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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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mercoledì 1 novembre 2017

Valerio Magrelli, "Ora serrata retinae"

Valerio Magrelli,
poeta italiano vivente, è nato a Roma nel 1957.
Traduttore e saggista, è ordinario di Letteratura francese all'Università di Cassino.
Ha pubblicato Ora serrata retinae (Feltrinelli, 1980), Nature e venature (Mondadori, 1987), Esercizi di tipologia (Mondadori, 1992). Le tre raccolte, arricchite da versi successivi, sono poi confluite nel volume Poesie (1980-1992) e altre poesie (Einaudi 1996).
Sempre per Einaudi sono usciti Didascalie per la lettura di un giornale (1999) e Disturbi del sistema binario (2006).
Fra i suoi lavori critici, Profilo del dada (Lucarini 1990, Laterza 2006), La casa del pensiero. Introduzione all'opera di Joseph Joubert (Pacini 1995, 2006), Vedersi vedersi. Modelli e circuiti visivi nell'opera di Paul Valéry (Einaudi 2002, L'Harmattan 2005) e Nero sonetto solubile. Dieci autori riscrivono una poesia di Baudelaire (Laterza 2010).
Ha diretto per Einaudi la serie trilingue della collana «Scrittori tradotti da scrittori».
Tra i suoi lavori in prosa: Nel condominio di carne (Einaudi 2003), La vicevita. Treni e viaggi in treno (Laterza 2009), Addio al calcio (Einaudi 2010), Il Sessantotto realizzato da Mediaset (Einaudi 2011), Geologia di un padre (Einaudi 2013).
È fra gli autori di Scena padre (Einaudi 2013).
Nel 2014 ha pubblicato per Einaudi la raccolta di poesie Il sangue amaro.
Nel 2002 l'Accademia Nazionale dei Lincei gli ha attribuito il Premio Feltrinelli per la poesia italiana.
Collabora alle pagine culturali di «Repubblica» e tiene una rubrica sul blog il Reportage (dalla rete).  


Le poesie vanno sempre rilette,
lette, rilette, lette, messe in carica;
ogni lettura compie la ricarica,
sono apparecchi per caricare senso;
e il senso vi si accumula, ronzio
di particelle in attesa,
sospiri trattenuti, ticchettii,
da dentro il cavallo di Troia.
 
Valerio Magrelli

  
Sin dall’esordio di
Ora serrata retinae - termine medico “che designa la parte, il margine frastagliato della pupilla”, e che quindi, lui dice, lo “interessava, e potremmo tradurlo, come ‘confine della percezione’” -
la poesia di Valerio Magrelli presenta il duplice aspetto dell’esattezza logico-matematica delle parole, su uno sfondo di ironica pietà, e di una attenta malinconia nella contemplazione, solo apparentemente distaccata, della condizione umana.
In questa ars poetica (da Didascalie per la lettura di un giornale), la poesia lavora ad autoricaricarsi, e a indagare su questo nostro essere portatori non del tutto sani - come il cavallo di Troia - di vittoriose quanto inevitabili distruzioni
 (TRECCANI - scelta, parafrasi, commento e note bio-bibliografiche a cura di Gigi Cavalli)
 


poesie come foglie d'autunno,
cadono sui fogli le parole
si stampano come lacrime;
la rima è una cosa perduta...

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