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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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lunedì 22 dicembre 2025

Zuppa e brodo invernale

This winter day

La cucina è la sua prontezza
le cose bianche, verdi e arancioni
perdono il loro sangue nella zuppa.
Un sacrificio rituale che scatena
un odore al mio naso e fa sì che
la mia lingua a marciare
scivolando nel liquido del suo gocciolare.
Il giorno, striato d’argento
di pioggia, si scontra con
la mia finestra e la mia zuppa.

Maya Angelou

Il concetto di zuppa invernale si basa sull'idea di preparare e gustare del vero e proprio "comfort food": si tratta di approntare piatti densi, nutrienti e caldi, progettati per contrastare il freddo e sfruttare i prodotti della terra a riposo.

"Bevendo un brodo caldo..."
manca il tempo passato, ieri
le palpebre sbattono il sonno
lontano dal senno, è Inverno...
 
Il concetto di brodo invernale trascende la semplice ricetta culinaria per diventare un pilastro del benessere fisico e psicologico durante i mesi freddi.
Il brodo rappresenta il concetto di calore domestico
È un alimento "ancestrale" che evoca ricordi d'infanzia e fornisce energie e un senso di protezione contro il rigore esterno.
(dalla rete)

domenica 21 dicembre 2025

Albero spoglio

Un albero spoglio è una pianta priva di foglie, frutti o fiori. Questa condizione è tipica del ciclo naturale durante le stagioni fredde, ma può avere anche significati simbolici o tecnici (dalla rete).

Albero secco

In uno splendore di fuoco,
rosse, gialle, bruciacchiate
le foglie se ne sono andate.

L’albero ora tende
le braccia nodose e nere
verso un cielo grigio e greve.

L’inverno è arrivato.

Corinne Albaut 

In autunno e inverno, molti alberi perdono il fogliame per conservare energia.
I rami nudi creano profili netti contro il cielo, offrendo paesaggi suggestivi e malinconici.
  
Inverno come il cuore,
attesa di giorni di luce
 ristoro ferite ancora dolenti, 
dentro come coltelli affilati...

sabato 20 dicembre 2025

Tardo autunno a Venezia

Venezia 
nel tardo autunno 2025 offre un'atmosfera intima e malinconica, lontana dalle grandi folle estive . 
Il periodo è caratterizzato da temperature fresche, nebbie suggestive e importanti appuntamenti culturali e tradizionali.
La città si trasforma, con luci soffuse e ombre lunghe, diventando più intima e romantica dopo l'estate.
La stagione è più tranquilla, ideale per chi cerca un'esperienza più autentica, anche se i weekend possono essere affollati.
In autunno inoltrato, quindi da fine c’è il rischio di trovare acqua alta.

Tardo autunno a Venezia

La città più non fluttua come un’esca
a captare ogni giorno che s’affacci;
ora al tuo sguardo i vitrei palazzi
dànno un suono più crudo. E dai giardini penzola

l’estate come marionette in mucchio,
a testa in giù, estenuate, uccise.
Ma dal fondo, da antichi scheletri di foreste,
una volontà sale, come se l’Ammiraglio

dovesse in una notte raddoppiare le galere
nell’Arsenale in veglia a incatramare
già la prossima brezza mattutina

con una flotta che a forza di remi
avanza e empiendo il giorno di pavesi
prende il gran vento, raggiante e fatale.

Rainer Maria Rilke

 

Non amo la città dell'acqua
ma vivo uguale la sua bellezza;
stanco di precedere il tempo
siedo su un contesto usato... 
 
Il tardo autunno a Venezia offre atmosfere magiche, temperature più fresche, meno folla e colori suggestivi, ideali per esplorare calli silenziose, ammirare tramonti dorati e vivere l'esperienza unica dell'acqua alta, sebbene si debba prepararsi a un clima variabile con il rischio di piogge, ma con prezzi più bassi e una sensazione di autenticità.
È il periodo che ha ispirato poeti e artisti, come Rilke, che ne ha colto la bellezza malinconica e la quiete (dalla rete).

venerdì 19 dicembre 2025

Cantilena e riflesso

Cantilena, filastrocca di bimbi
si rende palese stagione cadente
i colri che attenuano i toni
sono come la mia anima oggi...
 
