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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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mercoledì 16 settembre 2009

Bella che fai Male

Dopo il Ligabue pittore ci sta il rocker ovvio. Al di là del discutibile giochino (un pò banale lo ammetto ma mi piace così) questo video contiene spezzoni del suo primo film "Radio Freccia" sul quale lascio liberi tutti riguardo alla discussione.

Di bello c'è la colonna sonora piena di cose dei tempi miei (quelli di riferimento nel movie) e di brani leggendari ed ancora eterizzati da iunnumerevoli radio libere. Lo spaccato del testo è suggestivo e la "Bella che fai male" assomiglia molto ad una persona (C.C.) che ha reso deliziosi, struggenti e dolorosi alcuni mesi della mia vita e mi ha fatto ballare come voleva lei davvero. Ma questo poco importa.


« Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards. Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa, che vuole l'affitto ogni primo del mese. Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere una madre e un padre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi. Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa.
Credo che non sia tutto qua, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche dio. Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose. Credo che c'ho un buco grosso dentro, ma anche che, il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici, beh ogni tanto questo buco me lo riempiono. Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e da te stesso non ci scappi nemmeno se sei Eddie Merckx. Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri.Credo che per credere, certi momenti, ti serve molta energia. »
(Freccia)


Radiofreccia è un
film del 1998 diretto da Luciano Ligabue, all'esordio nella regia e prodotto da Domenico Procacci. L'opera, ispirata ad alcuni racconti presenti nel primo libro pubblicato da Ligabue, la raccolta Fuori e dentro il Borgo, ottiene un successo inaspettato: il film, infatti, riceve ben tre David di Donatello, due Nastri d'argento e tre Ciak d'oro. A inizio 2006 ottiene un importante riconoscimento internazionale: la pellicola viene proiettata negli Stati Uniti ed entra nell'archivio cinematografico permanente del MoMA, il Museo d'Arte Moderna di New York. Da Wikipedia


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Ho Perso le Parole

Ho perso le parole eppure ce le avevo qua un attimo fa, dovevo dire cose cose che sai, che ti dovevo che ti dovrei. Ho perso le parole può darsi che abbia perso solo le mie bugie, si son nascoste bene forse però, semplicemente non eran mie. Credi credici un po' metti insieme un cuore e prova a sentire e dopo credi credici un po' di più di più davvero. Ho perso le parole e vorrei che ti bastasse solo quello che ho, io mi farò capire anche da te, se ascolti ben se ascolti un po'. Sei bella che fai male sei bella che si balla solo come vuoi tu non servono parole so che lo sai le mie parole non servon più. Credi credici un po' sei su radiofreccia guardati in faccia e dopo credi credici un po' di più di più davvero. Ho perso le parole oppure sono loro che perdono me, io so che dovrei dire cose che SAI, che ti dovevo, che ti dovrei. Ma ho perso le parole VORREI CHE MI bastasse solo quello che ho, mi posso far capire anche da te, se ascolti bene se ascolti un po'. Credi credici un po' metti insieme un cuore e prova a sentire e dopo credi credici un po' di più di più davvero. Credi credici un po' sei su radiofreccia guardati in faccia e dopo credi credici un po' di più di più davvero

Luciano Ligabue



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