...........................................................................................................................................

L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


...........................................................................................................................................

martedì 29 luglio 2008

LATE FOR THE SKY

Now the words had all been spoken
And somehow the feeling still wasn't right
And still we continued on through the night
Tracing our steps from the beginning
Until they vanished into the air
Trying to understand
How our lives has lead us there
Looking hard into your eyes
There was nobody I'd ever known
Such an empty surprise
To feel so alone
Now for me some words come easy
But I know that they don't mean that much
Compared with the things that are said when lovers touch
You never knew what I loved in you
I don't know what you loved in me
Maybe the picture of somebody you were hoping I might be
Awake again I can't pretend
And I know I'm alone
And close to the end
Of the feeling we've known
How long have I been sleeping
How long have I been drifting alone through the night
How long have I've dreaming I could make it right
If I closed my eyes and tried with all my might
To be the one you need
Awake again I can't pretend
And I know I'm alone
And close to the end
Of the feeling we've known
How long I've been sleeping
How long have I been drifting alone through the night
How long have I been running for that morning flight
Through the whispered promises and the changing light
In the bed where we both lie
Late for the sky

IN RITARDO PER IL CIELO

Adesso le parole sono state dette tutte
Eppure la sensazione non era ancora quella giusta
Eppure abbiamo continuato per tutta la notte
Ripercorrendo i passi fatti fin dal principio
Fino a quando sono svaniti nell’aria
Cercando di capire
Come le nostre vite ci hanno condotto lì
Guardandoti dritto negli occhi
Non ci vedevo nessuna faccia conosciuta
Che vuota sorpresa
Sentirsi da soli
Adesso certe parole vengono fuori facili
Ma so che non significano poi tanto
Se penso alle cose che si dicono quando due amanti si toccano
Non hai mai saputo cosa ho amato in te
Non so cosa hai amato in me
Forse il ritratto di qualcuno che tu speravi io fossi
di nuovo sveglio, non posso fingere
E so che sono solo
E vicino alla fine
Dei sentimenti che conoscevamo
Ma quanto ho dormito?
Ma per quanto mi sono trascinato da solo nella notte?
Ma per quanto ho continuato a sognare che ce l’avrei fatta,
da solo, ad occhi bendati, sforzandomi, con tutto me stesso
di essere ciò di cui avevi bisogno?
Sveglia! non posso più fingere
E so che sono solo
Vicino alla fine
Di quell’amore che conoscevamo
Ma quanto ho dormito?
Ma per quanto mi sono trascinato da solo nella notte?
Ma per quanto tempo ho corso dietro a quel volo di mattina
attraverso le promesse sussurrate e nel mutare della luce
in quel letto dove stavamo noi due
in ritardo per il cielo?
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Jackson Browne, Late for the sky, 1974

mercoledì 23 luglio 2008

La Zattera della Medusa


Dipinta da Théodore Géricault fra il 1818 e il 1819, quest'opera rappresenta con drammatico realismo un celebre naufragio avvenuto nel 1816, in cui la nave del governo francese Medusa affondò al largo della costa dell'Africa occidentale. Il quadro, oggi esposto al Louvre di Parigi, suscitò l'ostilità dei contemporanei per la crudezza della rappresentazione.



Cosa posso aggiungere io piccolo quesito dell'Universo?
E' uno di quei quadri che cerco sempre di evitare ed invece è il primo che vedo...e non si staccano gli occhi perchè i pensieri corrono e non è divagare, non è scrutare. E' sguardo attonito che riesce a mozzare il fiato e ripercorre pendii pericolosi.
E allora?
"Cui prodest?"
Mah! Non ho soluzioni ma continui brusii di diafane visioni. Sicuramente so che sono su quel rottame con altri nella cieca ricerca del sopravvissuto ma conscio dell'ingratitudine umana.
Ce ne è per tutti e per tutti i gusti.

Cyane si lascia svanire

Ovidio, nelle Metamorfosi, descrive il rapimento di Proserpina da parte di Ade, dio degli inferi.
Lui prende con la forza la fanciulla, non la chiede in sposa alla madre Cerere.
Cerca di impedirlo una ninfa delle acque, di nome Cyane. Ma nulla può contro la volontà del dio.
Nessuna armonia resta più nel mondo della ninfa, nessun senso alla sua vita, travolta dalla violenza che attraversa Cyane, come un rovinoso cataclisma. Non le resta che svanire. Divenire acqua per sempre


At Cyane, raptamque deam contemptaque fontis
iura sui maerens, inconsolabile vulnus
mente gerit tacita lacrimisque absumitur omnis
et, quarum fuerat magnum modo numen, in illas
extenuatur aquas: molliri membra videres,
ossa pati flexus, ungues posuisse rigorem;
primaque de tota tenuissima quaeque liquescunt,
caerulei crines digitique et crura pedesque
(nam brevis in gelidas membris exilibus undas
transitus est); post haec umeri tergusque latusque
pectoraque in tenues abeunt evanida rivos;
denique pro vivo vitiatas sanguine venas
lympha subit, restatque nihil, quod prendere possis.

