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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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domenica 17 marzo 2024

Certosa

Certosa
Una certosa è un monastero di monaci certosini, di norma situato in zone solitarie. Il nome deriva dalla Grande Certosa (Grande Chartreuse), monastero principale dell'Ordine certosino, che si trova sul massiccio della Chartreuse sulle Alpi francesi a nord della città di Grenoble in Val-d'Isère. 
In origine la costruzione venne data da Sant'Ugo di Grenoble a San Bruno nel 1084. 
In questo monastero San Bruno costituì l'ordine monastico.
(da wikipedia)

Presso una certosa

Da quel verde, mestamente pertinace tra le foglie
Gialle e rosse de l’acacia, senza vento una si toglie:
E con fremito leggero
Par che passi un’anima.

Velo argenteo par la nebbia su ’l ruscello che gorgoglia,
Tra la nebbia ne ’l ruscello cade a perdersi la foglia.
Che sospira il cimitero,
Da’ cipressi, fievole?

Improvviso rompe il sole sopra l’umido mattino,
Navigando tra le bianche nubi l’aere azzurrino:
Si rallegra il bosco austero
Già de ’l verno prèsago.

A me, prima che l’inverno stringa pur l’anima mia
Il tuo riso, o sacra luce, o divina poesia!
Il tuo canto, o padre Omero,
Pria che l’ombra avvolgami!

Giosuè Carducci

In un sensazionale attimo di voce
risento i canti degli amici andati;
un eremo di silenzi e preghiera
al cuore come scelta possibile... 
 
L'Ordine certosino è universalmente riconosciuto  come uno dei più rigorosi ordini monastici della Chiesa cattolica.
L'istituto è stato fondato da san Bruno nel 1084 nell'Isère, Francia, con la creazione del primo monastero, la Grande Chartreuse.  
Il motto dell'ordine è Stat Cruz dum volvitur orbis.
(da wikipedia) 

lunedì 4 gennaio 2021

Certosa

Nel sacrato della certosa

La Galassia pel muto reliquiario
de lo spazio il suo fiume d'oro sbocca.
La città dorme dentro la sua ciocca,
nel giardino del vecchio seminario.

Ne le lapidi, un lucido rosario
sgranano i lumi con la pia bocca.
Dal campanile, l' Ora che rintocca
ascende con la croce il suo calvario.

Su la rossastra cupola d' ingresso,
che à la testa dell' Uomo ne la fronte,
ad ogni canto, un angelo di gesso

voltato verso il limpido orizzonte
aspetta il dì de la Resurrezione
con la sua tromba nitida d' ottone.

Corrado Govoni

Una certosa è un monastero di monaci certosini, di norma situato in zone solitarie.

il mistico che in noi c'è si accende
quando il cuore dolente si chiude;
siamo in cerca di speranze e preghiere,
siamo preda di sovrannaturali forze...

Il nome deriva dalla Grande Certosa (Grande Chartreuse), monastero principale dell'Ordine certosino, che si trova sul massiccio della Chartreuse sulle Alpi francesi a nord della città di Grenoble in Val-d'Isère. In origine la costruzione venne data da Sant'Ugo di Grenoble a San Bruno nel 1084. In questo monastero San Bruno costituì l'ordine monastico (dalla rete).

domenica 3 gennaio 2021

Mistica

Mistiche

Simili a gru, migranti ad oriente,
trasvolavan le Mistiche, in sì mite,
in sì celestial sogno rapite,
ch'ogni atto lor ne sorridea eloquente.

Del passato obliose, del present
inconscie, già viventi delle vite
serafiche, già assunte alle infinite
promesse, il cui promettitor non mente.

Già le fronti raggianti, quasi incluse
nell'aureola. Già le lunghe ciglia,
quasi abbagliate dal fulgor, socchiuse.

Già presso al limitar della vallea
sacra, ove il re in clamide vermiglia
dirà a ciascuna: – Veni Sponsa mea.

Amalia Guglielminetti

rapite dall'estasi come le sante nei quadri,
oppure come coloro che sognano sempre;
il misticismo rafforza il sentimento imperante,
quello che tutti vorremmo avvitarci nel cuore...
 

