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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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giovedì 6 marzo 2025

Virtù

PITTORE ROMANO DEL XVIII SECOLO

Rappresentazione delle quattro virtù cardinali

Virtù incauta

Noi ci affidiamo incautamente, forse,
alla vita sì corta e sì meschina.
Ogni bene il suo mal seco trascina
e taluna di ciò già ben s'accorse.

Contr'essa già la vita cieca torse
punte acute di scherni, e la confina
dove un gelo solingo di rovina
già la costringe in sue tenaci morse.

Solo nocque a costei l'esser migliore
di molte, e attender dal destino infido
un dono pieno ed unico d'amore.

Troppo ingenua virtù di salde tempre
ripetere a un Atteso a un Solo il grido:
– Tutto o nulla per te. Giammai o sempre.

Amalia Guglielminetti

 

Eterne attese come doni
risaputi stanche e forieri
di immense aspettative;
non dico tutto subito ma...
 
Virtù
sostantivo femminile
 
 Disposizione d'animo volta al bene al di fuori di ogni considerazione di un eventuale premio o castigo: amare, praticare, esercitare la v.; seguire la via della v. (opposta a quella del vizio); e come fu creata, fu repleta Sì la sua mente di viva virtute, Che, nella madre, lei fece profeta (Dante); seguire la via della v.
 
Qualità, pregio, dote: un uomo senza v.; è la sua unica v.; E so legger di greco e di latino, E scrivo e scrivo, e ho molte altre virtù (Carducci); estens., buona disposizione. "la v. della discrezione".
 
 Nella teologia cattolica
virtù intellettuali, quelle che perfezionano l'intelletto.
Virtù morali, quelle che orientano la volontà al bene.
Virtù naturali, quelle attinenti al compimento di atti buoni.
Virtù infuse, quelle che sono effetto dell'azione diretta di Dio; comprendono le v. teologali e le v. cardinali.
Virtù teologali, fede, speranza e carità; così dette perché hanno per oggetto formale Dio.
Virtù cardinali, prudenza, giustizia, fortezza e temperanza; così dette perché costituiscono il cardine, la base di tutte le altre virtù.
 
In Aristotele
virtù dianoetiche, quelle che dipendono dalla parte razionale dell'anima (sono cinque: arte, scienza, sapienza, saggezza e intelligenza).
Virtù etiche, quelle che dipendono dalla parte non razionale, ma sono comunque soggette a disciplina regolatrice sotto il controllo della ragione (il coraggio, la temperanza, ecc.).

martedì 22 ottobre 2024

Pio

Pensiero pio

Sta forse nel non essere
l’immensità di Dio?

Giorgio Caproni 

Pio è un aggettivo che indica devozione religiosa, carità, reverenza o placidezza. Deriva dal latino pius e ha diverse accezioni a seconda del contesto -TRECCANI-.

Le volte che impreco il nome,
le rabbie sopite e deluse;
sono un pessimo essere
che non sa limitare il dire...

martedì 30 agosto 2022

Spino nel cuore (note sul dolore interiore)

Il dolore viene definito dall’Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore (IASP) come “un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, associata ad un danno tissutale, in atto o potenziale, ovvero descritta nei termini di tale danno”.
 
 Mi sopravviveranno colorati fiori di campo
o le sempreverdi foglie del nespolo?
Potrà il ricordo restare sepolto ma vivo?
Le lastricate strade del dolore si, quelle...
 
A determinare il dolore, quindi, non sono solo le modificazioni dovute al danno fisico ma anche l’interpretazione personale della gravità di quel danno. Fattori come le passate esperienze, la percezione di riuscire a farvi fronte, le paure ad esso connesse, il sostegno sociale e altri, determinano il modo in cui il dolore viene vissuto e la nostra reazione.  Le due esperienze, sensoriale ed emotiva, si rinforzano creando un circolo vizioso.
 
