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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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venerdì 27 settembre 2024

La danza

La danza

Una canzonettista ha appena finito
di cantar con le sue stupende gambe
calzate di viola
una romanza appassionata e frivola,
e il premere del dito in un bottone
fa il buio nella sala.
Un mio vicino accende la sigaretta
con un lampo vivissimo.
E là, in fondo, i lumi della ribalta
s' aprono ad uno, ad uno, rossi e verdi,
con la meraviglia con cui si cercano
dei fiori in un prato:
eccone uno, un altro, un gruppo intero,
cento, mille!
E una nebbia di luce
sprofonda un panorama d' alberi turchini
in una radura umida;
uno zampillo di violino,
ed ecco un'ombra informe scivolare sul tappeto,

un soffione d' argento.
 È un turbine di vento
che avvolge e trascina delle foglie morte,

è una nuvola d' odore che danza,
è un gomitolo vertiginoso di luci prismatiche.
Le foglie cadono, la nuvola si fonde,
il gomitolo si sfalda: ignuda! ignuda
e tutta lilla coi capelli verdi,
è la nudità calda che danza,
la voluttà che si protende e s'offre
la lascivia che striscia, si sottrae,
respinge, attrae.
È così leggiera e vaporosa
che sembra con un soffio debba spegnersi
come una fiamma.
S' alza e s' abbassa, come uno zampillo;
s' apre e si chiude, come un ventaglio;
si stira, come una fisarmonica.
Ma che cosa raccoglie con le mani,
chinandosi? Che cosa sbatte e gonfia?
Forse i suoi petali sfogliati?
Forse monta del chiaro di luna?
nel turchino del cielo e nel verde del prato,
La sua testa è un gran fiore a spirale,

che dei motori invisibili,
dal ronzio di violini,
fanno girar vertiginosamente
sopra il compasso
delle gambe di gomma lunghissime, folle.
D' un tratto, ecco, è sparita
è svanita per sempre;
da una folata di musica
è stata soffiata via
(resta solo, nell' anima, il baglior d' un lampo,
una pallida scìa),
come un colpo di vento
che distrugge in un attimo e disperde,

Corrado Govoni

La danza
è una disciplina che si esprime nel movimento secondo un piano prestabilito, detto coreografia, o attraverso l'improvvisazione. 
Si trova in tutte le culture umane.
(da wikipedia).

 Non sono mai stato bravo nel ballo,
goffo, insicuro,  di vergogne pieno;
eppure ho amato i sinuosi gesti
di seduzioni ancestrali, passioni...

sabato 21 maggio 2022

A ritroso

a ritroso [con movimento retrogrado, anche fig.: andare, camminare, pensare a ritroso]
≈ (fam.) a gambero, a marcia indietro, al contrario, alla rovescia, (all')indietro, all'opposto. ↔ (in) avanti...
- TRECCANI, dizionario Sinonimi e contrari -

 
A ritroso

Nuotando
in direzione contraria,
ho perduto i miei versi
dispersi
nell’incolmabile spazio
che avanza.
Diafano
il tuo sguardo,
ha percorso il tempo
a ritroso
abbracciando
una nuova solitudine.

Chiara Oliviero

 

 

Nelle pieghe temporali cerchiamo
risposte alle infinite nostre domande,
a ritroso ripassiamo tangibili cose che
affollano i sogni di quando dormiamo

