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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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venerdì 30 giugno 2017

Giorni di minime #59...un pò di anima

attraverso delizie e gioie trascorre
un giorno qualunque di un anima serena,
poi c'è chi soffre e non ha che dolori;
credo in una via di mezzo, certa,
solcata da brividi e sensazioni forti,
piena di cose per cui ne vale la pena...
 
Gujil

L'avanzamento spirituale procede attraverso la legge di attrazione   nel singolo uomo che è attratto dalla sua anima, come nella relazione fra l'anima di un gruppo e quella di altri gruppi attraverso la legge dell'impulso magnetico.
Solo quando la maggioranza degli esseri umani comprenderà cosa significa vivere come anime, trasmetterà luce, energia e potenza spirituale anche ai regni sub-umani, e sarà un canale di comunicazione fra

“ciò che è sopra e ciò che è sotto”
(dalla rete).

 
 
 

giovedì 29 giugno 2017

Approdi


Alcuni non vedono l'ora
ma quando arriverà?

altri hanno paura
dio non voglia

sputiamo sentenze
sogniamo

ma sarà come
non poteva neanche
venirci in mente


Aleksej Kijanica
Condannato a sé
Traduzione di Paolo Galvagni

 
 
appròdo
sostantivo maschile
 [der. di approdare
-  TRECCANI-
 
1.- L’approdare, il giungere a riva: luogo di facile o difficile approdo.
Accosto, (non com.) atterraggio, attracco. b. (estens.) [località litoranea dove si può approdare] ≈ attracco. ‖ ancoraggio, ormeggio.
 
2.- a. Località litoranea, anche di fortuna, dove si può approdare. b. fig. Risultato, esito positivo di un’azione: giungere all’a., raggiungere l’approdo.
 
l'approdo finale, il termine,
dove il viaggio si arresta;
questo pensiamo, temiamo,
di morte ne parlano i vivi...

mercoledì 28 giugno 2017

I nomi

Con questo nome

Amore, cosa chiamo con questo nome
io non sono più certo di sapere.
Se ricerco nel fondo ove s'immerse
il tuo quieto naufragio,
fra i denti degli squali, di quelle sabbie gelosi,
presto riemerge il mio pensiero nudo
al visibile giorno,
con le braccia ferite e qualche filo
d'alga sul corpo, o i ciechi segni d'una medusa.


 
Ma a sera, se col passo delle fiere
che convengono caute presso lo stagno,
fra gli azzurri veleni che mesce il cielo,
in me come a tremante vetro s'affacciano
le antiche colpe, o errori, o la presente
solitudine, oh allora, come sei
tu stranamente viva sulle mie labbra,
e che stupiti altari la mia voce
odono che si scolpa nelle tenebre
a mia insaputa: O amore tu sapessi...


Vittorio Bodini
Il Sud come categoria dell'esistenza
 

Il nome (o sostantivo)

I nomi, o sostantivi, sono parole che si usano per indicare persone, animali, cose e sentimenti.
I nomi propri indicano un individuo specifico all'interno di una specie o categoria;
i nomi comuni indicano tutti gli individui di una categoria o di una specie, senza alcuna distinzione;
i nomi collettivi indicano un gruppo di individui della stessa specie.
(dalla rete)
 
 
amore, amore, amore, troppo,
nelle sere d'inverno, d'estate,
amore troppo amore sempre,
poi, i sospiri nel buio, nel sogno...

martedì 27 giugno 2017

Giorni di minime #58 con grandine


vedremo, un dì vedremo,
frasi fatte si sciolgono al sole
come la grandine estiva;
io, per me, ritorno con i gesti alle cose...
 
