Cade la pioggia triste senza posa
a stilla a stilla
e si dissolve. Trema
la luce d'ogni cosa. Ed ogni cosa
 sembra che debba
 nell'ombra densa dileguare e quasi
 nebbia bianchiccia perdersi e morire
 mentre filtri voluttuosamente
 oltre i diafani fili di pioggia
 come lame d'acciaio vibranti. 
 Così l'anima mia si discolora
 e si dissolve indefinitamente
 che fra le tenui spire l'universo
 nell'ombra folta della notte eterna
 è la natura e l'anima smarrita
 palpita e soffre orribilmente sola
 sola e cerca l'oblio.
 
II
 
«Guardi dove cammina! o 'che 'gli è cieco?».
M'erutta in faccia con fetor di vino
 un popolano dondolando l'anca.
 In vasta curva costeggiando il fiume
 tremola ancor la luce dei fanali
 e l'Arno scorre sonnacchioso e grigio,
 l'acque melmose.
 Spicca dei colli ancor la massa oscura
 e San Miniato avvolto nella nebbia
 ombra nell'ombra, -
 fiaccola rossa dai camini neri
 batte nell'aria, e l'alito affannoso
 ferve di vita. 
 un'ansiosa brama di vittoria
 ed un bisogno amaro di carezze:
 forza incosciente - fiaccola fumosa.
III
 
III
 O vita, o vita ancor mi tieni, indarno
 l'anima si divincola, ed indarno
 cerca di penetrar il tuo mistero
cerca abbracciare in un amplesso immenso
 ogni tuo aspetto. -
 Amore e morte, l'universo e '1 nulla
 necessità crudele della vita
 tu mi rifiuti.
Carlo Michelstaedter
Febbraio 1907
"Poesie"
 
Carlo Michelstaedter
Febbraio 1907
"Poesie"
quando piove il mondo cambia,
lo scenario si vela di sfuocate visioni;
anche noi mutiamo preda dell'acqua,
che è esistenza, che è linfa vitale...




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