Una cantilena è un canto dalla linea melodica molto semplice e ingenua che si svolge a lungo, con lentezza, spesso ripetendosi e mantenendo sempre lo stesso ritmo monotono. In poesia, nel XV secolo fu anche sinonimo di canzone, indicando un componimento breve o popolaresco. 
Spesso si definisce così un canto lento e prolungato su un motivo musicale semplice e poco variato.
Possiamo definire cantilena una piccola composizione popolare su un motivo elementare, uniforme.
 (da wikipedia)

giovedì 18 dicembre 2025

Grigio Dicembre

L'espressione "dicembre grigio" si riferisce comunemente all' atmosfera cupa e malinconica del mese invernale, spesso associata a cielo coperto, pioggia o neve, e alla brevità delle giornate. È un'immagine utilizzata in letteratura e musica per evocare sentimenti di tristezza o introspezione

Dicembre

Il bel tempo è finito. Ecco a torrenti
dal ciel la pioggia; ed ecco, lamentosi,
dal mar, dai monti, i penetranti vènti.
Ecco la bruma dei pensieri ansiosi. 

Questo, o Signore, delle risplendenti
fughe in natura, ove cercai riposi
e n'ebbi invece oscuri stordimenti,
m'avanza solo, nei dì dolorosi. 

Sto inginocchiato con la fronte al suolo,
ma a Te non basta. Anche il mio pentimento
non dà riparo, lacero mantello. 

Nell'antica miseria, al gelo e al duolo
rabbrividisco. Il nuovo smarrimento
lungi dal nembo, è il fuggir d'un uccello. 

Adriano Grande

Visioni costantemente grige
di pioggia sparsa e fredda;
rinnovo pensieri mortiferi, soli
in questo opaco contesto... 
 
L'espressione  "grigio Dicembre" descrive la sensazione di un mese tetro, dove il freddo si fa pungente e la luce del sole è scarsa a causa delle nubi. Questa carenza di luce e calore porta spesso a un senso di malinconia o introspezione (dalla rete).

mercoledì 17 dicembre 2025

Indecisioni

Indecisioni

Indecisamente stolto ripiego
sua attività manuali e pratiche;
incline ad ogni sensazione impiego
il tempo in attesa di risposte tardive...
 
Anonimo
del XIX° Secolo
frammenti ritrovati
 
Le indecisioni sono l'incapacità di prendere decisioni, derivante spesso dalla paura di sbagliare, dal perfezionismo o da bassa autostima, e si manifestano con titubanza, esitazione e rimandare le scelte, causando ansia e paralisi, ma esistono strategie per superarle, focalizzandosi sul "meglio possibile" e non sul "perfetto" (dalla rete).

martedì 16 dicembre 2025

"Deola"

"Deola" è il nome di un personaggio presente nelle opere del noto scrittore italiano Cesare Pavese, in particolare nelle poesie intitolate "Pensieri di Deola" e "Ritorno di Deola", incluse nella raccolta Lavorare stanca. 
Non si tratta di una persona reale, ma di una figura letteraria utilizzata dall'autore.

Ritorno di Deola

Torneremo per strada a fissare i passanti
e saremo passanti anche noi. Studieremo
come alzarci al mattino deponendo il disgusto
della notte e uscir fuori col passo di un tempo.
Piegheremo la testa al lavoro di un tempo.
Torneremo laggiú, contro il vetro, a fumare
intontiti. Ma gli occhi saranno gli stessi
e anche i gesti e anche il viso. Quel vano segreto
che c’indugia nel corpo e ci sperde lo sguardo
morirà lentamente nel ritmo del sangue
dove tutto scompare.

Usciremo un mattino,
non avremo piú casa, usciremo per via;
il disgusto notturno ci avrà abbandonati;
tremeremo a star soli. Ma vorremo star soli.
Fisseremo i passanti col morto sorriso
di chi è stato battuto, ma non odia e non grida
perché sa che da tempo remoto la sorte
– tutto quanto è già stato o sarà – è dentro il sangue,
nel susurro del sangue. Piegheremo la fronte
soli, in mezzo alla strada, in ascolto di un’eco
dentro il sangue. E quest’eco non vibrerà piú.
Leveremo lo sguardo, fissando la strada.
[marzo-aprile 1936]

Cesare Pavese

In quegli incontri furtivi
ritrovo il senso del tempo;
gli abbarcci, le lacrime di sale
nel sole o nella pioggia, vere...
 
Le poesie descrivono Deola come una donna che ama la libertà e che si ritrova a vivere la sua vita in un contesto urbano, con un senso di solitudine e distacco. 
I personaggi femminili in Pavese spesso riflettono aspetti della sua stessa interiorità e dei suoi tormenti esistenziali (dalla rete).

lunedì 15 dicembre 2025

Catarsi

Tu chiami una vita

Fatica,d’amore, tristezza,
tu chiami una vita
che dentro, profonda, ha nomi
di cieli e giardini.