Gujil
 
 
La grandine è un particolare fenomeno atmosferico caratterizzato dalla precipitazione di pezzi di ghiaccio, sferici o sferoidi, che cadono dai cumulonembi, imponenti nubi che si formano in condizioni di instabilità atmosferica.
Durante un temporale le masse d’aria si muovono in correnti ascensionali, cioè salgono di quota.
Le gocce d’acqua, cadendo, originano pioggia, ma alcune, se le correnti ascensionali sono molto violente, vengono riportate negli strati più alti dell’atmosfera, dove la temperatura è molto inferiore allo zero.
Qui le gocce d’acqua si trasformano in ghiaccio, ricadendo sotto forma di grandine.
Accade a volte che il granello di ghiaccio venga sospinto verso l’alto più volte: in questo caso il chicco di grandine formatosi in precedenza, dopo essersi sciolto parzialmente ed unito con altri aggregati di ghiaccio e gocce d’acqua, si ricongela diventando sempre più grande, in quanto formato da vari strati di ghiaccio.
Quando le correnti ascensionali non riescono più a sollevare i chicchi di ghiaccio divenuti troppo pesanti, questi cadono a terra sotto forma di grandine di dimensioni tali da causare spesso notevoli danni.
Lo studio e la misurazione dei chicchi di grandine viene effettuato con uno strumento di misura detto grelimetro (dalla rete).

lunedì 26 giugno 2017

Torrente


Uomo al di là del torrente

Né amore né dio servono questo tipo di purezza.

Al tuo passaggio s'incendiano le auto,
crolla il mondo,
clanga l'estate assoluta.
Alta
l'ossifraga
promettendo ti abbandona.
Si potrebbe tentare di cercare di dire
con la stessa parola la stessa cosa
ma la selezione è ampia e spietata,
i bambini guardano dove gli adulti non vedono,
la pianta in quel punto ce la devi guidare,
e il sole arde e consuma ogni cosa.
Eccoti in punto di cogliere il fiore
ridestatoti dentro o radicatoti sotto da una
               furibonda entità
a te pari per la nevrile imminenza
con cui gratta il suolo, prepara il nido, adotta
                        un oggetto inanimato,
si erge con un forzoso riaccostamento di lembi
sulla disperazione dei parenti delle vittime.
Ti è stata rabberciata addosso una toppa
che la mano della donna rammendando
ha riparato
.


Alessandro Ceni
da Combattimento
 

torrente

[tor-rèn-te] s.m.
1.- Corso d'acqua caratterizzato da notevole pendenza e da grande variabilità di portata
2.- fig. Flusso abbondante di qlco.: t. di fuoco, di parole

 
 
anch'io stavo al di là di un torrente,
spesso, cercando frutti del bosco,
pescando trote pavide e ruspanti;
al di là, una volta, tempo fa...

domenica 25 giugno 2017

Pioggia cittadina


Piove sulla città
 
Piove sulla città. Piove sul campo
ove incontrai, nel sole, il lieto amico.
Ei, nell'età gentile, ha il cuore vago.
E a me certo non pensa. Ma innocenti
peccati in me la pioggia riaccende.
 
Sandro Penna
 
 
 la pioggia mai così tanto desiderata è arrivata,
la calura ha allentato la morsa
e tutto il mondo intorno alla mia vita beve,
si disseta da giorni infuocati e roventi; 
la pioggia solleva problemi irrisolti, l'acqua sprecata, buttata, sporcata...
la pioggia e quest'acqua che finalmente  è arrivata...
Gujil
 
 
pioggia, frescura, campi assetati,
acqua benedetta nei fiumi e torrenti,
pioggia gocce di sale dagli occhi
di un cielo che piange la vita...

sabato 24 giugno 2017

attimo...

un attimo solo non pesa
una vita scomposta in rivoli,
le tentazioni impellenti,
le vie precluse,
l'amore di tanto in tanto...
 
Gujil
 
 

venerdì 23 giugno 2017

Serenità cercata


Serenità
a Martin Heidegger

Ci sono due cose soltanto:
il mio volto sfigurato
e la durezza della pietra.
La coscienza s’infiamma solamente
quando l’essere le si oppone:
ed è così che ogni conoscenza
e la matrice di ogni figura
è una ferita,
ed immortale è solo
chi piange.
E la notte, madre del sapere
ha la forma interminabile del pianto.