Ecco la traduzione di Salvatore Quasimodo

Ora Ciane piangendo la dea rapita e le leggi
della fonte spezzate da Plutone, ha come ferito
il cuore silenzioso, e si consuma in lacrime
e si scioglie in quelle acque di cui fu dea suprema.
Avresti potuto vedere le membra farsi tenere,
le ossa flessibili, le unghie perdere durezza,
e sciogliersi in acqua le parti più sottili:
le chiome azzurre, i piedi, le dita, le gambe,
perché più rapide mutano le esili membra
in acque gelide. Poi gli òmeri, la schiena,
fianchi e il petto furono piccoli ruscelli,
l'acqua giunse al sangue per le vene guaste,
nulla rimase di lei che si potesse prendere.

lunedì 21 luglio 2008

THRASHER

They were hiding behind hay bales,
They were plantingin the full moon
They had given all they hadfor something new
But the light of day was on them,
They could see the thrashers coming
And the water shone like diamonds in the dew.
And I was just getting up, hit the road before it's light
Trying to catch an hour on the sun
When I sawthose thrashers rolling by,
Looking more than two lanes wide
I was feelin'like my day had just begun.
Where the eagle glides ascending
There's an ancient river bending
Down the timeless gorge of changes
Where sleeplessness awaits
I searched out my companions,
Who were lost in crystal canyons
When the aimless blade of science
Slashed the pearly gates.
It was then I knew I'd had enough,
Burned my credit card for fuel
Headed out to where the pavement turns to sand
With a one-way ticket to the land of truth
And my suitcase in my hand
How I lost my friends
I still don't understand.
They had the best selection,
They were poisoned with protection
There was nothing that they needed,
Nothing left to find
They were lost in rock formations
Or became park bench mutations
On the sidewalksand in the stations
They were waiting, waiting.
So I got bored and left them there,
They were just deadweight to me
Better down the road without that load
Brings back the time when I was eight or nine
I was watchin' my mama's T.V.,
It was that great Grand Canyon rescue episode.
Where the vulture glides descending
On an asphalt highway bending
Thru libraries and museums, galaxies and stars
Down the windy halls of friendship
To the rose clipped by the bullwhip
The motel of lost companions
Waits with heated pool and bar.
But me I'm not stopping there,
Got my own row left to hoe
Just another line in the field of time
When the thrasher comes,
I'll be stuck in the sun
Like the dinosaurs in shrines
But I'll know the time has come
To give what's mine.
Neil Young, Rust Never Sleeps

venerdì 18 luglio 2008

Un tempo per pregare


Un tempo
per pregare.

Lo sento
che devo.
Anche qui
anche nel flusso delle auto
nel gorgo dei pensieri
nell’ansia che si attorce
sulla felicità
remota
come una galassia.


Uno spazio
di parole analgesiche
nel guscio di me.

Una pausa.

Dove non essere niente.
Niente più che viva.

martedì 15 luglio 2008

La piena


Il dolore fluido
dall’altrove
dove il fiume si gonfia di pioggia
d’un tratto tracima.
Dall’anima agli occhi.

A filo di falce fluisce
tutto il mio sangue.
E attendo
che muoia
senza un lamento
il fantasma d’amore.

LA TUA PRIMA LUNA

Questa è la tua prima luna che vedi fuori di casa sapendo di non ritornare.
Oggi sei uscito e ti sei domandato ma dove sto andando e che cosa farò.
Sei finito in un prato mangiando una mela comprata passando dal centro
dove i tuoi amici parlavano ancora di donne e di moto e tu ti fumavi la gioia di essere riuscito
a fuggire di casa portandoti dietro soltanto la voglia di non ritornare
Hai pochi soldi sai bene domani nessuno ti aiuta se hai voglia di chiedere aiuto ma in quella prigione dove ti hanno insegnato ad amare poche persone alla volta non vuoi ritornare.

Vuoi amare più gente vuoi vivere in mezzo alla gente.
E mentre tu dormi su un prato sentendo un po’ freddo
con dentro una voglia di piangere forte tu vedi passare una macchina verde della polizia
Non ti vedono neancheli senti andar via e capisci di colpo che il loro discorso è diverso dal tuo.

Claudio Rocchi early 70

domenica 13 luglio 2008

Le Solite Vie dell'Oriente

Le solite vie dell'Oriente... richiamano, insistono.

Non ho più forze per mettermi in viaggio e Kublai Khan più non crede alle bugie di Marco Polo.
Cosa fare allora?
Partire?
Restare?
...o continuare a fingere?

La via è chiusa, impedita.

Gli animali come noi sono stanchi, hanno sete e stremati giacigliano dove capita e gemono.

Io sono stato già dove sole e mare si fondono. sono stato già dove i fiumi sovrastano gli odori del mondo, dove le acri sostanze hanno arso in bracieri di rame e da lì ho cercato la strada, il percorso. Sono stato già bene.

La via è chiusa, sbarrata.