
(TRECCANI)
Fonte classico
Nel queto orror della silvestre scena,
Ove non fronda nel meriggio oscilla,
Con dolce suono ed inesausta vena
Il fonte dalla selce aspra zampilla.
D’alto un raggio di sol nella serena
Onda saetta e guizza e riscintilla,
E di perplessi folgorii balena
Tutto intorno la mite ombra tranquilla.
Balza l’onda sul greppo e il sonnolento
Aer flagella, e in lucide cascate
Fugge e s’avvolge pei recessi arcani.
D’occulte ninfe e nenie innamorate,
E riso arguto di spianti Pani.
E riso arguto di spianti Pani.
Arturo Graf
Il mio bosco da tempo rimane
nascosto, malgrado l'inverno;
un rivolo d'acqua perdura e riporta
visioni lontane, quasi immature...
Per attribuire alla fonte efficacia salvifica, edificarvi accanto una
chiesa e consacrarla al santo stesso era tuttavia sufficiente che avesse
subìto il martirio presso una f. o utilizzato una sorgente per
battezzare o per lavacri.
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