/o biologicamente) entrambi i genitori; se il genitore è invece uno solo (sia madre che padre) si usano i termini  fratellastro o sorellastra.
(wikipedia)

lunedì 24 gennaio 2022

Ricordo... Gibran

è così facile amare Gibran, non c'è un suo scritto che strida dentro di noi, con quello che siamo; in tutte le parole tradotte potrebbe esserci un difetto ma l'umore che trasuda veramente lenisce il cuore che duole, il problema è leggerlo, sfogliarlo, non certo comprenderlo o amarlo...

Gujil

 

Ricordo

Non lascio che neanche un singolo fantasma del ricordo
svanisca con le nuvole,
ed è la mia perenne consapevolezza del passato
che causa a volte il mio dolore.
ma se dovessi scegliere tra gioia e dolore,
non scambierei i dolori del mio cuore
con le gioie del mondo intero.

Khalil Gibran

 

Potremmo definire il ricordo come  un'impronta di una singola vicenda o esperienza o di un complesso di vicende ed esperienze del passato, conservata nella coscienza e rievocata alla mente dalla memoria, con più o meno intensa partecipazione affettiva: il ricordo dei cari estinti, del fratello lontano; mi è rimasto un pessimo ricordo di quella serata; i vecchi vivono di ricordi (dalla rete).

  

ha radici profonde un ricordo che conta,
rimane in bilico tra cuore e ragione;
ho tanti ricordi che contano tanto, io
non sò che metterli rinfusamente via...

sabato 17 luglio 2021

Inchiostro & nerofumo

L'inchiostro contenuto nel calamaio è un liquido colorato 
(spesso nero) con vari pigmenti quali:
nerofumo, bacche vegetali, minerali vari, con il quale
si tracciano i segni ideografici o sillabici su superfici sottili,
di colore chiaro o bianco,
quali i papiri, la carta o la pergamena
(da wikipedia). 
 
Alcuni di noi sono come inchiostro,
 altri come carta. E se non fosse per il nero di alcuni di noi,
altri sarebbero muti. E se non fosse per il bianco di alcuni di noi,
altri sarebbero ciechi
Khalil Gibran
 
Il nero di carbone
(o, più correttamente, nero di carbonio, o nerofumo o carbon black)
è un pigmento, prodotto dalla combustione incompleta
di prodotti petroliferi pesanti quali,
catrame di carbone fossile, catrame ottenuto dal cracking dell'etilene,
o da grassi ed oli vegetali.
  
 
se rivedersi ancora non basta
scelgo l'oblio come risposta;
nel confuso contesto non scrivo
che cose banali, frasi previste...

sabato 4 luglio 2020

Aforisma e riflesso


sono fondamentalmente in stato di prostrazione,
sarà il periodo, sarà l'età, sarà il caldo;
eppure non mi da sollievo pensare al fiume,
l'acqua che scorre mi porta a riflettere sul tempo...

sabato 20 giugno 2020

Semi et al.


Ogni seme che l’autunno getta nelle profondità della terra
 ha un modo suo proprio di separare nucleo e involucro
al fine di formare le foglie, i fiori e i frutti.
Ma quali che siano i modi,
lo scopo delle peregrinazioni di tutti i semi è identico:
arrivare a levarsi innanzi al volto del sole.

Kahlil Gibran
"Iram dalle alte colonne"


Come semi d'autunno (Caging Skies), pubblicato anche con il titolo Il cielo in gabbia, è un romanzo del 2004 di Christine Leunens.
Johannes Betzler, austriaco membro della Gioventù hitleriana con fervidi ideali nazisti e antisemiti, nel 1943, appena diciassettenne, decide di combattere le forze nemiche durante la seconda guerra mondiale.
Gravemente ferito da una bomba, fa ritorno a Vienna, nella casa dove è cresciuto, scoprendo che nel frattempo i genitori hanno deciso di nascondere, nella soffitta, una giovane ragazza ebrea, Elsa.
Benché inizialmente fosse affascinato dall'idea di controllare il destino di uno di quelli che aveva imparato a odiare, l'iniziale compassione di Elsa verso la sua infermità si evolve fino a una passione e una conseguente lunga convivenza. Morti i genitori e terminato il conflitto, Johannes, per non separarsi da Elsa, la inganna facendole credere che sia stata la Germania nazista a vincere la guerra, impedendole così di uscire di casa.
Dal romanzo è liberamente tratto il film Jojo Rabbit (2019) di Taika Waititi

seminiamo nella vita, anche se non ci accorgiamo,
siamo esseri sensienti, eppure ancora animali;
il nostro seme perdura, inquina, feconda, ama,
cosa resterà alfine di me?..

domenica 28 ottobre 2018

Gibran, Pagliarani e l'amore


Che ci portiamo addosso il nostro peso
lo so, che schermaglia d’amore è adattamento,
guizzo, resistenza necessaria perché baci
la nostra storia i nostri uomo-donna
non solo all’ombra dei parchi
l’imparo ora, forse.