Leopoldo María Panero
La poesia della crudeltà
traduzione di Alesssandro De Francesco
 

Serenità
se-reni-tà
sostantivo femminile
La condizione del cielo quand'è sgombro di nubi e del tempo quando il cielo è così.

figurato:
Assenza di turbamento, interpretabile come limpida armonia spirituale ( è di una serenità edificante ), pacata o rassegnata tranquillità ( sopportare con serenità le traversie della vita ), distaccata obiettività ( serenità di giudizio ).
 
Origine: Dal lat. serenĭtas -atis, der. di serenus ‘sereno’
 
quella che cerco, da sempre,
non la felicità che è un attimo e vola,
non la gioia completa ed effimera,
la serenità in beata serenità...
 

giovedì 22 giugno 2017

Rinascita


Rinascita

Da anni più nessuno si è occupato del giardino. Eppure
quest’anno – maggio, giugno – è rifiorito da solo,
è divampato tutto fino all’inferriata, – mille rose,
mille garofani, mille gerani, mille piselli odorosi –
viola, arancione, verde, rosso e giallo,
colori – colori-ali; – tanto che la donna uscì di nuovo
a dare l’acqua col suo vecchio annaffiatoio – di nuovo bella,
serena, con una convinzione indefinibile. E il giardino
la nascose fino alle spalle, l’abbracciò, la conquistò tutta;
la sollevò tra le sue braccia. E allora, a mezzogiorno in punto,
               vedemmo
il giardino e la donna con l’annaffiatoio ascendere al cielo –
e mentre guardavamo in alto, alcune gocce dell’annaffiatoio
ci caddero dolcemente sulle guance, sul mento, sulle labbra.


Ghiannis Ritsos
Pietre Ripetizioni Sbarre

traduzione di Nicola Crocetti
 

Rinascita

[ri-nà-sci-ta] sostantivo femminile - Sabatini Coletti -

  • 1.- Ripresa di vitalità: r. dei capelli; anche in senso fig.: r. della speranza
  • 2.- Riferito ad attività umane, rifioritura, ripresa: r. dell'arte; piano di r. economica  
non è facile rinascere,
non è facile nemmeno morire;
negli assiomi incantati riscattiamo
le nostre futile gesta semieroiche

mercoledì 21 giugno 2017

Maturità oggi

 

Maturità
(a Carolina con amore)
 
Avessi avuto un attimo solo
la luce prevalse sul sonno
mi ritrovai energie impensate.
 
Avessi potuto soltanto vagare
in quella luce strana, antica,
sognai terre selvagge e nuove.
 
Avessi trovato risposte allora
alle mie domande di oggi
al mio cuore che batte per te.
 
Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate
 
 
La maturità
è la proprietà di un organismo o di un evento dell'aver raggiunto nel tempo giusto il compimento del proprio essere.
Può avere diverse accezioni ed è usato in espressioni di ambito e significato diversi:
Maturità – in geologia, in un sedimento clastico, il grado di approssimazione al prodotto stabile finale.
(da Wikipedia)
 
 
 
 

martedì 20 giugno 2017

In questo momento...


Penso che in questo momento...

                   Penso che in questo momento
forse nessuno pensa a me nell'universo,
che solo io mi penso,
e se morissi ora,
nessuno, neppure io, mi penserebbe.

E qui inizia l'abisso,
come quando mi addormento.
Sono il mio sostegno e me lo tolgo.
Contribuisco a rivestire tutto di assenza.

Sarà per questo
che pensare ad un uomo
assomiglia a salvarlo
.