sabato 9 gennaio 2021

Orientalismo

Con il termine Orientalismo si indica un fenomeno culturale e artistico diffuso in Europa, e più tardi negli Stati Uniti, nel XIX° secolo. Nasce in Francia, favorito dalla spedizione in Egitto di Napoleone (1798), che porta nel vecchio continente merci, informazioni e opere d’arte, aprendo agli Europei un mondo ancora inesplorato.
L’Orientalismo non è un vero e proprio stile (come per esempio l’Impressionismo): quel che accomuna i pittori orientalisti è la scelta del soggetto, il fascino dell’esotico che attraversa obliquamente gli stili, toccando il Neoclassicismo, il Romanticismo, la tradizione accademica, il Modernismo.
L’Oriente dipinto è quello dell’Impero Ottomano, dall’Asia Minore all’Africa Settentrionale, dal Vicino Oriente ai Balcani. I temi ricorrenti sono moschee, bazar, harem, hammam, piazze, antiche rovine, deserti, carovane di cammellieri, venditori ambulanti, acquaioli, beduini, odalische, scene di vita quotidiana, matrimoni, danze: un mondo colorato, fantastico e sensuale, non sempre ritratto dal vero. Infatti ci sono pittori orientalisti “en chambre”, che dipingono un Oriente mai cononosciuto, sognato, romantico, fatto di terre lontane e irraggiungibili, un luogo dell’anima, più che un paese reale (dalla rete).

Dall'Oriente

Disse Sciahìd, il cui pensier non erra:
Se fumasse il dolore al par del foco,
Di densissimo fumo in ogni loco;
Ottenebrata si vedria la terra.

Disse Chájjam, che molto ai savii aggrada:
Io come l’acqua venni, e al par del vento,
Che soffia e passa, dileguar mi sento;
E non so d’ond’io venga e dov’io vada.

E disse un altro buon poeta accorto,
Che mai le labbra non aperse al riso:
Meglio assiso che in piè, meglio che assiso
Sdrajato, e meglio che sdrajato, morto.

Arturo Graf 

Di contro, soprattutto nella seconda metà dell’Ottocento, ci sono i pittori-viaggiatori, che camminano con le carovane, si perdono nelle strade delle città, si fermano nelle oasi, e documentano tutto con schizzi, disegni e in molti casi con la macchina fotografica, che in quegli anni incomincia a diffondersi.
Il declino dell’Orientalismo inizia, secondo molti storici dell’arte, intorno agli anni settanta del 1800, quando l’apertura del Canale di Suez accorcia le distanze con l’Oriente, sottraendogli la sua carica di mistero.
La produzione degli Orientalisti continuerà comunque fino agli anni Venti del 1900.
Molti e illustri i Francesi: Euglene Delacroix (l’unico, pare, ad accedere a un harem), Jean Auguste Dominique Ingres (che invece non andò mai in Oriente), Jean Léon Gérôme, Gustave Moreau, Théodore Chassériau, Horace Vernet, Etienne Dinet, Maurice Bompard, Eugène Fromentin; tra gli Orientalisti inglesi e americani ricordiamo Thomas Frederic Mason Sheard, Edwin Longsden Long, Frederick Arthur Bridgman, Addison Thomas Millar, Charles Sprague Pearce.
L’Italia è ben rappresentata da un folto gruppo pittori, molti di talento: primo fra tutti Alberto Pasini, e poi Francesco Hayez, Carlo Bossoli, Roberto Guastalla, Hermann Corrodi, Carlo Bonatto Minella, Cesare Biseo, Stefano Ussi, Sallustio Fornara.
(dalla rete)
 
la mia visione gialla è sbiadita,
è passato tempo, sono finiti ricordi;
ora ritrovo speranza in immagini languide,
sono preda di passioni che le mani contengono...

giovedì 23 gennaio 2020

Sciocchezze #14 e vagabondo

Sciocchezze #14
 
come sarebbe bello espandersi,
trovarsi in una forma che dilaga;
eppure, a volte, manca la comprensione,
spesso siamo anime in pena a vagare...
 
Gujil

Un vagabondo è una persona che conduce uno stile di vita all'insegna della povertà, in genere senza un lavoro regolare, spesso, volontariamente o no, senza una fissa dimora, che conduce una vita itinerante, il "nessun fuoco, nessun luogo", vagando di città in città, in contrasto con il mendicante che invece si attacca ad un territorio e rimane lì.
Il termine vagabondo tuttavia può essere utilizzato anche per indicare delle persone che decidono volontariamente di praticare il vagabondaggio per provare un'esperienza avventurosa ed entusiasmante, completamente diversa dalla routine della vita sedentaria.
Nei tempi antichi e durante il XIX-XX secolo il vagabondaggio per scelta venne praticato da molti intellettuali, filosofi, artisti e religiosi in tutto il mondo (da Wikipedia).

lunedì 30 settembre 2019

A piedi...

