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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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mercoledì 21 dicembre 2016

Ancora Luna


Questa sera la luna dentro il mare
cadrà come una perla pesantissima.
E giocherà sopra di me la folle,
la folle luna.

Si frangerà l’onda color rubino
sui miei piedi spargendo mille stelle.
Le mie mani saranno diventate
due colombelle:

e saliranno – due uccelli d’argento –
a riempirsi di luna – come coppe
e di luna le spalle e i capelli
m’irroreranno.

 
Il mare è un oro fuso. Metterò
in una barca il mio sogno affinché
veleggi. Chiara, diamantina ghiaia
calpesterò.

Quando la luce l’attraverserà
sarà perla pesante il mio cuore.
E riderò. E piangerò... Ma guarda, ecco,

ecco la luna!

Kostas Kariotakis 

Traduzione di Filippomaria Pontani
 
 

La Luna è collegata alla donna e alla polarità yin.
Immagine della Grande Madre (Mater Magna), la luna evoca la madre in tutte le sue funzioni: nutritiva, protettiva e affettiva. 
Questa associazione simbolica deriva in gran parte dal fatto che i cicli mestruali hanno un andamento che richiama quelli lunari.
Il corpo della donna offre così una visione microcosmica dei ritmi universali.
La conformità dei due ritmi spiega inoltre il motivo per cui la Luna è il simbolo privilegiato della fecondità e della maternità.
Questa trasposizione vale ugualmente per le divinità, poichè la Luna è incarnata da alcune dee ( Iside, Artemide, Ecate), contrariamente al Sole, personificato da alcuni dei.
Rafforzando la sua funzione fecondatrice, la Luna ha anche un legame simbolico con la pioggia e dunque con l'acqua matrice.
Simbolo del tempo che scorre, la Luna cresce e decresce, materializzando dei cambiamenti peraltro invisibili.
Essa rende manifesto il perpetuo ricominciare, la catena ininterrotta delle nascite, delle morti, delle rinascite.
In questa misura, la Luna può essere definita come l'astro delle morti, poichè, ogni mese lunare, per tre notti, essa sparisce per "rinascere" poi ancora più splendente. 
Gli dèi dei morti sono spesso lunari, in particolare Osiride, Men, Ecate, Persefone.
"Osiride è uno spirito del grano, il cui seme deve morire per rinascere; è anche uno spirito dell'albero, un dio della Fertilità e un dio dei Morti.
Inoltre, sembra essere stato identificato con la Luna: ora un gran numero di credenze e di pratiche associano la crescita e la decrescita delle Luna alla crescita e al declino della vegetazione."
La variabilità della Luna si ritrova infine nell'alternanza delle stagioni, delle maree, ma anche dell'umore.
Di conseguenza essa esprime l'incostanza, la ciclotimia e la distrazione. "Dizionario dei simboli, dei miti e delle credenze", di Corinne Morel (dalla rete). 

 
la luna ancora, quando c'è e si vede,
illumina e ammanta di magia
la vita, le cose gli amori,
qualunque colore lei sia...

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