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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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domenica 26 ottobre 2014

Retaggi arte e amplessi




Pippi Giulio detto Giulio Romano
Giove e Olimpiade, da Amore e Psiche a palazzo Tè Mantova

Giove e Olimpiade

Nella camera di Amore e Psiche del Palazzo Te (in quel di Mantova città sulle rive dell'omonimo lago,in Lombardia), sulla parete est, è affrescato questo brutale e gofurioso amplesso di Giove (il più importante degli dei romani, lo Zeus greco) che si trasforma in un sinuoso e possente serpente per congiungersi carnalmente (il quadro non lascia alcun dubbio in proposito e nemmeno spazio all'immaginazione direi) con Olimpiade (sono famosi e documentatissimi specie nei quadri e disegni di vari periodi storici i suoi stratagemmi e travestimenti per raggiungere lo scopo di farsi qualche bella donzella dell'epoca).
La scena, dipinta sopra la prima finestra della parete orientale, mostra il concepimento di Alessandro Magno: Giove, entrato nel letto della Olimpiade in forma di serpente, ha ripreso la forma umana e si appresta a congiungersi alla regina di Macedonia. Filippo II, sposo di Olimpiade, spia la scena nascosto dietro l'uscio, ma l'aquila di Giove punisce la curiosità del re, colpendo il suo occhio con il fulmine che sorregge con gli artigli. Attorno all'affresco è una cornice embricata con foglie d'acanto angolari. Le figure si inseriscono in questa cornice in maniera tridimensionale: la mano destra della regina si appoggia infatti di essa. L'affresco è stato eseguito su undici stesure di intonaco (giornate). Per quanto concerne le tecniche di riporto del disegno si riscontra la presenza di spolvero per le figure principali. La figura dell'aquila è stata riportata per mezzo di incisioni indirette da cartone, poi quasi tutte ripassate a incisione diretta. Al centro della parte superiore dell'affresco è impressa nell'intonaco l'impronta a "U" di uno strumento utilizzato per il fissaggio del cartone alla parete. Il motivo a scaglie della cornice embricata è realizzato con incisioni dirette da compasso, di cui è possibile riconoscere il punto dei fori. Anche le foglie d'acanto angolari sono incise direttamente. L'affresco si trova in una situazione conservativa preoccupante: subfloresenze ed efflorescenze saline intaccano la superficie, causando sollevamenti della pellicola pittorica. Fra le aree più danneggiate sono la parte di cornice sulla sinistra, la figura dell'aquila, la testa di Filippo. Estremamente diffuse le zone di scarsa coesione fra gli strati dell'intonaco, soprattutto in corrispondenza di lesioni, crepe e fessurazioni sulle figura di Olimpiade (gamba destra) e di Giove (petto genitali). Altre zone di scarsa adesione fra gli strati di intonaco interessano la parte superiore della cornice. Risultano decoese e mobili anche le stuccature di restauro. Quasi la totalità dell'affresco risulta interessata dalla cristallizzazione di sali solubili al di sotto di uno strato di resina acrilica stesa nel corso dell'ultimo restauro, con conseguente imbiancamento della superficie. Amedeo Belluzzi (1998) assegna a questo affresco il numero 506 (dalla rete).
Gli amori di Giove sono uno dei soggetti mitologici più rappresentati nella pittura di genere, senza tuttavia mai raggiungere il crudo realismo di questa raffigurazione, dai toni quasi pornografici.




Giove procrea in Giunone,
disegno erotico di Agostino Carracci

 
Retaggi
 
Retaggi distratti quadrano
cerchi immaginifici, colorati,
pastelli delicati, come carezze;
invio segnali ancestrali,
raccolgo improbabili sfide
poi stanco mi quieto.
 
Nel vento dal monte
respiro attimi di pace
ma il freddo che giunge
rivolge al cuore un allarme;
cospiro contro me stesso
e reclino la testa.
 
Retaggi distratti sfumano
come ghiaccio al calore
di pelli unite in amplessi
che ancora mi scuotono,
che ancora ricordo,
che ancora rivivo...
 
Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate
 


re-tàg-gio
- Sign Eredità (dalla rete)

attraverso il francese antico: eritage,
dal latino: hereditare.


È una parola estremamente elegante e ricercata, ottima per il solenne e l'ironico, che oggi si trova usata soltanto in senso figurato: quello del retaggio è un patrimonio culturale o spirituale che si eredita dal passato - un significato che è una splendida via di mezzo fra la venalità dell'eredità e l'impalpabilità della tradizione.
Così un modo di dire locale può essere retaggio di un'identità che va via via scomparendo; lo strano rapporto con l'iconografia della morte che hanno i mesoamericani può essere un retaggio delle civiltà precolombiane; e certi gusti o passioni possono essere un retaggio della nostra infanzia.

 

1. - (letteralmente) eredità, estrazione familiare
2. - (senso figurato) patrimonio intellettuale e morale, di cultura o tradizioni che si eredita dal passato.
 



Affreschi erotici
del periodo romano
am-plès-so
- Sign Abbraccio; per estensione, unione sessuale
 

dal latino: amplexus, da amplecti abbracciare, composto da amb- intorno e plectere intrecciare
parallelo al greco pleko intreccio.
 
È una delle parole di grazia più vertiginosa e di forza più gigantesca e dolce che esista nella nostra lingua, l'unione di due persone nel castone di un abbraccio che non sia stupida mescolanza, ma intreccio vitale - ed in modo speciale, nell'abbraccio supremo dell'amore, picco primo di comunione.
L'amplesso stravolge i sensi, nell'abbraccio e nell'amore, abbatte l'egemonia della vista e dell'udito, resuscita il tatto profondo e sottile, l'olfatto - sensi antichi che col capo affondato fra una testa e una spalla tornano a regnare - abbraccio che così ti richiama da tutto l'esterno di luci, suoni, cure, occorrenze, prenotazioni, coincidenze, appuntamenti col dovere che non sei tu e in cui sei polverizzato, abbraccio che ti riunisce, che ti rende intero - quasi come se, con la pur leggera ed effimera pressione di braccia e fianchi si ripetesse il moto delle profonde viscere della terra che attraverso gli eoni, con le pressioni delle loro masse titaniche, schiacciano la sparsa fluidità dei magmi in diamanti eterni ed indomabili.



1. -  (senso figurato) rapporto sessuale, coito
2. -  (letteralmente) abbraccio | avvinghiamento, stretta. 

2 commenti:

  1. Non è facile esporre "quelle cose lì". Buon gusto, mi piace.

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  2. Grazie,
    ho cercato di dare un minimo di poesia ad un argomento che potrebbe nascondere tanta "prouderie" (spero si scriva così) ma è insito in ognuno di noi.
    Spero continuerai a leggermi e di essere sempre all'altezza.
    Gujil

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