Lo spino bianco

Le lunghe bacche rosse splendono
intatte quando l’ottobre entra,
i cieli sono i più azzurri
dell’anno, ma freddi e brevi,
porta pace lo spino
gli agnelli bianchi brucano foglie
e frutti, dormono al ceppo
ma quando viene la bruma
nera e spessa
e scolora le bacche, cascano secche
spegne malva e falasco
fa l’acqua nera
escono allora le anime dai rami
girano come fuochi quasi spenti
ma solo chi è malvagia lascia lo spino
se c’è uno che passa
quando annotta
dovrà seguirla
e perdere la strada.

Umberto Piersanti
(Urbino, 1941)

 

"La sofferenza interiore può talvolta assumere l'aspetto di un autentico Dolore dell'Anima. Esso sembra infatti pervadere le nostre emozioni allo scopo di far emergere in noi quanto di più autentico sia custodito nel nostro Sé. 
Sentiamo solo la discreta compagnia di questo dolore, il suo silenzio. E’ come se in quel momento potessimo “vedere attraverso” il nostro dolore. Come se sentissimo che la sua funzione ha uno scopo. Uno scopo che va al di là delle nostre possibilità del momento, ma che riguarda comunque noi stessi nella maniera più profonda.  
Questo è un dolore che non fa rumore. 
Lo viviamo con dignità e con rispetto per noi stessi.  
Tendiamo a custodirlo nel nostro cuore perchè siamo consapevoli di non poterlo dividere con gli altri. Confidiamo che qualcuno, in qualche modo, ci possa aiutare. Ma è un dolore che richiede lo stare soli
Soli con il nostro cuore.
(Andrea Biasioni, dalla rete)

mercoledì 24 agosto 2022

Perdenti

La forza del perdente

Ora la collina non è più in fiamme,
il fiume si adagia sui sassi
e il canneto copre il passare dei giorni.
Ora è tempo d ripulire le pietre,
di sentire il profumo delle zolle
e di conservare i segreti della terra.
Radici lontane riaffiorano
con la forza dei ricordi.
La stessa forza del filo d’erba.
La stessa forza del perdente
che non teme la sconfitta.
Il bisogno
ritarda solo la pioggia.
Lo senti urlare in silenzio?
I nostri passi non sono passi.
Sono quello che siamo.
Vento sul canneto
e terra su terra.
Niente di più vero
che del semplice esistere.

Beatrice Niccolai

 

 

Perdente è chi ha perso, è stato sconfitto/a (in una contesa, una competizione sportiva, un gioco ecc.): la squadra perdente; i perdenti delle semifinali

Sconfitte inanellate e struggenti
insidiano il cuore, lo strappanbo;
brandelli di sentimenti affiorano
come relitti di troppi naufragi...

Ma tutti pensiamo che perdente è anche chi non ha successo, non riesce a realizzare le proprie ambizioni | chi è deluso, frustrato: vincenti nella vita, perdenti in amore.

giovedì 18 agosto 2022

Ciò che noi vediamo

Vedo cose

Occhieggia l’alba in mezzo al porto.
Il silenzio infranto delle onde
le rauche lingue dei gabbiani
implodono lontane in mezzo al mare tagliano a colpi d’ascia
dolore sopra dolore.
Io da qui vedo impronte diradarsi
vedo cose e mi lascio attraversare
con una distanza sempre più lieve
dal candore feroce delle tue mani.
Si tocca il fondo di tanto in tanto
per il troppo bene e non c’è
altra parola tra il vento e l’acqua
più forte e chiara come un fiume
che scorre verso il mare.