Non ho misurato coi piedi le vie di Londra,
Non ho visto il Reno né il profondo Tamigi,
Non sono stato a Mosca, dove la terra sotto i piedi
È più sacra del cielo nella lontana Parigi.

Ma ho visto i semplici orecchini della betulla,
E ho visto la doratura delle querce secolari,
E nel libro dell'erba, sotto la copertina verde,
Ho trovato le formiche intente a un duro lavoro.
 
Ivan Volosjuk
da "Leggi Omero sul filobus"
traduzione di Paolo Galvagni
 
 Sempre più persone
scelgono di affrontare un viaggio a piedi,
un’esperienza estremamente emozionante,
che consente di mettersi alla prova e scoprire luoghi unici.
Dall’Italia all’Europa,
fino ai più bei cammini del mondo,
passare qualche giornata camminando tra splendide vallate,
borghi storici e meravigliose zone costiere
è un’occasione per riscoprire se stessi.
Esistono diversi itinerari particolarmente suggestivi,
dai cammini religiosi ai sentieri naturalistici,
mete ideali per vivere qualche giornata all’insegna dell’avventura. 

il mondo ci aspetta ancora,
malgrado noi, malgrado tutto;
scopriremo cose finché si potrà,
andremo insieme da ora, per molto...
 
L’Italia è sicuramente il luogo ideale per un viaggio a piedi, un territorio in grado di offrire alcuni degli itinerari più suggestivi del mondo. Per trovare il percorso più adatto basta andare sul sito ufficiale del MIBAC, la Direzione Generale del Turismo, dove è possibile consultare l’elenco completo dei Cammini d’Italia 2018/2019. Si tratta di una lista che comprende 42 rotte, che rispettano i criteri selezionati per entrare a far parte dell’Atlante dei Cammini, per viaggiare a piedi alla scoperta del Belpaese (dalla rete).
 

lunedì 3 giugno 2019

Poesia, riflesso e danza

Edgard Degas
"Donna che danza"
Maria
 
Pensosa Maria
si tolse le calze
 
Dal suo corpo giunsero
voci di altri
di un soldato che parlava come un uccello
di un malato che sarebbe morto del male delle pecore
e i pianti della nipotina di Maria

che nacque proprio in questi giorni
 
Maria pianse e pianse
e poi Maria rise
tese le sue braccia alla notte

rimase con le sue gambe in disparte
 
Poi i suoi occhi si oscurarono
neri neri confusi si oscurarono
 
La radio suonava
Maria pianse
Maria pianse

La radio suonava
 
Allora Maria
aprì lentamente le braccia
e cominciò a volare
attorno alla stanza
 
Miltos Sachtouris
 
 
 
La danza è un'arte performativa che si esprime
nel movimento del corpo umano secondo un piano prestabilito,
detto coreografia, o attraverso l'improvvisazione.
È presente in tutte le culture umane.
(da Wikipedia)
 
 
nella vita di ognuno un lui, una lei,
incrociamo i passi con gli altri,
per non stare soli, per avere compagni;
qualcuno fallisce, miseramente intristisce....

lunedì 8 aprile 2019

Poesia beat

Qui davanti all'alba azzurra...
 
