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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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lunedì 25 gennaio 2016

Il Faggio

Albero maestoso il Faggio è detto anche Custode della Conoscenza, ad esso sono riconosciute ottime virtù terapeutiche e benefiche che influenzano positivamente sia la psiche che il corpo.
Tra miti e leggende, il Faggio è custode della conoscenza e sostenitore del sè: legato al pianeta Saturno, stimola la riflessione che porta alla creazione di uno spazio interiore definito e chiaro, con un proprio ritmo e armonicamente teso verso il suo centro.
Questa pianta è capace di trasmettere energia positiva in grado di guidare alla calma interiore chi vi sta intorno, ma con effetti vivacizzanti sulla creatività.
Il bagno di foglie di faggio è un buon rimedio contro l’insonnia (dalla rete).


Il faggio
 
Che le tue ricerche interminabili,
i tuoi sogni della vampa, del grande fuoco,
del momento in cui si schiuderà l'occhio dell'azzurro,
non siano che un'illusione, un trompe-l'œil in più,
una chimera come tante altre?
 
Sei nelle Planty di Cracovia,
ti stai avvicinando al castello dove abitano
re, sogni e sciocche colombe.
Vedi un magnifico faggio che è sprofondato
senza scampo nell'autismo autunnale.
I rami come ragnatela fanno da sipario alle torri della
cattedrale,
la vecchia campana dorme il sonno dei giusti.
 
La pioggia leggera ha in sé un pizzico d'ironia
come un commento dotto a un testo sacro.
È risaputo che in questo quartiere finanche i bambini
parlano piano, come se temessero qualcosa –
e il Battifredo del Ladro, solido e massiccio, ricorda
l'inevitabile scherno del mondo.
 
È forse vero, forse questa non è che una chimera,
un inganno della mente,
nient'altro che una specie di pio raggiro?
Ma se questa vampa non c'è,
allora non c'è niente, assolutamente niente,
non c'è che la ricerca, il silenzio e la notte,
e la scura infinità della pioggia.
 

Adam Zagajewski.
L'inventario e l'enigma
Traduzione di Marco Bruno
 
 
Il Faggio, botanicamente Fagus Sylvatica, conosciuto anche come Faggio europeo è una pianta appartenente alla famiglia delle Fagaceae, originario e presente nella maggior parte dei Paesi dell’Europa occidentale e del nord e in Italia si trova in una vasta area che va dalla Sicilia alle Alpi passando per gli Appennini, mentre non è presente allo stato naturale in Sardegna, anche se vi viene coltivato; il faggio è una pianta molto longeva che può arrivare anche a 150 anni di età.
Il faggio è una pianta decidua raggiunge facilmente i 30 metri di altezza e si caratterizza per il fogliame denso, con foglie ovali e glabre di colore verde che in autunno assumono la caratteristica colorazione arancio o rosso-bruna piuttosto decorativa; la chioma del faggio è massiccia, molto ramificata, dalla forma arrotondata e larga; è una pianta monoica, ossia che produce fiori femminili e maschili sulla stessa pianta ma in posizioni diverse e compaiono generalmente a maggio.
I frutti del faggio vengono chiamati “faggiole” e sono dei grandi acheni commestibili di colore rossiccio, contenuti in ricci, dai quali si ricava un olio; inoltre, in Europa i frutti del faggio vengono usati anche come mangime per i suini.
Le varietà più diffuse e coltivate di questa pianta, in quanto molto ornamentali, sono il Fagus sylvatica var. purpurea, caratterizzato da foglie di colore rosso-vinoso e il Fagus silvatica var. pendula, un albero dal portamento maestoso con foglie dai riflessi rossi o punteggiate di bianco con margine rosso.
Il faggio viene usato per ricavare legna da ardere oppure per produrre utensili da cucina, mobili e giocattoli; alcune parti di questa pianta possiedono anche alcune proprietà medicinali: ad esempio, il decotto di giovani radici di faggio, se raccolte in primavera o in autunno, è un utile anticonvulsivo, il decotto ottenuto con la corteccia spezzettata ed essiccata possiede proprietà febbrifughe e astringenti, e dalla distillazione del legno si ottiene il creosoto, un liquido oleose dal sapore molto aromatico che viene usato come disinfettante (dalla rete).
 
alberi nella mia vita,
fronde di ragazzo, frescure di adulto;
eppure negli inverni passati,
il verde mi è sempre mancato...

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