E fosse mia carne
che il dono di male trasforma.

Salvatore Quasimodo

Catarsi ormai sempre difficili
rimane quella voglia di cielo;
come foglie distese a seccare
restiamo sdraiati sul cuore...
 
La catarsi (dal greco kátharsis, "purificazione", "liberazione") è un concetto che descrive un processo di purificazione o liberazione emotiva, con applicazioni e significati specifici in filosofia, estetica e psicologia. La catarsi rappresenta un punto di svolta in cui l'espressione o il riconoscimento di emozioni intense, spesso negative o represse, porta a una sensazione di chiarezza, leggerezza e rinnovamento interiore; nel linguaggio comune, il termine è usato in senso lato per indicare una purificazione spirituale o un momento di intensa liberazione emotiva che segue un evento stressante (dalla rete).

domenica 14 dicembre 2025

Apparenze

"Apparenze" si riferisce a ciò che è visibile esteriormente, che si tratti di persone, oggetti o situazioni, ma che potrebbe non corrispondere alla realtà o alla sostanza interna. È un concetto che ha implicazioni nell'estetica, nella psicologia e nelle interazioni sociali. (dalla rete)
 
Apparenze

Comparse scostanti imprimono
indelebili tracce nel cuore;
ancora fa male pensarla
ritratta in disegni confusi.
 
Le pieghe dell'anima attivano
endorfiche visioni prospettiche,
i volti sovrappongono attimi
dispersi dal processo del tempo...
 
Anonimo
del XIX° Secolo
frammenti ritrovati
 
 
"Apparenze" può indicare l'estereriorità, l'immagine, la sembianza, ma anche l'ostentazione (salvare le apparenze, per apparenza) o un'impressione superficiale. 
È un concetto chiave in filosofia (opposto alla verità/realtà) e in psicologia, influenzando giudizi e percezioni. 
Il contrario di "apparenza" è realtà, sostanza e concretezza, indicando ciò che è vero e interiore piuttosto che ciò che si vede esteriormente (come forma, aspetto, finzione).

sabato 13 dicembre 2025

Civette

La civetta (Athene noctua) è un piccolo uccello rapace notturno, diffuso in gran parte d'Italia.
È un animale assai ricco di simbolismo, variando da presagio di sventura nella tradizione popolare a simbolo di saggezza nell'antica Grecia.

La sua effige appare sulla moneta greca da un euro.

Lo specchio delle civette

Sull’acqua del fiume tranquillo
si sporge bruciato il gran ramo
d’un albero grande
che solo quel ramo ha bruciato.
Si posan la notte,
sul ramo sporgente,
civette a migliaia.
Si posan ridendo,
guardando nell’acqua del fiume
che sotto vi scorre tranquillo.

Aldo Palazzeschi 

Nel Parco di Monza, le "Notti della Civetta" sono appuntamenti annuali o biennali molto noti e assai frequentati dalla popolazione.
Si tratta di escursioni serali guidate da esperti, organizzate da associazioni come ENPA Monza e Brianza, EBN Italia e il Gruppo Italiano Civette (GIC), per osservare e censire i rapaci notturni, in particolare la civetta comune (Athene noctua) e l'allocco.

Il parco della città di Monza è noto per ospitare una popolazione assai significativa di questi uccelli.

Anche qui, civette, notturne
estati e buio diradato autunnale
primavere, la luna, poi inverno 
i rapaci voli in silenzio, planate...

Nelle credenze popolari e medievali il suo verso era spesso associato a presagi di morte, sciagure o stregoneria.
Nell'antica Grecia era l'uccello sacro ad Atena (Minerva per i Romani), dea della sapienza e della strategia.

I suoi occhi, capaci di vedere nell'oscurità, l'hanno resa simbolo di intuizione e comprensione profonda.

In italiano, il termine "civetta" in senso figurato può indicare una donna vanitosa e frivola che cerca di attirare l'attenzione
, "fare la civetta" o mostrare civetteria significa usare artifici e moine per farsi notare e corteggiare.
La civetteria è un sostantivo femminile che indica un atteggiamento lezioso, affettato e vanitoso, messo in atto per attirare l'attenzione e l'ammirazione altrui, spesso con l'intento di piacere o farsi corteggiare;
l'etimologia del termine deriva dal comportamento della civetta, un rapace notturno che i cacciatori usavano in passato come richiamo vivo per ingannare e catturare altri piccoli uccelli, grazie ai suoi movimenti e ammiccamenti particolari.
(dalla rete)