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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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giovedì 23 giugno 2011

I covoni

   
Claude Monet, Covoni a Giverny
Il covone, (quasi sempre inteso come di grano), è un fascio di steli di grano falciati alla base, con in sommità le spighe.
Il termine covone deriva più probabilmente dal tedesco "haufen" = mucchio, ne è stata proposta anche origine da "cavo", dato che il fascio sarebbe raccolto nel cavo (o cavità) delle braccia.
Nella raccolta tradizionale i piccoli fasci o mannelli di steli di grano, trattenuti mentre sono recisi dalla falce sono raccolti in fascio più grande, tale fascio è legato ed ha dimensione adatta per poterlo trasportare a mano.
In prima fase è mantenuto eretto per permettere la risalita della linfa e l' essiccazione dello stelo, poi i covoni sono impilati con le spighe in posizione arieggiata per permettere l' essiccazione della granella.
Solo successivamente i covoni sono passati alla trebbiatura.
Allo scopo di ridurre le spese di movimentazione si adottano attualmente sistemi meccanizzati con mietitrebbiatrici integrate che provvedono al taglio e trebbiatura degli steli ed al distacco immediato della granella.
Il covone di grano è stato simbolo di sovrani del Regno di Svezia, (regnanti anche in Polonia), appartenenti al Casato dei Vasa, che appunto in svedese significa "covone". 

Armand Guillaumin, I covoni

I covoni
anche la pittura si è occupata spesso dei covoni di grano; sono stati soggetto principale della prima serie di opere di Monet in cui l'artista cerca di fissare sulla tela l'effetto provocato dalla luce sui covoni, nei diversi momenti della giornata o in diverse condizioni meteorologiche, lavorando anche con più tele contemporaneamente e dipingendo sull'una o sull'altra a seconda dell'effetto di luce desiderato.
Altri artisti (a partire da Van Gogh) hanno dipinto nelle proprie opere questi artefatti dell'uomo carichi dei colori e del caldo dell' estate con risultati sicuramente affascinanti e pieni di colori.

Claude Monet, Une meule près de Giverny
(Covone presso Giverny), 1886

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