Roberto Juarroz
Poesia verticale
traduzione di Stefano Bernardinelli

 
 
L’italiano è una lingua che si caratterizza perché per molti concetti, anche di significato generale, dispone di più forme concorrenti, la cui distribuzione è cambiata nel corso del tempo e varia tuttora a seconda dello spazio (in rapporto alle diverse aree geografiche), del modo della comunicazione (parlata o scritta), della situazione comunicativa, ecc.
Per esprimere il concetto di ‘in questo momento’ fin dal Medioevo, in sostituzione del latino NUNC, che non si è conservato in nessuna lingua romanza, si ebbero vari esiti nella nostra penisola: i tre più importanti, diffusi, con molte varianti, nei principali dialetti italiani, sono gli avverbi oraadesso mo.
Sebbene la loro distribuzione sia particolarmente complessa, si può dire in generale che ora (dal latino (H)ŌRĀ o (H)Ā (H)ŌRĀ) è la forma tipica della Toscana (ma è diffuso anche in Sicilia), mentre adesso (dalla locuzione latina AD ĬPSU(M) [TEMPUS]) è proprio soprattutto dell’area settentrionale, e mo (o mo’, derivato dal latino MŎDO o *MŌDO) è presente tanto al Nord quanto, soprattutto, al Sud.
Nell’uso orale, ma anche in molti esempi letterari, antichi e moderni, questi avverbi si combinano tra loro (adesso moora momo ora).
Nell’uso italiano attuale ora è sinonimo di adessomo (o mo’) si ha solo nei dialetti.
Adesso in epoca antica aveva il triplice senso di ‘sùbito’, ‘sempre’, ‘ora’. La sua presenza nel lessico della poesia toscana dei primi secoli sarà dovuta all’influsso dei poeti siciliani, dove è attestato con il senso di ‘sùbito’ in accordo col provenzale ades […].
(dalla rete: ACCADEMIA della CRUSCA).
 
 
in questo istante, ora, adesso,
sono spossato e stupito delle cose,
ora mi chiedo, mentre declino,
il senso, le occasioni, la ragione...

lunedì 19 giugno 2017

Joan Margarit e le sue finestre

Discorso sul metodo

 

Da bambino già cercavo le finestre
per poter fuggire con lo sguardo.
Da allora, quando vado in un posto,
guardo con attenzione dove lascio il cappotto
e dov’è la porta d’uscita.
La libertà, per me, significa fuggire.
Ci sono tante porte nel mondo.
Compreso il sesso, in caso di emergenza
può esserlo. Ora tutte le porte si stanno chiudendo
e, per fuggire, presto resteranno
soltanto le finestre dell’infanzia.
Completamente aperte per poter saltare. 

 

Joan Margarit
da Cálculo de estructuras, 2005
 
 
"Il tempo che passa chiude tutte le porte, ci dice Margarit, ma il passato, l’Arcadia dell’infanzia, non ci può essere tolto."
 
Joan Margarit
(Sanahuja, 1938) è un architetto e poeta spagnolo: per molti anni ha insegnato Calcolo delle strutture alla facoltà di Architettura di Barcellona, pubblicando opere in catalano e in castigliano.
La formazione professionale appare in questa sua poesia dedicata alle finestre considerate come via di fuga, almeno virtuale.
Il richiamo all'infanzia passata (ma comunque ben vissuta e ancora presente nei ricordi del poeta architetto) è un ricordo dolce e sereno, pieno di cose positive e vicine all'anima.
Da bambino tutto è possibile, alla portata della mente libera da vincoli e obblighi del mondo adulto.
Sarà capitato ad ognuno di noi durante una occasione, una noiosa conferenza , una spiegazione poco coinvolgente di un professore ai tempi della scuola o una riunione di lavoro in un pomeriggio infinitamente lungo da passare di prendere il volo con lo sguardo e la fantasia attraverso il magico mondo dietro una banalissima ed insignificante finestra.
(dalla rete)
  
bambino non credo già grande non so;
scrivevo e cantavo queste cose anni fa
appeso in bilico tra amori e doveri
sovrastato da prossime obbligatorietà...

