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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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giovedì 16 aprile 2015

Capinere

 
La Capinera è un simpatico uccello della famiglia dei Silvidi e dell’ordine dei Passeriformi che allieta le nostre giornale primaverili con il suo canto melodioso.
La Capinera vive in tutta l’Europa, nel nord-Africa, Africa occidentale, Asia Minore, Persia, Palestina e Caucaso.
Durante il periodo invernale migra in Europa meridionale e Africa.
Predilige le radura dove trova un fitto sottobosco di rovi, giardini e boschetti.
Si avvicina volentieri anche ai frutteti e agli orti coltivati.
Si nutre praticamente di ogni forma di larve e insetti, oltre a bacche, granaglie e frutta.
Il corpo della Capinera misura circa 14 cm., è ricoperto da un folto manto di piume, nel maschio grigio chiaro con il capo nero e nella femmina brunastro con il capo rosso ruggine.
Sia il becco che le zampe sono scuri.
In genere la Capinera è piuttosto socievole e mite, riposa fra il fogliame degli alberi e si libra con un breve volo a ritmo ondulato.
Con l’arrivo della primavera e il tempo degli amori, quello che era un canto sommesso diventa sempre più intenso. 
La cova avviene due volte nel corso dell’anno durante il periodo primaverile e inizio estate. 
La Capinera costruisce un piccolo ed elegante nido fra i cespugli di sambuco e caprifoglio o nei boschi.
Vengono deposte fino a 6 uova con particolari macchie marroni che entrambi i genitori covano per circa 15 giorni.
Una volta nati, i piccoli lasciano il nido già dopo una decina di giorni, anche continuando ad essere imbeccati ancora per qualche settimana. (dalla rete)

Ambrogio Castaldi, Capinere

L'accenno di un canto primaverile

Il vento portò da lontano
l'accenno di un canto primaverile,
chissà dove, lucido e profondo
si aprì un pezzetto di cielo.
In questo azzurro smisurato,
fra barlumi della vicina primavera

piangevano burrasche invernali,
si libravano sogni stellati.
Timide, cupe e profonde
piangevano le mie corde.
Il vento portò da lontano
le sue squillanti canzoni.

Alexandr Blok
 
 
 melodie discrete, nel vento,
nell'aria sentiamo una voce,
il suono si stempera
diventa una nenia...

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