Nel 1819, la corrispondenza tra John Keats e Fanny Brawne fu intensa e appassionata, caratterizzata da lettere che esprimono il suo amore totalizzante e la sua ossessione per lei. Le lettere di Keats, conservate da Fanny Brawne, sono una testimonianza di un amore profondo e appassionato, ma segnato anche dalla sofferenza e dalla consapevolezza della precarietà della vita.
Mia cara ragazza,
 In questo momento mi sono messo a copiare dei bei versi. 
Non riesco a
 proseguire con una certa soddisfazione. 
Ti devo dunque scrivere una 
riga o due per vedere se questo mi assiste nell’allontanarti dalla mia 
mente anche per un breve momento. 
Sulla mia anima non riesco a pensare a
 nient’altro. 
È passato il tempo in cui avevo il potere di ammonirti 
contro la poco promettente mattina della mia vita. 
Il mio amore mi ha 
reso egoista. 
Non posso esistere senza di te. 
Mi scordo di tutto salvo 
che di vederti ancora la mia vita sembra fermarsi lì non vedo oltre. 
Mi 
hai assorbito. 
In questo preciso momento ho la sensazione di essermi 
dissolto – sarei profondamente infelice senza la speranza di vederti 
presto. 
Sarei spaventato di dovermi allontanare da te. 
Mia dolce Fanny, 
cambierà mai il tuo cuore? 
Amore mio, cambierà? 
Non ho limiti ora al mio
 amore… 
Non posso essere felice
 lontano da te. 
È più ricco di una nave di perle. 
Non mi trattare male 
neanche per scherzo. 
Mi sono meravigliato che gli uomini possano morire 
martiri per la loro Religione – Ho avuto un brivido. 
Ora non 
rabbrividisco più. 
Potrei essere un martire per la mia religione – la 
mia religione è l’amore – potrei morire per questo. 
Potrei morire per 
te. 
Il mio credo è l’amore e tu sei il mio unico dogma. 
Mi hai incantato
 con un potere al quale non posso resistere; eppure potevo resistere 
fino a quando ti vidi; e perfino dopo averti visto ho tentato spesso “di
 ragionare contro le ragioni del mio amore”. 
Non posso farlo più – il 
dolore sarebbe troppo grande. 
Il mio amore è egoista.
Non posso respirare
 senza di te.
Tuo per sempre,
John Keats 
Le lettere mostrano l'estasi, la 
devozione e il desiderio di Keats per Brawne, ma riflettono anche la sua
 sofferenza per la lontananza e la sua crescente malattia, la 
tubercolosi, che alla fine lo porterà alla morte e segnerà la fine della
 loro storia d'amore. 
La malattia di Keats si aggravò nel 1820, costringendolo a trasferirsi in Italia. 
Morì a Roma nel 1820, pochi mesi dopo il suo arrivo.
(dalla rete)
Potrei... potrei... sempre potrei...
le sciocchezze dell'amore su carta
sono impresse a marchio sul cuore
macerare in situazioni perdute e sole...


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