...........................................................................................................................................

L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


...........................................................................................................................................

lunedì 20 febbraio 2017

Erato



Angelika Kauffmann
"Erato, la Musa della poesia,
 con un Putto"
Di pari passo con Erato
 
Già da un pezzo vivo questo amore.
E la sua traccia
e il desiderio come virtù

e il desiderio come debolezza. 

Mi ossessiona.
Plasmo a fatica la sua forma.
Non mi riesce mai perfettamente.

Non lo finisco mai fin nei minimi particolari.
 
Finché non entro in esso come la prima volta:
piena d'incertezza,
con estrema cautela,
mai del tutto a mio agio,
sembra un grande

amore. 

Chiudo gli occhi.
Di fronte al suo splendore
mi fermo,

ammutolisco.

E il desiderio descrive il suo cerchio.
 
Maja Razborsek
 
  


Nella mitologia greca Erato (in greco Ερατώ), figlia di Zeus e di Mnemosine, è una delle Muse, precisamente quella del canto corale e della poesia amorosa.
Edward John Poynter,
"Erato, la musa della poesia”
 
Viene raffigurata come una giovane, con una corona di mirti e di rose, con in una mano una lira e nell'altra il plettro, collocato vicino a lei c'è un Amorino armato d'arco e di turcasso.
Il suo nome sembra significare "Amabile" e deriverebbe da Eros, dando ascolto a quanto suggerisce Apollonio Rodio nella sua invocazione ad Erato che apre il III libro delle Argonautiche.
Erato viene citata insieme alle altre Muse nella Teogonia di Esiodo e veniva invocata nel proemio di un poema ora perduto, la Radina, ricordato e brevemente citato da Strabone.
La romantica storia di Radina, fece sì che la sua supposta tomba, che si trovava sull'isola di Samo, all'epoca di Pausania fosse meta del pellegrinaggio degli innamorati infelici.
Erato fu rappresentata come una figura collegata all'amore anche nel Fedro di Platone.
Tuttavia, all'epoca in cui Apollonio scriveva, il III secolo a.C., le Muse non erano ancora viste come figure così strettamente legate ad una specifica arte come avvenne in seguito.
Da lei nacquero Tamiri (suonatore di lira, quindi poeta e cantore) e Cleomene (che divenne poi sposo di Flegias).
Inoltre dalla sua unione con Arcade nacque Azano. (da Wikipedia) 

  poesia amorosa, musica e danza,
le muse accompagnano cuori impetuosi;
per me ricordo giovanili slanci,
fatti di sogni, pieni di suoni...


Nessun commento:

Posta un commento