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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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venerdì 10 febbraio 2012

Scriccioli (Troglodytes troglodytes)

Ordine: Passeriformi
Famiglia: Passeriformi
Genere: Troglodytes
Specie: Troglodytes
Distribuzione: Europa, Africa e America settentrionale, centro e sud dell' Asia
Dimensioni: 9-10 cm
Habitat: boschi di montagna, pianura, frutteti, giardini e parchi.

Diffusione e abitudini: Lo Scricciolo è diffuso in quasi tutta l’Europa ed è possibile trovarlo anche nei paesi più freddi come la Russia e la Scandinavia.
E’ presente anche in alcune regioni dell’Africa, dell’Asia e dell’America settentrionale.
In Italia è un uccello stanziale e distribuito su quasi tutto il territorio nazionale.
Il suo habitat naturale è molto vario ed è possibile trovarlo in boschi di montagna, pianura, frutteti, giardini e parchi, purché vi sia una densa vegetazione arborea.
Lo scricciolo non disdegna nemmeno i giardini urbani e la presenza umana non lo intimorisce in modo particolare e non è raro trovare siti di nidificazione in luoghi abitati o frequentati dall’uomo. E’ un uccello molto vivace e dinamico e predilige posarsi spesso a terra, dove si muove con grande agilità e velocità, tanto da assomigliare ad un piccolo mammifero.
Dotato di una grandissima curiosità, lo scricciolo spesso si intrufola nei posti più disperati, passa da un cespuglio all’altro e perlustra tutto ciò che lo incuriosisce e che richiama la sua attenzione.
Descrizione generale: il più piccolo della famiglia dei troglodytes, pesa circa 9-10 grammi e misura circa 9-10 cm. Si presenta con una corporatura compatta e arrotondata con una piccola coda tenuta spesso eretta e sia il maschio che la femmina sono caratterizzati da una colorazione uniforme del piumaggio, senza dimorfismi sessuali.
Il dorso è di colore bruno-rossastro così come le ali che però presentano una leggera barratura bruna, mentre il petto è di colore più chiaro.
Anche la coda e il capo sono di colore bruno-rossastro con un sopraciglio chiaro e un becco di colore nero molto sottile, tipico degli uccelli insettivori.
La caratteristica che lo contraddistingue maggiormente e che lo rende facilmente riconoscibile è il portamento, sopratutto quando si sposta sul terra poiché assume una posizione particolare, che gli permette di spostarvi velocemente, con il petto basso e la coda alzata.
Quelle poche volte che si posa sui rami, preferisce sempre quelli più esposti, quasi mai quelli più alti, come se volesse mettere in mostra il suo piumaggio e le sue doti da buon cantore.
Il canto di questo uccello è molto vivace e forte, tanto è vero che è quasi impensabile che un uccello così piccolo riesca ad emettere dei suoni che possono essere uditi anche a molta distanza.
Riproduzione: L’accoppiamento avviene generalmente due volte l’anno e ha inizio verso la fine del mese d’Aprile.
Il maschio è poligamo e possiede un territorio personale in cui costruisce un notevole numero di nidi, alcuni dei quali utilizza anche come dormitorio per la notte, che mostra a tutte le femmine che entrano nel suo territorio attirando la loro attenzione entrando ed uscendo dal nido, iniziando a cantare e assumendo un comportamento frenetico che lo porta a muovere velocemente la coda.
Se la femmina accetta le attenzioni del maschio e il nido costruito è di suo gradimento, allora avviene l’accoppiamento.
I nidi presentano un aspetto grezzo, ben mimetizzato con l’ambiente circostante e solo l’esterno è rifinito, poiché all’interno provvederà la femmina aggiungendo un rivestimento costituito da piume, lana, crini, ecc.
Il nido è sempre ben nascosto ed è difficile da individuare, essi possono trovarsi tra i cespugli più fitti, a terra fra le radici di un albero, tra le fessure di un muro, sotto le tegole di una casa, tra le cavità delle rocce, nelle cavità degli alberi, ecc. Quando il nido è utilizzato come dormitorio per la notte, il suo interno si presenta grezzo senza nessun rivestimento soffice e isolante.
La femmina depone tra le 5-8 uova, molto grosse di colore bianco con puntini rossastri, che cova da sola per circa 15 giorni, poiché il maschio subito dopo la deposizione abbandona la femmina per cercare una nuova compagna. I piccoli nidiacei restano molto a lungo nel nido, anche dopo che hanno imparato a volare e anche quando sono completamente indipendenti, infatti continueranno ad utilizzare il nido come dormitorio per la notte.
Alimentazione: l ’alimentazione dello scricciolo è costituita essenzialmente da piccoli insetti, bruchi, vermi, ecc che trova a terra e fra le foglie. In primavera non disdegna anche qualche bacca.
Curiosità: lo scricciolo, come la cannaiola, è uno degli uccelli che è maggiormente parassitato dal cuculo (Cuculus canorus), il quale utilizza il nido dello scricciolo per deporvi il proprio uovo, che sarà covato dalla femmina dello scricciolo e poi alla nascita il pullus di cuculo sarà alimentato fino al completo svezzamento (dalla rete).

Una leggenda celtica classifica lo scricciolo (Troglodytes troglodytes) il “re degli uccelli”, poiché un giorno tutti gli uccelli imbandirono una gara per vedere chi tra di loro riusciva a volare più in alto e il vincitore sarebbe stato dichiarato il re degli uccelli.
Lo scricciolo inizio a volare in alto, ma ben presto venne raggiunto e superato dall’aquila allora il piccolo trogloditide salì sul dorso del maestoso uccello e si fece trasportare ancora più in alto fino a spiccare di nuovo il volo e quindi vincere la gara.


L'uccellino del freddo

Viene il freddo. Giri per dirlo
tu, sgricciolo, intorno le siepi;
e sentire fai nel tuo zirlo
lo strido di gelo che crepi.
Il tuo trillo sembra la brina
che sgrigiola, il vetro che incrina...
trr trr trr terit tirit...
Viene il verno. Nella tua voce
c'è il verno tutt'arido e tecco.
Tu somigli un guscio di noce,
che ruzzola con rumor secco.
T'ha insegnato il breve tuo trillo
con l'elitre tremule il grillo...
trr trr trr terit tirit...
Nel tuo verso suona scrio scrio,
con piccoli crepiti e stiocchi,
il segreto scricchiolettio
di quella catasta di ciocchi.
Uno scricchiolettio ti parve
d'udirvi cercando le larve...
trr trr trr terit tirit...
Tutto, intorno, screpola rotto.
Tu frulli ad un tetto, ad un vetro.
Così rompere odi lì sotto,
così screpolare lì dietro.
Oh! lì dentro vedi una vecchia
che fiacca la stipa e la grecchia...
trr trr trr terit tirit...
Vedi il lume, vedi la vampa.
Tu frulli dal vetro alla fratta.
Ecco un tizzo soffia, una stiampa
già croscia, una scorza già scatta.
Ecco nella grigia casetta
l'allegra fiammata scoppietta...
trr trr trr terit tirit...
Fuori, in terra, frusciano foglie
cadute. Nell'Alpe lontana
ce n'è un mucchio grande che accoglie
la verde tua palla di lana.
Nido verde tra foglie morte,
che fanno, ad un soffio più forte...
trr trr trr terit tirit...

Giovanni Pascoli

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