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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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lunedì 14 aprile 2014

Luna e Mare

La luna e il mare
(leggenda bretone)

I marinai e i pescatori conoscono le correnti marine, i venti, sanno leggere nel cielo stellato, sanno dell’influsso della luna sul mare, perché a queste conoscenze hanno affidato per secoli la loro vita.
Al di là di ogni conoscenza scientifica, quanto è piú semplice e piú poetico immaginare che un dissidio fra la luna ed il mare abbia sottomesso le acque al capriccio della luna! Sul litorale della Manica si dice che la luna comandi il mare e a questo proposito si racconta la leggenda seguente. Un giorno, il mare fece infrangere sugli scogli una bella nave e tutti i marinai che vi erano imbarcati annegarono; la luna, indignata contro il mare, lo rimproverò d’aver fatto morire così tanta gente e lo inghiottì. Da allora non vi fu piú il commercio perché, a causa della mancanza d’acqua, le navi non potevano piú navigare. Un giorno, un capitano incontrò la luna e le disse:
”Da quando avete il mare nella vostra pancia la gente muore di fame, perchè le navi sono in secca. Dovete aver pietà dei marinai e rimettere il mare al suo posto. Saranno molto contenti, se avrete la bontà di farlo.“
Allora la luna si rivolse al mare:
”Se mi prometti una cosa, ti farò uscire dal mio ventre e ti rimetterò dove ti ho preso.“
”Che cosa dovrei prometterti? ” chiese il mare.
”Di essere sempre ai miei ordini e di obbedire ai miei comandi ”.
Il mare accettò; la luna lo trasse fuori dal suo ventre e lo rimise dove l’aveva preso. Ma qualche tempo dopo il mare litigò con la luna, sua padrona; questa, per punirlo, volle berlo ancora una volta. Era l’epoca in cui il mare, un tempo dolce, era diventato salato. La luna cominciò a bere l’acqua, ma questa volta la trovò così cattiva, che si mise a sputare tutta quella che aveva bevuta. Da quel momento non cercò più di bere il mare. Quest’ultimo è rimasto sotto il comando della luna, ed è obbligato ad andare e venire secondo il volere della sua padrona, che lo punì in questo modo per aver inondato i Paesi dove si trovavano le cave di sale (che da dolce lo facero divenire salato).

dalla rete.


Questa sera la luna dentro il mare
cadrà come una perla pesantissima.
E giocherà sopra di me la folle,
la folle luna.

Si frangerà l’onda color rubino
sui miei piedi spargendo mille stelle.
Le mie mani saranno diventate
due colombelle:

e saliranno – due uccelli d’argento –
a riempirsi di luna – come coppe
e di luna le spalle e i capelli
m’irroreranno.

Il mare è un oro fuso. Metterò
in una barca il mio sogno affinché
veleggi. Chiara, diamantina ghiaia
calpesterò.

Quando la luce l’attraverserà
sarà perla pesante il mio cuore.
E riderò. E piangerò... Ma guarda, ecco,
ecco la luna!

Kostas Kariotakis
Traduzione di Filippomaria Pontani


sogni e segni,
in un continuum
di luci ed ombre,
io... in disparte... 

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