...........................................................................................................................................

L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


...........................................................................................................................................

domenica 4 gennaio 2015

Eliṡìr, elixìr, eliṡire

eliìr (o elixìr o eliire)
 
sostantivo  maschile. - TRECCANI
[dall’arabo al-iksīr «pietra filosofale, elisir», che è dal greco ξηρίον «polvere secca»]. 
– Nome col quale gli antichi alchimisti chiamavano la sostanza (solida, in polvere o liquida) che avrebbe dovuto trasformare i metalli vili in oro; più tardi, in farmacopea, nome di soluzioni idroalcoliche, limpide, dolcificate, contenenti sostanze aromatizzanti e sostanze ad azione medicamentosa: e. di china; e. di lunga vita, denominazione data talora a bevande liquorose, cui si attribuisce la magica virtù di prolungare la vita.
 

elisir [e-li-sìr] sostantivo maschile inv.

  • 1 - Preparato degli alchimisti che, versato sui metalli, avrebbe dovuto trasformarli in oro.
  • 2 - Denominazione di pozioni dalle virtù terapeutiche e miracolose: e. di lunga vita.
  • 3 - Liquore a base di sostanze aromatiche con proprietà benefiche.


L'elisire della vita


S’apre sotterra affumicata e tetra
La stanza nella selce aspra scavata,
Reggon la volta bassa ed affogata
Quattro pilastri di massiccia pietra.

Da un angusto spiraglio a fior di terra
Filtra del sol l’attenuato acume,
E scorger lascia in pallido barlume
Quanto la stanza nel suo grembo serra:

Una confusion di strani arnesi,
Crogiuoli e trepie, lambicchi e storte,
Stromenti d’ogni forma e d’ogni sorte,
Buttati a terra, alle pareti appesi.

L’alchimista in un angolo e seduto
Dentro un gran seggiolon di cuojo rosso;
Ha una zimarra di broccato in dosso,
Ha in capo una berretta di velluto.

Tutto egli par nella lettura assorto
D’un vecchio zibaldon vergato a mano;
Sembra che stia scrutando un grande arcano,
E son piu di trecento anni ch’e morto.
 
Le vote occhiaje trasognato sbarra;
Credo cerchi nel libro una ricetta:
Gli guazza il capo dentro la berretta,
L’ossa aguzze gli bucan la zimarra.
 
Nella destra scarnata ed aggranchita
Stringe un’ampolla; un sedimento giallo
Dentro v’appar; sul fragile cristallo
Evvi scritto: Elisir di lunga vita.
 

Arturo Graf



 
 
medicine come rimedi
al male della vita,
allo "spleen",
quello che stringe l'anima,
quello che schiaccia il cuore... 

 
L'Elisir di lunga vita (in arabo: الإكسير, al-Iksīr) è una leggendaria pozione o elisir capace di donare vita eterna e immortalità a chiunque lo beva, talvolta è stato associato il potere di dare la vita.
L'elisir è collegato ai miti di Enoch, Thot ed Ermete Trismegisto, dei quali si racconta che abbiano bevuto una sola goccia di questa pozione per diventare immortali.
Un'ulteriore fonte sono alcuni testi di Nag Hammâdi che parlano della pozione e delle avventure di Al Khidr.
Nella storia dell'alchimia medievale europea, dell'antica Cina e dell'India, la ricerca di questa leggendaria sostanza è stata il principale obiettivo di molti alchimisti. In Europa e Cina, l'elisir era anche noto come "Quintessenza della vita", poiché in esso venivano a trovarsi i cinque elementi, anche se in Europa ne erano comunemente accettati quattro (aria, acqua, fuoco, terra).
L'alchimista conte di San Germano, vissuto in Europa nel XVIII secolo e protagonista di esperimenti segreti ed esoterici, è stato sospettato di aver l'elisir di lunga vita e la sua vita privata molto misteriosa non ha fatto altro che incrementare questo mito a lui legato.
Precedentemente, anche Giovanni Bracesco sosteneva di averlo scoperto.
dalla rete - Wikipedia -
 

Nessun commento:

Posta un commento