Oh, ma scompagina come il vento
freddo di viale Piave i giorni scorsi, e spaura,
quanto di me non solo porto
sulle spalle, ma mi tocca travasare
adattare al tuo fusto flessibile
e scontroso.

               Io che speravo
necessario e sufficiente solo il fiore
che affiora, tocco con le carezze oltre che il tuo
fusto flessibile lo specchio la certezza
di come sia insufficiente il mio amore
per la tua capacità di comprenderlo,
per la tua capacità di comprenderlo
come sia immane il mio bisogno d’amore.


Elio Pagliarani
da "Facendo finta che non s'appassisca il mare"
 

«L'amore  non possiede, né può essere posseduto.
Perché l'amore basta all'amore.
E  non potete pensare di comandare il cammino dell'amore:
se vi trova  degni, è lui a dirigere il vostro cammino.
L'amore non ha altro  desiderio che realizzare se stesso».

Khalil Gibran,

poeta, artista e filosofo libanese: le sue parole sono tratte da
Il Profeta, una raccolta capace di far riflettere sull'amore, la vita e l'essere umano.
La vera rivoluzione è rendere la nostra esistenza un luogo di poesia: condividerla con chi amiamo è un'avventura che vive di bonaccia, tempesta e passione come una nave che punta verso l'orizzonte infinito. (dalla rete)

il nostro peso, corpo o anima,
che importa, siamo, come siamo;

i nostri "vorremmo" restano
desideri imprecisi, vaghi come noi siamo...
 

lunedì 3 settembre 2018

Silenzi...



Sono rimasto in silenzio
 
Sono rimasto in silenzio quando il nemico mi torturava:
con il ferro e l’acciaio, l’anima debole in agonia —
le storie degli eroi sono per i bambini che ci credono.
Io sono rimasto in silenzio perché mi dicevo:
c’è qualcuno che è entrato nella giungla e che è stato assalito dalla bestia feroce
così stupido da aprire la bocca e chiedere pietà?
1974
 
Nguyen Chi Thien
 
 

“Il prodigio del silenzio è giungere a parlare tacendo, a essere espressivi senza usare le parole, ad avere una vita silenziosamente eloquente.
Il silenzio è un modo diverso di comunicare e, più in profondità, un modo diverso di essere.
E di vivere”.
Così scrive Sabino Chialà, monaco della comunità di Bose, nel suo prezioso saggio “Silenzi, ombre e luci del tacere” (p. 82, edizioni Qiqajon, 8 euro). Prezioso perché non è l’inno al silenzio scritto per religiosi abituati alla pratica, ma una mappa del sottile paesaggio interiore che si apre a chiunque nel momento in cui si rinuncia a parlare (dalla rete). 

quando non puoi più parlare
cala il silenzio, nella perplessità,
insieme alla disperate ricerca
di una qualsiasi cosa da poter dire... 

lunedì 27 giugno 2016

Siamo come l'inchiostro

Alcuni di noi sono come inchiostro,
altri come carta.
E se non fosse per il nero di alcuni di noi,
altri sarebbero muti.
E se non fosse per il bianco di alcuni di noi,
altri sarebbero ciechi.
 
Khalil Gibran
 
 
fiumi di inchiostro,
si diceva così,
dov'è ora l'inchiostro,
dove si trova lo scrivere...
 

L'inchiostro
è un preparato di consistenza variabile, da liquida a pastosa, costituito da soluzioni di coloranti o sospensioni di pigmenti in un fluido disperdente e lavorato con petrolio, e destinato ad essere applicato su carta o ad altri supporti adatti per mezzo della scrittura, della stampa o mediante l'uso di un timbro.
Le differenze di impiego e di struttura li fanno dividere in due categorie:

inchiostri per scrivere
ed inchiostri per la stampa.
Gli inchiostri per scrivere sono essenzialmente soluzioni acquose di prodotti coloranti, a cui vengono aggiunti altri prodotti atti a conferire loro le caratteristiche più idonee per l'impiego.
Questo tipo di inchiostro deve dare una traccia nitida senza sbavature, sufficientemente intensa, deve essiccare rapidamente senza attraversare la carta, deve scorrere facilmente sulla penna (normale o stilografica), non deve formare grumi o depositi nei calamai o nei serbatoi delle penne e non deve corrodere i materiali con cui viene a contatto.
L'inchiostro di biro, imprigionato nella carta, si può rimuovere lasciandolo in acqua 30 secondi, e successivamente grattando delicatissimamente con una piccola siringa (dalla rete).

sabato 21 febbraio 2015

Aforisma


Alcuni sentono con le orecchie,
altri con lo stomaco
ed altri ancora con le tasche;
ce ne sono poi altri che non sentono affatto.
 
Khalil Gibran


 
e sono forse la maggior parte,
quelli che fingono,
quelli che ascoltano
e non sanno mai,
ci sono e poi vanno,
vengono e certe volte
restano pure...