Maria Allo
Le immagini che vediamo sono il risultato di un continuo compromesso tra le informazioni visive grezze e le nostre assunzioni basate sull'esperienza che abbiamo del mondo.
La prospettiva individuale finisce sempre per influenzare il nostro modo di vedere le cose e la percezione della reale identità degli oggetti intorno a noi.
Ciò che vediamo è per forza di cose anche il risultato delle nostre aspettative, e non è possibile scorporare la versione pura e semplice del reale dalla rappresentazione che il cervello si è fatto su di essa (dalla rete).
E quasi io non vedo più,
l'anima si è rabbuiata dopo il sole,
"mi piange il cuore" siamo soliti dire
l'anima contrita si torce...

lunedì 25 luglio 2022

Dopo ogni tempesta

...E’ nei momenti di sconforto e dolore, quando sentiamo che nulla sembra avere più senso e perdiamo la capacità di imprimere una direzione coerente alla nostra vita, che dobbiamo agire la regola del “buono ma non grande”: ossia curare i piccoli gesti quotidiani, le semplici ma rassicuranti abitudini di tutti i giorni, pensando che sono la base della nostra vita ed è da lì che possiamo attingere energia e stabilità per fare le cose più grandi.

Vola

Un triste uccello si congela sul parabrezza del vicino.
Il corpo riempito di neve
il becco capace di raccogliere grandine
e artigli come falce
frantumano il vetro di sicurezza
in rifiuti non riciclabili.
Il vicino impreca
afferra la carcassa dalle ali di ghiaccio
la spacca in due
raccoglie i pezzi
e li lancia nell’aria invernale.
Vola! – urla
Vola! – inveisce con sangue freddo
alla scena dello schema
senza vedere
le due metà d’uccello animarsi
salire per cadere
con un’ala sola
incunearsi
nei suoi occhi arrossati

Attila József

 

La rabbia monta in noi come tempesta
siamo animali di istinti ed ormoni,
campeggia una scritta sui muri,
si legge, si impreca, si vive...
  
C’è sempre qualcosa di buono e costruttivo che possiamo fare nelle difficoltà e nel dolore e l’inizio di un nuovo anno rappresenta un’ottima occasione per metterci simbolicamente in cammino verso le nostre mete, siano esse obiettivi professionali, personali o spirituali... 
(Annalisa Barbier, -psicologa - dalla rete)

sabato 18 giugno 2022

Non...

Non innamorarti

Non innamorarti di una donna che legge,
di una donna che sente troppo,
di una donna che scrive…
Non innamorarti di una donna colta,
maga, delirante, pazza.
Non innamorarti di una donna che pensa,
che sa di sapere e che, inoltre, è capace di volare,
di una donna che ha fede in se stessa.
Non innamorarti di una donna che ride o piange mentre fa l’amore,
che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più,
di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose),
o di una donna capace di restare mezz’ora davanti a un quadro
o che non sa vivere senza la musica.
Non innamorarti di una donna intensa, ludica, lucida, ribelle, irriverente.
Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così.
Perché quando ti innamori di una donna del genere,
che rimanga con te oppure no,
che ti ami o no,
da una donna così, non si torna indietro.
Mai.

Martha Rivera Garrido


Probabilmente prede di noi stessi
corrucciamo sguardi in buffe pretese;
non sarà stato forse quell'amore puro,
non sarà stato altro che vento in faccia...

Ad una relazione si è pronti, quando della relazione non si ha “bisogno” , quando la relazione non dipende dalla sola adrenalina, ma dalla libertà dall’ ormone. L’ ormone dell’ entusiasmo, il più delle volte fuorvia, devia dall’ obiettività che in realtà avremmo più bisogno di noi stessi che dell’ altro. Lo stato di solitudine rappresenta uno stato di bisogno e qualsiasi stato di bisogno deforma l’ obiettività rispetto alla persona giusta che dovrebbe starci accanto. Lo stato di solitudine richiamerebbe un processo compensativo atto a ricolmare dei vuoti esistenziali molto antichi. Il senso di solitudine nasce da quel processo di distacco da se e di attaccamento agli altri, alla madre originaria, la quale non avrebbe mai avuto il coraggio di lasciare la nostra mano. Il senso di solitudine è correlato al bisogno di avere sempre una madre o un padre accanto.
(dalla rete)