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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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domenica 17 gennaio 2016

Le tentazioni di Sant' Antonio Abate

 

 
 
 

Il Trittico delle
Tentazioni di sant'Antonio
è un dipinto a olio su tavola (aperto 131x238 cm)
di Hieronymus Bosch,
databile al 1501 circa e conservato nel
Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona.
(Wikipedia)

 
 
 
Anta sinistra

Nello sportello sinistro è il Volo e caduta di sant'Antonio.
In alto nel cielo il santo a mani giunte è trascinato da un nugolo di demoni; più in basso una grotta, probabilmente un bordello piuttosto che l'antro del santo, sotto una collinetta formata da un albero a forma di uomo carponi il cui posteriore forma l'ingresso, a cui è diretta una processione sacrilega guidata da un demone che indossa paramenti sacri e un cervo, di solito figura cristologica ma qui usato in senso sacrilego; in primo piano il santo sorretto dopo la caduta, esausto, da due monaci e un laico, nel quale si è voluto vedere un autoritratto dell'artista; sotto il ponte del lago ghiacciato tre figure, una delle quali in veste di monaco che legge una lettera; sul lago un demone uccello con pattini che reca sul becco un cartiglio con la scritta «grasso»: il riferimento può alludere allo scandalo della vendita delle indulgenze, la figura pattinatrice potrebbe derivare dai grylloi dell'arte di epoca alessandrina.
 
 
Pannello centrale

Nel pannello centrale è la scena con le Tentazioni di sant'Antonio.
Al centro si vede il santo in meditazione, che con la mano benedicente indica la piccola cella ricavata da un torrione diroccato, dov'è l'apparizione del Cristo che indica il Crocifisso vero sacrificio e non quello che stanno svolgendo i demoni alla sua sinistra: una messa sacrilega celebrata da sacerdotesse, tra cui una nera che porta un vassoio su cui un rospo, simbolo di stregoneria ma anche di lussuria, regge un uovo, e con un suonatore vestito di nero, con faccia di maiale e civetta sulla testa, simbolo di eresia, e uno storpio, che si apprestano a fare la comunione, sulla sfondo a sinistra una città in fiamme, legata al fuoco di sant'Antonio e alla protezione del santo dalle fiamme.
Nel gruppo di demoni a sinistra, quello con la donna che indossa un cimiero a forma di albero cavo, sarebbe simboleggiata la violenza sanguinaria; in quello nell'acqua a destra si svolgerebbe una parodia diabolica della fuga in Egitto o dell'adorazione dei Magi; un terzo gruppo demoniaco è quello che esce dal frutto rosso in primo piano, tra cui un diavolo che suona un'arpa ed è a cavalcioni di un pollo spennato e con ai piedi due zoccoli, e un quarto si muove attorno alla barca-pesce al centro.
Il cielo è solcato da un uccello-nave, pesci volanti e imbarcazioni alate. Appoggiato al muro in secondo piano è un uomo con la barba e con cilindro, probabilmente il mago direttore di tutta la visione.
 


 
Anta destra
 
Nel pannello di destra è la Meditazione di sant'Antonio: in cielo due figure volano sopra un pesce che, secondo la credenza, avevano ricevuto dal diavolo la facoltà di volare per raggiungere i sabba alle streghe; in primo piano una donna nuda, simbolo della lussuria, si affaccia da un tronco cavo attraverso una tenda scostata da un rospo, ed offre il suo corpo tentatore al santo, sulla destra, intento alla meditazione, che si rivolge allo spettatore con uno sguardo sconsolato.
Vicino a lui un nano con un mantello rosso con girello e girandola è simbolo dell'incoscienza dell'umanità; in primo piano una tavola con il pane e la brocca di vino, ultima tentazione del santo, è sostenuta da demoni nudi.
Nello sfondo una città turrita, mulini a vento e un lago.

 
"Sant’Antoni dalla barba bianca
famm trua’ quel che ma manca,
Sant’Antoni dul purscel fam truva’ propri quel"
(Sant’Antonio dalla barba bianca fammi trovare quello che mi manca,
Sant’Antonio del porcello fammi trovare proprio quello)
 

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