La tua insonnia entrò nel mio sangue
e le notti divennero bianche
la primavera non arrivò col sonno, qui
dall’altra parte del golfo è la veglia
più nuda d’ogni altra cosa
I cerchi di gesso delle betulle
Il rovello dei pensieri esce
nell’ampiezza delle strade: io ti scrivo
dalla città delle linee
la mania è desta, linee, linee
ebbrezza si chiamano le automobili gialle
banane infila su una specie di mensola
presso la facciata
e le strade sembrano andare dritte verso le acque: c’è
un meraviglioso rigoglio selvatico
nei parchi, immobili quadrati
in mezzo a tutto
Canali e inchiostro
il blu della Neva così
corrono le linee sull’acqua
ponti che spalancano
tegole riposano contro il grigio del cielo
e là sotto, forse
una barriera
che s’allunga in fuori verso la tua notte
e collega
un’intera città, una
singolare Vineta
di campane sonanti, strisce, rosse
ferite e un’aperta
pena ch’era così comune
Katarina Frostenson
traduzione di Enrico Tiozzo
ne ho scritte tante, fa giovane,
sospiri amorosi e delusi,
soffrivo come gli amati eroi decadenti;
ora il dolore è solo più sordo...
e le notti divennero bianche
la primavera non arrivò col sonno, qui
dall’altra parte del golfo è la veglia
più nuda d’ogni altra cosa
I cerchi di gesso delle betulle
Il rovello dei pensieri esce
nell’ampiezza delle strade: io ti scrivo
dalla città delle linee
la mania è desta, linee, linee
ebbrezza si chiamano le automobili gialle
banane infila su una specie di mensola
presso la facciata
e le strade sembrano andare dritte verso le acque: c’è
un meraviglioso rigoglio selvatico
nei parchi, immobili quadrati
in mezzo a tutto
Canali e inchiostro
il blu della Neva così
corrono le linee sull’acqua
ponti che spalancano
tegole riposano contro il grigio del cieloe là sotto, forse
una barriera
che s’allunga in fuori verso la tua notte
e collega
un’intera città, una
singolare Vineta
di campane sonanti, strisce, rosse
ferite e un’aperta
pena ch’era così comune
Katarina Frostenson
traduzione di Enrico Tiozzo
ne ho scritte tante, fa giovane,
sospiri amorosi e delusi,
soffrivo come gli amati eroi decadenti;
ora il dolore è solo più sordo...

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