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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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giovedì 18 settembre 2014

Dimenticanza

Motivo dimenticato

 
Piove su tutte le strade
e piove nel fondo al mio cuore:
non so, non so da dove
giunge questo languore.

Sonoro bruir della piova
per le zolle, sopra le ardesie;
a un cuor che dolce s'accora
oh dolce bruir della piova!

Questo pianger da dove mi viene?
Inganno? E quale? Nessuno.
Eppure nel cuore che geme
da dove, da dove mi viene?

E come duole un dolore
senza radice alcuna.
Odio non c'è, non c'è amore:
e tanta è la pena del cuore.

Paul Verlaine
 

La definizione di “poeti maledetti” trae origine da un’opera del poeta francese Paul Marie Verlaine (1844-1896), ovvero Les poètes maudit che, pubblicata nella sua prima edizione nel 1884, comprende, oltre ai testi dello stesso Verlaine, alcuni testi dei poeti francesi Arthur Rimbaud (1854-1891), Tristan Corbière (1845-1875) e Stéphane Mallarmé (1842-1898).
Nel 1888, esce un’edizione aggiornata con inserite le opere della poetessa francese Marceline Desbordes-Valmore (1786-1859), dello scrittore francese Auguste de Villiers de l’Isle-Adam (1838-1889), e di Pauvre Lelian, pseudonimo e anagramma di Paul Verlaine. Nella sua opera, Verlaine li definisce “poeti maledetti“, descrivendoli come anticonformisti, ribelli, innovatori, dei “poeti assoluti”.
 

il fascino discreto
dell'acqua che scorre,
lava le cose del mondo,
inquieta i pensieri;
rivoli scendono
lungo le rughe dei volti
di quando si è tristi... 


 

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