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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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lunedì 11 settembre 2017

Prologhi

pròlogo
sostantivo maschile
 [dal lat. prolŏgus, gr. πρόλογος, comp. di προ- «avanti» e λόγος «discorso»] (pl. -ghi).
-TRECCANI-
 
- 1. Nelle antiche tragedie e commedie greche e latine, monologo o dialogo che introduceva l’azione, e serviva a esporre l’antefatto o a illustrare il contenuto dell’opera: il p. delle tragedie greche. Nel teatro moderno, breve premessa contenente l’esposizione dell’antefatto, per lo più in forma di monologo, che precede un’opera teatrale in prosa o in musica: i p. dei drammi di Schiller; il p. de ‘I Pagliacci’ di Leoncavallo. Anche, l’attore che recita o canta il prologo di un’opera teatrale, quando esso è costituito da un monologo: fare la parte del prologo.
- 2. estens., Introduzione, discorso introduttivo a un’opera; o preambolo a un discorso parlato: fare un lungo p. a una conferenza; «Non si convien» disse Filandro «tale Prologo a me» (Ariosto).
-3. fig., Fatto che precede o preannuncia il manifestarsi di altri dello stesso genere: quello fu il p. di tutta una serie di malintesi tra loro.
 
◆ Dim. prologhétto, prologhino; spreg. prologùccio.


Prologhetti, 4
 
E voglio che il vestito,
il vestito dei miei versi,
sia tagliato
dello stesso panno rude,
dello stesso
panno eterno
del manto di Manrique,
- come quello di Amleto, nero -

adattato all'usanza di questo tempo
e, in più,
con un gesto
mio
nuovo.
 
Leòn Felipe
 
siamo attori sul palcoscenico della vita,
siamo anime in corsa verso qualcosa;
non sappiamo, non vediamo, corriamo,
su percorsi accidentati e molesti...

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