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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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lunedì 23 gennaio 2017

Destino


 
Destino
 
Mi manchi Amore mio,
ma così ha deciso Dio,
adesso sei un angelo che vola,
ed io mi sento così sola.
 
Perché hai aperto la porta,
perché è entrata la morte?
Perché ti sei ammalato
e nessuno ti ha aiutato?
 
Perché mi hai abbandonato
e dalla morte non sei scappato?
Perché non ti sei nascosto,
vorrei esserci io al tuo posto.
 
Quando decide Dio,
verrò da te Amore mio,
non ti dirò addio,
perché ci rivedremo, Amore mio.
 
Ti ho promesso di andare avanti,
ti ho promesso di non dimenticarti,
nessuno prevede il destino,
ho bisogno di un bicchiere di vino.
 
Il vino rosso mi fa ricordare,
la prima volta in cui siamo andati al mare,
ci siamo ubriacati, non di vino,
ma d’amore, Amore mio.
 
Non so se mi vedi,
non so se mi senti,
a volte ti sento così vicino,
spero non sia l’effetto del vino.
 
Ti amerò sempre Amore mio!
 
Atanasova Vanya Nikolova
 


forse ci rivedremo davvero,
con tutti, con tutte, con gli altri;
forse è solamente un transito
di dolore, di pensieri, di cuore...

 
 destino
(ant. distino)
sostantivo maschile
[der. di destinare].
- TRECCANI -
1.- La predeterminazione fatale dell’accadere; il succedersi degli eventi ritenuto come preordinato e necessario, al disopra dell’umana capacità di volere e di potere: subire il d.; rassegnarsi al d.; seguire il proprio d.; predire il d.; leggere nel libro del d.; avere un brutto destino. Nel linguaggio fam., è destino, era destino, seguìto o no da prop. soggettiva, è (o era) destinato, fatale, irrevocabilmente stabilito da una volontà superiore o dal succedersi degli eventi: perché prendersela? si vede che era destino!; era d. che non dovessero più incontrarsi; è d. che io ci debba sempre rimettere. Talora personificato e inteso come una superiore potenza che opera secondo leggi immutabili: essere perseguitato dal d.; prendersela col d.; non si può sfuggire al destino. Con sign. più generico, sorte, anche al plur.: i d. della patria, dell’umanità.
2.- Con uso improprio, destinazione: l’impiegato attendeva di conoscere il suo d.; spec. nella pratica mercantile: la nave ha raggiunto il proprio d.; merce spedita franco destino.
 

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