Qui davanti all'alba azzurra & in questa solitudine
a te: ritorna. C'è luna piena sopra i mattutini
edifici, l'ombra della solitudine sulla mia mano:
Ritorna. In questo soffitto vuoto di alte finestre
le persiane si alzano, ed è arrivata gente.
A te: nel mattiniero silenzio fra noi che C'È,
ripiegato nel cuore della notte & nel pozzo nero delle Origini
qui-dentro è avanzato per incontrare lì-dentro, &
noi SIAMO avvinti sotto un suono o un gesto;
sotto la distanza, davanti al tempo, ai piedi della
foresta silenziosa, incontriamoci qui, ti amo.
Crepita un fuoco, mi sono alzata presto
prima dell'alba - amore e quanto tempo ho
bisogno di te in tutto il mio sentire;non so
dove sei né che cosa succede, eppure
senza dubbio le stelle del mattino spanderanno la luce
in luoghi desolati, e questo solo per me
prima cosa della mattina, amore.
Parigi, 18/1/65
 
Janine Pommy Vega
  

albe, quelle dell'estate, ricordo meglio,
il respiro marino di sale e sole;
eppure ho amato montagne e dirupi,
camminavo su creste di sogno....
 
La Beat Generation
fu un movimento giovanile
 che trovò anche una sua espressione
in campo artistico, poetico e letterario
sviluppatosi dal secondo dopoguerra
e principalmente negli anni cinquanta negli Stati Uniti.
(da Wikipedia)

lunedì 25 marzo 2019

Il fascismo di Ezra Pound

Nel 1928 Pound ha quarantatre anni e risiede in Italia ormai da quattro.
Tra Rapallo e Venezia, la sua vita è tutta di contatti con poeti, scrittori e musicisti e scorre indisturbata nell’Italia fascista.
Si accentua in lui un inconsapevole progressivo distacco dalla realtà, che si manifesta nelle valutazioni storiche che egli esprime su opposti sistemi sociali:
“Sia la rivoluzione fascista che quella russa sono fenomeni interessanti”.
Il suo giudizio si basa infatti unicamente sulla virtù dei capi e sui piani di moralizzazione della vita pubblica che essi propagandano.
Le forme di stato già attuate in passato, come le città stato e l’organizzazione feudale in genere, per Pound valgono come modello più di qualsiasi utopia.
Certo egli non ebbe a soffrire molto del regime fascista: nell’esilio di Rapallo e nella casa di zattere di Venezia, un artista che parla con ammirazioni di Mussolini non può recare disturbo, anzi.
La sua vita, che vuole essere esemplare, è lontanissima dagli occhi degli italiani che in quegli anni soffrono le conseguenze di un regime che deve la propria immagine di rispettabilità a una serrata propaganda.
Quanto Pound scrive viene pubblicato a Parigi e manca il minimo contatto con persone che non appartengano al mondo intellettuale e artistico.
Dal canto XXXI al LI dei suoi “Cantos”, come poi in un’opera successiva (Jefferson and/or Mussolini) incontriamo il suo interesse per Mussolini.
Pound riconosce in lui lo splendore del genio, ma soprattutto lo colpisce l’effetto della propaganda del regime, al di là della quale Pound non si spinse mai ad indagare sulla realtà che vi si nascondeva.
I provvedimenti presi dal fascismo per mantenere sotto il controllo dello stato l’economia, insieme al corporativismo, all’autarchia e alle opere di bonifica, dimostravano secondo Pound una lotta contro il sopravvento dell’ “usura”.
Ha inizio in questi anni un processo di degenerazione non tanto ideologica – perché le premesse di un tale processo si trovano già negli atteggiamenti giovanili quanto nel comportam,ento di Pound.
Egli compie continui atti di fede nei confronti di Mussolini, e nel tentativo di far coincidere le teorie economiche del Douglas con quelle del duce, esalta la politica fascista come complessivamente “anti-usocratica”.
Ai suoi occhi Mussolini è il “maestro” di stampo confuciano, il capo carismatico che deve il potere alla forza della propria virtù: “Mussolini ha mantenuto una misura aurea, in unh senso, per la sua moneta; ma quella moneta è basata sulla fede dell’Italia nel Duce”...

