L'ora sospesa
Questa, o Sorelle, è della nostra vita
l'ora più ricca e più vibrante. È l'ora
sospesa, in cui chi tutto brama e ignora,
su tutto il folle desiderio incita.
V'è nell'ombra un'altr'ombra che c'invita
con un sorriso sì dolce che accora.
L'anima attende in sua chiusa dimora
una promessa ancor non profferita.
ali, anelanti un volo periglioso,
allo slancio già pronte e ancora indome.
L'anima nostra è un ciel raccolto in sè
che, di sue stelle al tremor radioso,
aspetta il sole, il donatore, il re.
Amalia Guglielminetti
"L'ora sospesa" parla di pittori scultori fotografi architetti, e delle
loro opere. Ma Vincenzo Consolo non è un critico d'arte: nel suo
laboratorio ogni scritto di occasione può diventare occasione di
scrittura, se non altro di riflessione sul proprio mestiere.
E proprio
qui ricade l'interesse del libro: perché segna le tappe di un'intera
opera, perché insegna le modalità della scrittura e della manipolazione
autoriale della stessa: perché offre, soprattutto per quel che riguarda i
libri maggiori, le "prime forme" di alcune delle loro pagine più alte;
perché ricostruisce - ma sta al lettore operare o meno questa
ricostruzione - il retroterra dal quale parte in buona misura la poetica
consoliana.
(dalla rete)
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