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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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venerdì 16 maggio 2014

Tavolo

Il tavolo è un mobile costituito da un piano orizzontale di legno, metallo, plastica o altro materiale rigido sostenuto da tre, quattro o più gambe, di forma e dimensioni diverse a seconda dell'uso a cui è adibito. Può anche essere sostenuto da una colonna centrale, in questo caso di solito ha un aspetto più elegante e una superficie più limitata e spesso circolare.
Il tavolo viene usato in cucina o in sala da pranzo per consumarvi le vivande. Può essere però usato in alternativa alla scrivania in uno studio o in ufficio.
A seconda delle varie culture può cambiare dimensioni e forme. Per esempio, in culture dove si è soliti sedersi su tappeti o cuscini le gambe del tavolo sono molto corte.
Esistono diversi tipi di tavolo:
  • da cucina,
  • da pranzo,
  • tavolino da salotto, basso
  • da gioco, quadrato (o rotondo)
  • da disegno,
  • da caffè, piccolo, può essere retto da una sola gamba
  • da campeggio, con gambe ripiegabili
  • a consolle
  • allungabile
  • da biliardo
  • degli Ufficiali di campo
Durante la mostra delle invenzioni svoltasi nel 1988 nell'isola di Taiwan fu presentato un tavolo da pranzo con il piano formato da centinaia di fogli di plastica sovrapposti e aderenti l'uno all'altro: alla fine di ogni pasto era sufficiente rimuovere il foglio più superficiale per avere una superficie pulita (da wikipedia).

Sul tavolo

Ci terrei a precisare che ho comprato
questa tovaglia
con il suo semplice disegno ripetitivo
di fiori viola scuro non menzionati
da alcun botanico
perché mi ricorda quel vestito stampato
che indossavi
l’estate che ci siamo conosciuti (un vestito
– hai sempre sostenuto –
che non ti ho mai detto che mi piaceva).
Be’, mi piaceva, sai. Mi piaceva.
Mi piaceva un sacco, che ci fossi tu dentro
oppure no.
Come è potuto uscirsene così in silenzio
dalla nostra vita?
Detesto (proprio detesto) l’idea di qualche
altro sedere
che faccia svolazzare a sinistra e a destra
quelle pesanti corolle.
Detesto ancor più immaginarmelo sgretolarsi
in una discarica
o fatto a brandelli – un pezzo qui che pulisce
un’astina dell’olio
un pezzo là intorno a una crepa in un tubo
di piombo.

È passato tanto tempo ormai, amore mio,
tanto tempo,
ma stanotte proprio come la nostra prima
notte sono qua,
la testa leggera tra le mani e il bicchiere
pieno,
che fisso i grossi petali sonnolenti fino
a quando si mettono in moto,
amandoli ma con il desiderio di sollevarli,
di schiuderli,
persino di farli a pezzi, se questo è quanto
ci vuole per arrivare
alla tua bellissima pelle, desiderosa,
calda, candida come la luna.

Andrew Motion
Traduzione di Helena Sanson



con i fogli
e le penne,
sul tavolo
del mio pensiero
tutte le frasi
mai scritte
tutti i poemi composti
e quelli da
scrivere ancora...

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