Così dissi Sono Ezra

E così dissi Sono Ezra
e il vento mi sferzò la gola
inseguendo i suoni della mia voce
       Ascoltai il vento
passarmi sulla testa e nella notte
Rivolgendomi al mare dissi
          Sono Ezra
ma non venivano echi dalle onde
Le parole erano ingoiate
       dalla voce della spuma
oppure balzando sui frangenti
si perdevano nell’oceano

       Nei campi sbiancati e rotti
mi avviai e staccandomi dal vento

       che strappava pagine di sabbia      
dalla spiaggia e le gettava
      me brume marine sulle dune
oscillai come se il vento mi portasse via
e dissi
          Sono Ezra
Come una parola troppo ripetuta
cade fuori dall’essere
così io Ezra uscii nella notte
come un refolo di sabbia
e caddi nell’avena ventata
che si aggrappa alle dune
di mari dimenticati 

Archibald Randolph Ammons
da "L'angelo storpio"
traduzione di Paola Loreto
 
 quell'ombra sul pensiero, nero,
fuliggine su un poetare diverso;
delusione di miti americani ha invaso
una mente di versi racchiusi....

Nel 1932 Pound cominciò a cercare contatti con Mussolini. Inviò anche a Palazzo Venezia un copione cinematografico per realizzare un film sulla nascita del fascismo, da lui ideato. Il film non si fece mai. Ma il 30 gennaio del 1933, dopo alcuni tentativi falliti, Pound riuscì a essere ricevuto da Mussolini.
Durante l’incontro, che lo lasciò entusiasta, Pound presentò al duce delle proposte per una riforma economica e monetaria sulla base del Social credit. Mussolini pare lo ascoltasse con attenzione. Pound gli sottopose una copia di “A Draft of XXX Cantos”.
Il ricordo è così immortalato:
"Ma questo"disse il Capo, “è divertente”,
arrivando prima degli esteti a cogliere l’essenza;
poiché aveva ripulito il liquame intorno a Vada
Dalla palude del Circeo, ove nessun altro lo avrebbe.2000 anni attesero, cogliendo granaglie dalla palude;
fornì acqua a dieci milioni, e un altro milione di “vani” stanze, cioè, perché la gente vi abitasse.
XI della nostra era.
(Canto XLI)
L’imbarazzato commento di Mussolini parve a Pound la rivelazione del suo genio estetico. L’incontro, tuttavia, non ebbe conseguenze né sembra che il duce si ricordasse del poeta in seguito.
Nel 1935 Pound fece avere a Mussolini una copia del suo Jefferson e/o Mussolini per il suo compleanno. Il volume non sembra provocasse alcuna reazione da parte del duce, ed, egli, non rispose a Pound.
Ma in Mussolini, Pound vedeva il fautore di una rivoluzione sociale non implicata in complicazioni burocratiche. Tanto è vero che la rivoluzione fascista è condotta non a livello burocratico, ma dall’ “Italia organica, composta dagli ultimi aratori e dalle ultime ragazze degli uliveti”. In tal modo il sostenitore della chiarezza del linguaggio cadeva vittima della propaganda fascista più grossolana (dalla rete).

lunedì 28 gennaio 2019

Ballo

Nancy Flor ballerà per sempre
 
Nancy Flor ballerà per sempre
adesso che Johnny è morto.
Un farabutto gli ha dato la morte,
nessuno sa dove è fuggito.
Fu testimone un pistolero
e nei bar di New York,
diventato poi secondino
raccontò la storia in un
block
.
Jim, Johnny e Nancy Flor
tre personaggi da antologia,
da apologia,
strana storia di terrore.
Lei aveva gli occhi grigi,
Johnny dipingeva fiori d’arancio,
Jim era dolce, un sognatore.
Lei ballava tute le notti,
Jim la sognava in un bazar
circondata da altre bambole
che la adoravano per il suo candore.
Erano fratelli i due adoratori
di Nancy Flor.

