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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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mercoledì 25 giugno 2014

Parco

parco 
s. m. [lat. mediev. pàrricus, prob. di origine germ.; in alcuni sign., e spec. in quelli del n. 5, è modellato sul fr. parc] (pl. -chi). –

1. a. Ampio bosco, per lo più recintato, in cui si alleva la selvaggina, con riserva o divieto di caccia. In partic., p. nazionale, p. regionale, p. interregionale (e anche p. urbano, suburbano), territorî che, per speciali caratteri naturalistici (geologici, floristici, faunistici, paesistici), sono sottoposti a tutela, dalle leggi nazionali o regionali, al fine di salvaguardarli dalle azioni dell’uomo capaci di alterarne i caratteri. Per analogia, p. marino (o p. blu), tratto di costa di particolare interesse naturalistico, in cui sono vietate, o molto limitate, attività quali la pesca e la balneazione; p. ostreario, v. ostreario. b. P. tematico (o a tema), parco creato dall’uomo allo scopo di divertimento, in cui gli elementi dell’ambiente naturale sono mescolati con manufatti che riproducono efficacemente aspetti di un singolo tema (i dinosauri, i grandi mammiferi marini, ecc.); p. archeologico, area di interesse archeologico e naturalistico, posta sotto tutela statale o locale; p. scientifico (o tecnologico), area industriale nella quale sono concentrati stabilimenti aziendali ad alta tecnologia o centri di ricerca scientifica.
2. Terreno di una certa estensione piantato ad alberi ornamentali, con vaste zone a prato o a giardino, spesso ornato con vasche, fontane, piccoli edifici e sim., destinato a svago e passeggio: p. pubblico; p. privato, generalm. circostante o adiacente a dimore signorili; il p. della reggia di Caserta; la villa è circondata da uno splendido p.; i viali, i chioschi, le serre del parco. Con accezione propria, p. della rimembranza (o delle rimembranze), zona alberata che in molte città e paesi è destinata a onorare i caduti della prima guerra mondiale (a ogni albero è per lo più affissa una targhetta col nome del caduto cui è dedicato).
3. Spazio all’aperto, recinto da una palizzata, in cui si tengono gli animali, spec. ovini, dopo il pascolo o durante la notte (sinon. di stabbio, addiaccio).
4. P. giochi, giardino organizzato con piccole giostre, altalene e altri giochi per bambini; p. di divertimento (o anche di divertimenti, dei divertimenti), zona delimitata, per lo più all’aperto, in cui si trovano giostre, baracconi per il tiro a segno e attrazioni varie, più comunem. detto Luna Park; p. acquatico, parco di divertimento con piscine, scivoli, piattaforme, più comunem. detto acquapark.
5. Tratto di terreno, talvolta anche costituito da un capannone, in cui si raccoglie e custodisce materiale vario; per estens., il materiale stesso che vi è raccolto. In partic.:
a. Nell’esercito, magazzino mobile che ha funzioni di scaglione di rifornimento tra i grandi depositi fissi e le truppe operanti: p. di artiglieria, del genio, p. viveri e foraggi. Negli eserciti dei secoli passati, p. d’assedio, l’insieme delle artiglierie pesanti destinate a battere le fortezze e le fortificazioni assediate.
b. In aeronautica, al tempo degli aerostati, p. aerostieri, unità costituita da uno o più aerostati militari da osservazione, dai mezzi relativi e dagli uomini per manovrarli.
c. Nelle ferrovie, p. materiale rotabile (e in partic. p. veicoli, p. locomotive), il complesso del materiale rotabile di cui è dotata una determinata rete.
d. Insieme di autoveicoli di proprietà di una società o di un ente: il p. autovetture del ministero. In generale, il complesso di autoveicoli in circolazione in una città, regione, nazione o anche nel mondo intero a una data epoca: l’aumento del p. automobilistico italiano nell’ultimo decennio.
e. Sinon. di autoparco e di parcheggio (inteso, questo, come luogo per la sosta delle autovetture).
f. Nel cinema, in teatro e in televisione, p. lampade, il complesso delle lampade, dei riflettori e delle attrezzature varie che si hanno a disposizione per l’illuminazione delle scene.

6. Nel gergo borsistico, p. buoi, la zona che, negli edifici della borsa, è riservata al pubblico; in senso spreg. e scherz., indica anche l’insieme degli investitori inesperti che, sprovvisti di un’adeguata preparazione finanziaria, conducono operazioni rischiose nella speranza di facili guadagni (e pertanto paragonati dagli esperti del settore a una mandria di buoi mansueta e inconsapevole dei pericoli).
7. Nome di ciascuna delle due zone, una più grande e una più piccola, dette rispettivam. p. maggiore e p. minore, in cui era divisa in passato, per mezzo di una balaustra, la sala della cancelleria pontificia.
Dim.
parchétto.

dizionario TRECCANI


Il parco umido

Il parco è serrato serrato serrato,
serrato da un muro
ch'è lungo le miglia le miglia le miglia
da un muro coperto di muffe
coperto di verdi licheni,
grondante di dense fanghiglie.
Né un varco soltanto nel parco traspare
né un foro vi luce.
Soltanto si posson le muffe cadenti, vedere,
soltanto le dense fanghiglie grondanti.
Altissimi cedri ne passano il muro,
i pini dal fusto robusto ne sporgon l'ombrello,
e salici salici tanti,
che mischian sul muro cadenti
le lagrime ai verdi licheni,
a grigie fanghiglie grondanti.
Di fuori ecco il parco serrato serrato serrato,
serrato da un muro ch'è lungo le miglia le miglia le miglia.

Fra l'ombre, fra l'ombre potenti,
nel folto degli alberi grandi,
soltanto tre donne s'aggirano lente,
bellissime donne: regine parenti.
S'aggirano lente in silenzio
nel buio del parco serrato,
pesante trascinano il manto di lutto, le donne
coperte d'un velo che appena il pallore del volto ne scopre.

Aldo Palazzeschi




gli alberi
come guardiani
nei nostri giardini, 
nei boschi;
silenziosi
e grandi
stormiscono 
vite 
e vissuti...

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