domenica 18 giugno 2017

I versi dell'amore


Dèttami versi d'amore
Sii d'animo un po' insincero.
Il mio cuore cattivo e freddo
Fa' esplodere con un verso sorprendente.
Raccontami le parole semplici
Fa' che mi parta girando la testa.
Nel parco umido le teste imbiancate,
Sorridendo, scuotono "i ragazzi della mala".
Si meravigliano: quanti anni hai?
Tu, fratellino, per natura, sei un poeta.
Tutto questo è accaduto a te
Per il tuo racconto non c'è prezzo.
Sorrido bevendo un bicchiere
Alla fortuna, e lo nascondo in tasca,
Stringo le mani ruvide,
Vado via nella nebbia, ondeggiando.
Metto tutti i puntini sulle i,
A me – per le bugie – ardere nel fuoco,
Ma è già pronto il posto in Paradiso
Per voi – per la fede avuta nella mia vocazione.

Boris Ryzhij
Dèttami versi d'amore
traduzione di Natalia Stepanova
 
 
i versi dell'amore non sono solo parole o poesie, sono quelli che cambiano i volti, le  fisionomie; sono i rumori ancestrali che ci ricordano la nostra animalità ancora presente; i versi dell'amore sono quelli che vorremmo sentire quando siamo soli...
Gujil
 


 le parole dell'amore le ho scordate,
sono lontane imprecise, nascoste;
è imperativo soprassedere al presente
è d'obbligo ritornare al presente...

sabato 17 giugno 2017

Jamie McKendrick


Chiodi di cielo

Quel primo giorno, per mettermi sotto,
i miei compagni induriti
mi spedirono saltellante come una scimmietta
dalla ringhiera più alta

giù alla baracca del caposquadra
a chiedere un sacchetto di chiodi di cielo.
Il caposquadra si chiese quale sfumatura
di azzurro avessi in mente, esattamente.

Ne ho bisogno ancora oggi di quei chiodi di cielo
con la loro filettatura impercettibile
e la capocchia indistruttibile

capaci di inchiodare ogni cosa
al nulla
e farcelo stare. 
 
Jamie McKendrick
Vari tipi di resti
Traduzione di Antonella Anedda
 
 
la capacità di fissare gli istanti,
scolpirli in modo indelebile
nell'anima profondi, nel cuore;
ogni tanto riandare a vederli... 

Jamie MCKENDRICK è nato a Liverpool nel 1955, vive e lavora a Oxford. Nel 1994 è stato tra i venti poeti selezionati per il numero speciale della «Poetry Review» dedicato ai New Generation Poets. Ha pubblicato cinque raccolte di versi: The Sirocco Room (1991), The Kiosk on the Brink (1993) e The Marble Fly (1997), con la quale ha vinto il Forward Prize; nell’aprile del 2000 è uscita, con il titolo di Sky Nails, la sua prima antologia per i tipi della Faber & Faber e, nel gennaio 2003, l’ultima raccolta dal titolo Ink Stone. Svolge un’importante attività di traduttore dall’italiano. Attualmente sta curando un’antologia in lingua inglese della poesia italiana del Novecento (dalla rete).

venerdì 16 giugno 2017

Riflesso...

 
 
discese improvvide ammantano
le mie vie verso il mare,
ritrovo disturbo, seccature, noie,
dove siete finiti lettori lontani?
Per quanto mi sforzi non riesco
ed il peso opprime sul petto...
 
Gujil
 

giovedì 15 giugno 2017

Stelluzza

Definiz: Dim. di Stella. Lat. stellula. Gr. ἀστερίσκος.
Esempio: Red. Oss. an. 4. La qual coda era tutta tempestata di macchie bianche in figura di minutissime stelluzze.
(accademia della Crusca)

 
Stelluzza
 
Laggiu laggiu, su quella falda estrema
Di ciel che prima innanzi al di s’inalba,
Rasente il flutto abbrividisce e trema
Una stelluzza abbacinata e scialba.

