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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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lunedì 12 febbraio 2018

Trottole


le trottole nella mia testa
hanno ripreso a vorticare
ancora sono fiorenti i lampioni
nel mattino dopo la notte
di plenilunio. ho dormito
oltre il tempo e mia
lode è il sogno con
rabbia. dalle croci delle vette
lungo le finestre abbaglianti
delle fattorie più alte
la luce solare che brucia la neve
scala lentamente
la conca di valle

ancora fioriscono
i lampioni le trottole
nella mia testa
hanno ripreso a vorticare

31.1.69
 
Norbert C. Kaser
Traduzione di Gio Batta Bucciol
 
 

Le trottole sono uno degli strumenti di gioco più diffuso a livello mondiale.
Con poche variazioni nella forma e nelle modalità di gioco, le trottole sono da sempre utilizzate sia come attività ludica che come oggetto rituale.
La trottola, con il suo movimento poco controllabile, è da sempre stata utilizzata sia come strumento per predire il futuro, sia come gioco d'azzardo.
Le modalità di gioco solitamente prevedono che il giocatore riesca a guidare la trottola su determinati percorsi senza mai farla fermare.
Dopo aver fatto partire la trottola avvalendosi di una funicella, si utilizza la stessa solitamente come frusta, per controllarne il movimento.
Spesso si riscontra l'abitudine di spezzare o scalfire la trottola di chi perde: il giocatore meno fortunato dovrà infilzare la sua trottola nel terreno e questa dovrà subire un numero stabilito di colpi dagli altri concorrenti, rischiando ovviamente di finire spezzata.
Del gioco della trottola, chiamata dai greci Paleo o Turbo, si riscontra notizia anche nell'Iliade, dove Omero usa la figura della trottola come similitudine per descrivere il roteare di una pietra lanciata da Aiace.
Antecedentemente, di sicuro gli Egizi conoscevano questo strumento di gioco, e in particolare una trottola in legno di cisto, fu ritrovata in una tomba presso il sito di Kemada, a Menfi.
Tale ritrovamento è databile all'Antico Regno (2600-2200 a.C.). Si pensa che comunque il gioco sia di molto antecedente: ancora oggi, soprattutto tra le popolazioni indigene di Asia e Africa è in uso tra i bambini utilizzare ghiande o altre trottole rudimentali in legno per giocare.
Numerose sono le citazioni di questo gioco nella letteratura, da Virgilio a Catone, da Dante a Torquato Tasso, da Boccaccio a Rabelais.
Nella storia dell'arte, primo fra tutti a raccontare in immagini il gioco della trottola è stato Pieter Bruegel il Vecchio che lo raffigura sia ne "I Giochi dei Giovani" sia ne "La Battaglia fra Carnevale e Quaresima", entrambi conservati a Vienna, al Kunsthistorisches Museum (dalla rete).
 
 
Pieter Bruegel il Vecchio,
"Giochi di Bambini", 1560, olio su tavola, 118

la testa, sempre piena di cose,
trottolano pensieri e ansie, insieme,
il vortice conclude giornate ventose,
poi si spera nel riposo, nel silenzio...
 
Pieter Bruegel il Vecchio,
"Battaglia tra Carnevale e Quaresima", olio su tavola, 118
 

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