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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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giovedì 14 aprile 2016

Inventario

 

inventàrio
sostantivo maschile
[dal lat. tardo inventarium (der. di inventus, part. pass. di invenire «trovare»), propr. «elenco, registro per trovare ciò che è in un dato luogo»].
– TRECCANI -
 
1.-
Rilevazione, enumerazione e descrizione, capo per capo, di oggetti, documenti e beni esistenti in un momento determinato in un dato luogo: fare, rilevare l’i.; operazioni di inventario. Con sign. particolare, nella tecnica contabile e nel diritto, ricerca, classificazione, descrizione e valutazione degli elementi attivi e passivi del patrimonio di un’impresa o anche di un privato: accettazione dell’eredità con beneficio d’i., mezzo tecnico di accettazione di un’eredità con il quale l’erede, per sottrarsi agli effetti di una successione onerosa, può evitare la confusione del proprio patrimonio con quello del testatore, con la conseguenza che non è tenuto al pagamento dei debiti ereditarî e dei legati, oltre il valore dei beni a lui pervenuti in eredità; in senso fig., nell’uso comune, con beneficio d’i., facendo delle riserve, non accettando per buono tutto quanto viene detto o asserito: accettare (una proposta o sim.) con beneficio d’i.; ci credo, ma con beneficio d’inventario.
 
2. -
a. L’atto, il registro, il libro in cui i dati e gli elementi ricavati dalle operazioni di inventario sono elencati: i. dei libri, delle stampe di una biblioteca; i. delle merci di un magazzino; i. dei mobili di un ufficio; i. degli oggetti e attrezzi di una nave (è uno dei libri che costituiscono il giornale nautico); compilare (o, fare, che ha anche questo senso) l’inventario. In partic., il documento contabile in cui le attività e le passività costituenti il patrimonio di un’azienda sono rappresentate: i. iniziale, finale, compilato rispettivam. alla creazione o costituzione di un’impresa, e alla sua cessazione; i. di gestione, compilato alla fine di ogni periodo amministrativo; i. di liquidazione, compilato quando un’impresa viene messa in liquidazione per determinare la misura presunta del capitale da liquidare; i. fallimentare, redatto dal curatore di un’impresa fallita allo scopo di definire la massa attiva e quella passiva fallimentare; i. generale, parziale, analitico, sintetico, ecc. Libro degli i., libro obbligatorio dell’imprenditore commerciale, nel quale, all’inizio dell’esercizio e successivamente ogni anno, devono essere indicate e valutate le attività e le passività relative all’impresa, nonché le attività e le passività proprie della persona dell’imprenditore ed estranee all’esercizio dell’impresa.
b.- In archivistica, la descrizione più o meno analitica di atti contenuti in un determinato fondo d’archivio sistematicamente ordinato. In bibliologia: i. topografico delle opere, l’elenco generale nel quale sono sommariamente indicati tutti i volumi a stampa e manoscritti di una biblioteca secondo l’ordine della loro collocazione; i. dei manoscritti (in contrapp. a catalogo), l’elenco dei codici di una determinata biblioteca, munito di brevi cenni di descrizione esterna e di una sommaria, ma completa indicazione del contenuto.
 
3.- fig.
Raccolta, elencazione ordinata di cose non materiali: redigere un i. completo del patrimonio lessicale di una lingua (o di una terminologia, di un linguaggio settoriale, ecc.) mediante spogli elettronici; l’i. dei fonemi italiani, dei tipi sintagmatici latini; fare l’i. delle risorse turistiche di una regione. E come sinon. di elenco, lista, enumerazione, con senso limitativo: mi ha fatto l’i. di tutti i suoi meriti, dei suoi antenati, delle sue avventure e disavventure; in questo romanzo, la descrizione dei luoghi è spesso soltanto un arido i., privo di rilievo e di colore.  
 
◆ Dim., non com., inventarino; spreg. inventariùccio.
 
 

L’inventario è pronto
 
 Confido in me fin dall’inizio –
Per chi non ha niente, non è che costi molto;
 ad ogni modo non più che all’animale, che se ne va
 per sempre. Pur avendo paura
 ho retto al mio posto – son nato
 mi sono messo insieme e mi sono distinto.
 Ho anche pagato, secondo il dovuto
 e a chi mi ha datisgrato, l’ho ripagato con l’amore.
 Se donna si è intrattenuta con me per darmi ad intendere
 davvero io l’ho creduta – e si contenti!
 Ho lucidato navi, ho impanato la gramigna,
 tra signori intelligenti ho fatto il finto tonto.

 Ho smerciato semi di girasole, pane, libri
 giornali, versi – quel che al momento era più facile.
 Non in lotte trionfali, né col cappio al collo,
 avrò fine in un letto, come spero a volte.
 Come che sia, ormai l’inventario è pronto.
 Ho vissuto – e di ciò sono morti altri.
 
Attila József
Traduzione di Edith Bruck
 


anch'io ho le mie cose,
un ordine mentale discutibile,
un insieme di cose alterne e vive;
nel vuoto si riaccende una luce
ed illumina quell'angolo,
buio, ma pieno di me...

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