Mistica

 
La mistica
è la contemplazione della dimensione del sacro
e ne comporta una esperienza diretta,
"al di là" del pensiero logico-discorsivo
e quindi difficilmente comunicabile.
Nell'estasi mistica
l'uomo si unisce con
la "Verità ultima"
della propria esistenza
e dell'intera realtà cosmica.
(dalla rete)

domenica 18 ottobre 2020

Domenicale #4

Domenicale #4

finirà questo momento di statica impotenza
ci ritroveremo ancora di fronte alla vita,
quella che ora stranisce e si dispera

di fronte all'ignoto, alla potenza del cosmo;
sarà di nuovo tangibile freddo l'inverno che arriva,
saremo ancora dissetati dalla linfa del mondo

saremo... contenti di essere liberi e soli...

sabato 10 ottobre 2020

Sabato ottobrino

 
 
Sabato ottobrino

Una goccia traballa e poi cade
il lavello, lucido d'acciaio
la accoglie, la culla e poi nulla;
vituperate sensazioni si espandono, 
poi collimano o finiscono
mi sembrano impalpabili scie di ricordi;
esalo un respiro che sà di sospiro
è ancora silenzio, per poco...
 
Gujil
 

 

 

venerdì 9 ottobre 2020

Morte

Secondo l'enciclopedia TRECCANI la morte altro non è che la "Cessazione delle funzioni vitali nell'uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso", direi che ci siamo
 
Morte regina

Diritta al ciel, di mezzo al mar sonante,
Una montagna smisurata sale,
Negra nel baglior vasto siderale,
Fatta di mura di cittadi infrante.

Sull’erta cima, incontro al sol raggiante,
Sfolgora glorïoso e trïonfale
Un tempio che la cupola ha d’opale
E le colonne immani d’adamante.

Rotondo è il tempio e d’ogni banda aperto,
Ed ha nel mezzo un trono alto e rotondo
Di tenebrosa porpora coverto.

E in mezzo ai tempio, e sull’immobil trono,
Siede la morte coronata e il mondo
Guata all’ingiro soggiogato e prono.

Arturo Graf

  

Non mi piace parlare di Lei,
nera Signora, silenziosa e tetra;
circonda ogni momento della vita

si annida in fondo, nel cuore...

lunedì 5 ottobre 2020

Poesia, riflesso e meditazione

A vacanza conclusa dal treno vedere
chi ancora sulla spiaggia gioca si bagna
la loro vacanza non è ancora finita:
sarà così sarà così lasciare la vita?


Vivian Lamarque

 

il mare e l'Estate ormai lontani
un'attesa si insinua e la mente accoglie;
lieve il vento accarezza il volto
che scruta le nebbie d'autunno e le nuvole...
 
 
il mondo scorre 
dal finestrino di un treno,
gli occhi di un bimbo, 
lo sguardo disincantato di un adulto;
siamo perennemente in viaggio, 
di corsa,
la ricerca del nostro destino spesso
si infrange con la pioggia
a rigare il finestrino di un treno...
 
Gujil


 

 

domenica 4 ottobre 2020

Domenicale #2

 

George Seraut
"Donna col parasole"
studio per la Gran Jatte

 
 
Domenicale #2
 
Domenica di Ottobre col freddo
meritocratici indizi mi dicono arrivato l'Autunno
coi suoi colori ma nache le piogge;
in attesa di possibili brume ripenso
cose perdute, lontane, volti passati.
La schiera dei sentimenti è sopita da tempo,
piccole paure, piccole e grandi ansie collimano
mi schiacciano in un angusta angoscia
eppure...
il soliloquio deve finire, cessare.
 
