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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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giovedì 2 novembre 2017

Dia de los muertos


Il Dia de los muertos è il giorno, secondo la tradizione messicana, in cui i morti tornano a trovare parenti e amici.
E’ quindi necessario farsi trovare preparati con i cempasúchil, fiori tipici del territorio messicano, soprannominati “i fiori dei morti”, che vengono sparsi a terra, proprio perchè secondo la tradizione servono ad indicare la strada al defunto.
Questi sono anche posti su degli altari, soprannominati ofrendas, preparati sia a casa che dinanzi la tomba con del buon cibo a base di carne e fagioli, delle offerte e dei ricordi del defunto.
Sugli altari sono posti diversi elementi: la terra, i cui frutti nutrono le anime dei defunti, il vento rappresentato dal papel picado, una fine carta bucherellata, l’acqua versata in un recipiente in modo che le anime possano dissetarsi ed il fuoco attraverso candele e lumini, una per l’anima da commemorare ed una per l’anima dimenticata. 
Le abitazioni rimangono aperte per permettere a tutti di rendere omaggio ai defunti.
Addirittura c’è chi lascia dinanzi all’ingresso del cibo, bevande ed un cuscino in modo da consentire all’anima dei propri cari di rifocillarsi e riposarsi. 
In città, invece, si festeggia con fuochi d’artificio, pupazzi di carta pesta, musica e tanta gioia.
Alcuni addirittura lasciano dinanzi la porta cibo, bevande ed un cuscino così da consentire al defunto di poter rifocillarsi e riposarsi (dalla rete).


Morte, non essere troppo orgogliosa,
se anche qualcuno ti chiama terribile e possente
Tu non lo sei affatto: perché quelli che pensi di travolgere
in realtà non muoiono, povera morte, né puoi uccidere me.
Se dal riposo e dal sonno, che sono tue immagini,
deriva molto piacere, molto più dovrebbe derivarne da te,
con cui proprio i nostri migliori se ne vanno, per primi,
tu che riposi le loro ossa e ne liberi l’anima.
Schiava del caso e del destino, di re e disperati,
Tu che dimori con guerra e con veleno, con ogni infermità,
l’oppio e l’incanto ci fanno dormire ugualmente,
e molto meglio del colpo che ci sferri.

Perché tanta superbia? Perché tanta superbia?
Trascorso un breve sonno, eternamente,
resteremo svegli, e la morte non sarà più,
sarai Tu a morire.

John Donne 

faccio mie queste belle parole nel giorno
dove prevale la tristezza sulla gioia.
Gujil
 
  
eppure il vuoto è indicibile,
oggi mancano le brume
ma è brunato il mio cuore;
nel contesto mi duole l'anima...

 
La festa dei morti, in Messico, ha origini pre-colombiane.
Durante questo periodo, la morta era considerata come una nuova rinascita ed un viaggio.
Gli Aztechi pensavano che le anime vivessero in un luogo chiamato Mictlan e che dopo 4 anni di permanenza, vi era la possibilità di ritornare sulla terra.
Proprio per questo all’inizio di agosto celebravano la dea di Miclan con feste e cerimonie.
Con la conquista spagnola fu data un’impronta cattolica alla festa, che fu spostata l’1 ed il 2 novembre.
Ecco che allora, la ricorrenza si è trasformata in un giorno di festa e gioia, dove i colori fluo ed i teschi super colorati prendono il sopravvento ed il tanto buon pan de Muerto è servito, insieme ai calaveras, dei teschi fatti con zucchero e acqua.
Non solo, con il termine calaveras si indicano anche i versi scritti dagli abitanti, dedicati ai politici ed altri personaggi che vengono bersagliati con necrologi immaginari simpatici e divertenti.
Nella serata, i cimiteri sono invasi da milioni di persone, che illuminate da ceri e candele visitano i propri cari.
Addirittura c’è chi fa della festa, il momento ideale per promettersi amore eterno regalando una bara con il nome del proprio amato.
Qualche giorno prima vengono anche istituiti concorsi per scegliere la migliore maschera de La Catrina, la più celebre rappresentazione di “Su Majestad La Muerte”, cioè la morte.
Il Dia de los muertos per la sua originalità e bellezza si è guadagnato il titolo di Capolavoro del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO (dalla rete). 
 

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