Fosforeggia soletta, erma, perduta,
Nel piu profondo d’un baratro spento;
Piu solinga fiammella e piu minuta
Non ha, quanto si gira, il firmamento.

Fuor della buja infinita zampilla
Perennemente il suo tremolo raggio,
E guizza, e vola, ed alla mia pupilla
Giunge sfinito pel lungo viaggio.

Giunge alla mia pupilla e nell’oscuro
Gorgo della diserta anima scende,
E, come in prisma di forbito e puro
Cristallo, una dipinta iri v’accende.
 
Opalescenti albe diffonde e miti
Vesperi alla diserta anima in grembo,
E di pallide larve e di smarriti
Sogni vi desta un vaporoso nembo.
 
Arturo Graf
 
 
le stelle più piccole, quelle sole,
i soli lontani dei desideri,
seconda stella a destra...,
prima del nostro incedere...

 

mercoledì 14 giugno 2017

Pendolo


Il pendolo di biscotto
 
Il pendolo de la Restaurazione
che è appeso alla parete del salotto,
è un prezioso gioiello di biscotto
variopinto di malva e di limone.

Le lancette àn la forma di scorpione
eh' apre e restringe le sue chele : sotto,
il dondolo di Sèvres è un bussolotto
di profumo, venuto dal Giappone.

Incurante del tempo, che pilucca
i corimbi invisibili de l' ore
sempre uguali e monotone, ne l' alto

de la mostra di levigato smalto,
danza una coppia con assai languore,
veste giunchiglia, candida parrucca.
 
Corrado Govoni
 

Come in sobria allegoria, nel Pendolo di biscotto, si legge che "sotto / il dondolo di Sèvres è un bussolotto / di profumo venuto dal Giappone". 
Per Corrado Govoni si tratta il più delle volte di elementi ricorrenti, o perlomeno con più di un'occorrenza.
 
Le cose nella vita degli uomini contano,
ci dicono chi siamo e come appariamo agli occhi degli altri e cosa conta per noi;
ci circondiamo di cose inutili ma per noi belle e piacevoli,
cose che ci fanno stare bene.
Gujil
 
le case sono piene di ricordi,
cose di chi ci ha vissuto,
ciarpame di chi ci vive;
eppure si ama così tanto...

martedì 13 giugno 2017

Elegia

William-Adolphe Bouguereau
"Elegia"
Elegia

Non l’oblio eterno, e nemmeno il ricordo,
la nebbia sui monti o il chiasso cittadino
quietano il mondo. Dopo anni di guerre
sulla croce o la pietra un uccello canta
come già sopra le rovine di Troia.


Compagno l’amore, compagni il cibo e il bere,
ma l’occhio lungimirante non si volse.
Un lume feroce brucia appesantite
palpebre piene di sonno, e silenzioso
ci ammonisce il tempo, prima di passare

oltre la carne. Dolci animali fedeli,
creature fuggevoli tormentano
inutili mani nell’estasi rapprese.
Ed una voce sorge dalla terra:
nostra progenie, ombra! dunque passammo
nell’invocarti tanto tempo invano?

Parigi 1935

Czeslaw Milosz
traduzione di Valeria Rossella
 
"Particolare"
 L'elegia è la denominazione del genere letterario che raggruppa i componimenti lirici della poesia greca e romana accomunati da una forma metrica specifica, e da una diversità di argomenti in opposizione all'epica. Il termine elegia, dopo un periodo di abbandono in età medievale ricompare nella poesia europea, ma la sua definizione fu collegata al contenuto e non più alla forma metrica (dalla rete)
 
la pace agreste, l'erba,
il sole e pochi suoni nel caldo;
uno stelo tra le labbra
un pensiero nella mente...