Gujil


Bello lo schizzo del pittore francese
 Georges Seurat,  
Donna seduta con il parasole (1884-1885); matita nera Conté su carta avorio, 47,7×31,5 cm; questo schizzo si trova presso il Metropolitan Museum of Arts, New York ed è poi una di quelle figure che è stata inserita nel quadro 
"Una domenica pomeriggio 
sull'isola della Grande-Jatte (1884)
e si trova sulla destra del dipinto.
Il commento alla tela lo potete ritrovare in un post di qualche tempo fa; non nascondo la mia ammirazione per questo quadro, mi riporta nella Francia che amo con le sue magnifiche contraddizioni.
Se avete voglia andatelo a leggere.

lunedì 28 settembre 2020

Aforisma e riflesso

 

Radici e ali.
Ma che le ali mettano radici e le radici volino

Juan Ramón Jiménez


 
come dire dalla terra al cielo,
tra i sogni, le cose andate
felicità raggiunte
Gujil 
  
le nostre ali fantastiche chiuse,
spesso in ritardo coi sogni, spesso;
siamo angeli caduti dal cielo,
espressioni di una purezza perduta...
 

 

 

mercoledì 9 settembre 2020

Settembre




Sapete perché Settembre si chiama così?

Deriva dal lat. septĕmbre(m) (mēnsem),
deriv. di ptem ‘sette’, perché nel calendario romano, che cominciava con marzo, occupava il settimo posto. (dalla rete)

Settembre

Triste il giardino: fresca
scende ai fiori La pioggia...
silenziosa trema
l'estate, declinando alla sua fine.
Gocciano foglie d'oro
giù dalla grande acacia... Ride attonita e smorta
Pestate dentro il suo morente sogno;
s'attarda tra le rose,
pensando alla sua pace;
lentamente socchiude.


Herman Hesse

vagai un settembre di anni passati,
il fiume, le promesse del bosco;
colori perpetrati da brume, le nebbie,
ora si attende l'autunno, il freddo che arriva...

martedì 8 settembre 2020

Meditiamo



"...la miseria porta in grembo
la violenza come un figlio..."
una citazione musicale eppure viva,
direi che anche l'ignoranza non scherza,
siamo animali con istinti ancestrali...

Gujil


lunedì 7 settembre 2020

Poesia, riflesso e recitazione

nell'immaginario collettivo delle persone eterosessuali è e rimane il miraggio di adolescenti e giovani, forse non più come prima, come una volta, forse solamente in qualcuno... la recitazione di Foà è perfetta e la traduzione forse migliore.


Corpo di donna

Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche
tu assomigli al mondo nel suo atteggiamento di abbandono.
Il mio corpo di contadino selvaggio ti scava
e fa saltare il figlio dal fondo della terra.

Sono stato solo come una galleria. Da me fuggivano gli uccelli
e in me la notte entrava con la sua invasione possente.
Per sopravvivermi ti ho forgiato come un'arma,
come una freccia al mio arco, come una pietra nella mia fionda.

Ma cade l'ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
Ah le coppe del petto! Ah gli occhi dell'assenza!
Ah la rosa del pube! Ah la tua voce lenta e triste!

Corpo di donna mia, persisterò nella tua grazia.
La mia sete, la mia ansia senza limite, la mia strada indecisa!
Oscuri fiumi dove la sete eterna continua,
e la fatica continua, e il dolore infinito.

Pablo Neruda

perdersi tra profumi e sapori umani,
mi manca come adolescenziale pulsione;
vivere nel mentre e nel dopo, poi,
come un cursore consunto cerca di tracciare...

lunedì 29 giugno 2020


La fine e il fondo

Sulle mie labbra avvelenate il riso
Per sempre inaridi; le dilettose
E pie menzogne che fiorir nascose
Dentro il mio core hanno il mio core ucciso.

Invan tra ’l verde
s’accendon le rose,
Invan raggia d’amore un dolce viso,
Invano il sol sfolgora il ciel conquiso;
Il fondo io vidi e la fin delle cose.

La fine e il fondo io vidi e il sempre e il mai;
E all’amara tua coppa, a fronte prona,
O sacra Morte, ancor vivo libai.

Sfasciarsi i mondi negli spazii io scerno,
E l’oriuol del tempo odo che tuona
L’ore nel vuoto e i secoli in eterno.

Arturo Graf

parliamo di una fine che non è un traguardo è un arrivare in fondo, un giungere alla fine; non so quanto sia importante ma non mi piace di sicuro
Gujil

ora che mi sto per avvicinare capisco,
ricordo mio Padre, mia Madre, i sorrisi;
forse malinconici ma certamente paghi,
di una vita, trascorsa, in fondo finita...