Per strada camminavano
i tre in silenzio,
ma il cuore non tace, traditore.
E Jim lo sapeva.
Era mezzogiorno.
Cadeva il sole sul marciapiede
e Jim il Dolce vide un grande amore
nelle due ombre di Johnny e Nancy
Flor unite rasoterra.
Il dolore brucia appena
quando niente resta nel vuoto
di un vecchio cuore.
L’assassino fuggì dalla giustizia
ma lo insegue l’eco
di una folle illusione
che con diabolica malizia
continua ad avere ragione.
Un fiore era Nancy per Jim,
ma un fiore dipinto una volta
per un solo amore
che non fu Jim, ma John.
 
Ana María Moix
 
 Per ballo si intende una molteplicità di forme di danza eseguite nella maggior parte dei casi per puro divertimento e al fine di socializzare e definire i rapporti all'interno di un gruppo.
Il ballo, a differenza della danza vera e propria come è comunemente intesa, non è quasi mai finalizzato alla rappresentazione.
(da Wikipedia)
 
non ho mai saputo ballare, mai,
ho provato quelli lenti, attaccati;
non ballerò per sempre ma
stemperò in nulla la mancanza... 
 

martedì 18 dicembre 2018

Impressioni

Risultati immagini per impressione
 


L' impressione
 è qualsiasi forma di esperienza conoscitiva o emotiva, in quanto capace di suscitare una reazione anche intensa, ma sempre soggettiva o provvisoria; l'impressione. del caldo, del freddo ; provare un'impressione piacevole ; fare buona, cattiva ipmressione ; ho l'impressione che tu non sia d'accordo ; il sangue mi fa impressione.
(dalla rete)
 

Risultati immagini per impressione
Monica Martin
"Impressione 2"
tecnica mista su tela, 2007





Impressione

Sulla mia spalla vicino al collo
la pelle si inarca
Se ricordo bene

è proprio la forma della tua guancia

Christoph Wilhelm Aigner
da "L'amore in versi"
traduzione di Riccarda Novello








 


Claude Monet
"Impressione, sole nascente"
1872 Musée Marmottan, Parigi
 
L’opera originale risale al 1872 ed è conservata presso il Musée Marmottan Monet di Parigi.
Il quadro è conosciuto con diversi titoli tra i quali:
 "Impressione sole nascente”,
"Impressione al levar del sole"
"Monet Impressione sole nascente".
Dal titolo del dipinto deriva il nome Impressionismo.
L'opera venne realizzata "en plein air", a contatto con la natura, per poi essere perfezionata in atelier.
Come suggerisce il titolo, la tela rappresenta il porto di Le Havre, al sorgere del sole, mentre il riflesso del sole sull’acqua illumina il cielo e una barca di pescatori rientra in porto dopo la notte di lavoro in mare.
L'elemento che più spicca in tutta la scena è senza dubbio il sole, di un colore rosso acceso.
Esso con la sua luce che si riflette nel mare, ci permette di scorgere due piccole imbarcazioni, mentre il resto dei dettagli sono leggermente accennati e offuscati dalla nebbia mattutina.
Monet, in maniera molto insolita, dipinge il sole con la stessa tonalità del cielo che lo circonda, effetto che normalmente non si verifica in natura.
È un "errore" voluto dall'artista, per donare al quadro un tocco magico, curioso e straordinario e per realizzare una scena tratta dalla realtà, ma successivamente modificata dall’immaginazione.
Al momento della realizzazione di questo quadro, il gruppo degli artisti che poi verranno chiamati con il nome “impressionisti”, non erano ancora “nati” o perlomeno, non avevano la celebrità che successivamente li rese conosciuti agli occhi di tutti.
Nel 1985 il quadro fu rubato assieme ad altri quattro dipinti di Monet, per essere ritrovato nel 1990 a Porto Vecchio, presso un malvivente che stava negoziando la sua vendita con un cliente giapponese. 
 
qualcuno delle impressioni nascenti
ha creato opere indimenticabili,
qualcuno non ha mai un' impressione;
io, mi impressiono assai...