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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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domenica 31 agosto 2025

Doni (regali)

I doni

Assai doni di gioia e assai di grazia
sono offerti a chi vede ed a chi sente
col bel fervor di un'anima non sazia.

Nulla si nega a chi, senza nïente
chiedere, con il suo sogno conquista
tutto e v'imprime il suo suggello ardente.

Così, il ciel più divino il buono artista
dentro una tela piccola racchiude,
per goderne egli sol, puro egoista.

O ardor degli occhi che somiglia un rude
gesto di preda, o sguardi che son come
mani d'amante, indugïanti ignude

dentro un tesoro di feminee chiome! 

Amalia Guglielminetti

Di tutti quelli ricevuti solo pochi
rimangono nel nostro profondo;
un regalo, un dono, una cosa non facile,
si cade spesso nell'ovvio, nel risaputo...
 
In molte culture, il regalo (o dono) è un linguaggio che veicola sentimenti di apprezzamento e attenzione all'altro, elementi che fanno parte del nostro sistema motivazionale di cooperazione, che si attiva quando qualcuno viene riconosciuto nella sua unicità e percepito come una risorsa.
(dalla rete)

sabato 30 agosto 2025

Fonte e segno

La fonte del bene

Nel grembo d’un prato è la fonte perenne.
L’adombran cipressi ben alti e ben folti.
Quell’acqua guarisce le piaghe.
La fonte ne getta tre stille ogni giorno.
N’occorre una brocca a guarire una piaga.
Sta intorno alla fonte la gente aspettando la stilla.

Aldo Palazzeschi

Una fonte guaritrice è una fonte naturale, spesso sacra, alla quale si attribuiscono poteri curativi e miracolosi, legati sia alla spiritualità che alle proprietà delle sue acque.  
Questi luoghi sono importanti nella cultura e nella spiritualità di molte comunità, che li considerano luoghi di purificazione e guarigione, come nel caso della Fonte di Santa Lucia a Fossacesia o delle sorgenti termali scientificamente riconosciute. 
Le sorgenti sono considerate sacre e associate a divinità fin dall'antichità, un elemento centrale nella cultura e spiritualità locale.
 
Nella magia di credenze popolari
ritrova fanciullezze, carri di fieno;
il "segno" di mia nonna, la gente
anche sul mio braccio un tempo...

Il potere del segno guaritore appartiene ai guaritori e segnatori, persone che usano gesti specifici (segni) e preghiere per alleviare sofferenze, sebbene non riconosciute dalla scienza medica. 
Questo potere può manifestarsi attraverso linee sul palmo della mano, un dono ereditato, o come un'abilità intrinseca derivante dall'esperienza del dolore, come nell'archetipo del "guaritore ferito". 
L'atto del guarire e del segnare è spesso legato a pratiche magiche popolari e tradizione orale, tramandata di generazione in generazione. 
Le segnature sono atti ritualistici, come il tracciare segni di croce con la mano o oggetti specifici, accompagnati da formule o preghiere (che ricordo come appena bisbigliate ed indecifrabili anche a un attento ascolto).
(dalla rete)

venerdì 29 agosto 2025

Sangue e acqua

Il sangue non è acqua…»

«Il sangue non è acqua»
Disse il giovanotto
Mentre accoltellava l’amico
Per una vecchia megera sdentata
E una casa piena di bugie.
Parigi, 1922
Baker, Hemingway: storia di una vita (ed. it. 1970 

Ernest Hemingway 

 "Sangue e acqua"
può riferirsi al significato letterale della fisiologia umana, in cui l'acqua è un componente vitale del sangue che ne mantiene la fluidità, o a un significato più simbolico, specialmente di natura religiosa.

(dalla rete)

Poesie come orme di vita
impresse nel degrado, nel suolo;
la notte a contorno del nulla
come un leggero, scuro sipario...

giovedì 28 agosto 2025

Portovenere

Portovenere

Là fuoresce il tritone
dai flutti che lambiscono
le soglie d’un cristiano
tempio, ed ogni ora prossima
è antica. Ogni dubbiezza
si conduce per mano
come una fanciulletta amica.

Là non è chi si guardi
o stia di sé in ascolto.
Quivi sei alle origini
e decidere è stolto:
ripartirai più tardi per assumere un volto.

Eugenio Montale

Il tempio cristiano citato nella poesia è la Chiesa di San Pietro, un edificio in stile gotico che si erge sublime sulla scogliera a picco sul mare proprio sopra la Grotta di Byron di Portovenere.
La poesia rende l’idea delle sensazioni che un visitatore meditativo prova arrivando a Portovenere, sospeso tra natura, storia, mito e beata bellezza!
Portovenere e il Golfo di La Spezia hanno affascinato tantissimi scrittori nel corso del tempo, tanto che la zona è conosciuta con il nome di Golfo dei Poeti.

Scrigno il suo mare compone
gioiello incastonato nel verde;
non scalfisce il rumore bellezza
come orizzonte marino lontano...
 
Insieme a Lerici è uno dei due estremi del Golfo dei Poeti e rappresenta un sito incluso nella lista mondiale dei patrimoni culturali dell' UNESCO. Le case che si affacciano sul porto sono molto caratteristiche, alte, strette con facciate dai colori forti (rosso e giallo).
Un artista in particolare ha catturato l’essenza del borgo in una poesia dedicata a Portovenere Eugenio Montale (1896 – 1981) 
(dalla rete)

mercoledì 27 agosto 2025

Protocollo cittadino #174 (Soldi)

Soldi

Soldi, ancora soldi, sempre,
spese continue affliggono il mondo;
qualcuno soccombe al quotidiano,
altri battagliano in continuo...
 
Gujil

Il denaro o moneta, o anche soldi, secondo le scienze economiche è uno strumento che può assumere le funzioni di:

  • mezzo di scambio
  • unità di conto
  • riferimento per pagamenti dilazionati
  • riserva di valore
Il denaro è uno dei principali argomenti studiati in economia (dalla rete).

martedì 26 agosto 2025

Caffè Trieste, San Francisco

Al Caffè Trieste

La musica dell’antica Grecia
e di Roma non è giunta fino a noi
ma stamani
ho letto le Ecloghe di Virgilio
impressionato dalla profezia
di una nuova era:
“Un nuovo grande ciclo di secoli
ha inizio. La giustizia fa ritorno in terra,
torna l’Età dell’Oro”, ha scritto
30 anni prima del termine
del suo millennio, descrivendo
la nascita del dio infante, disceso
dai cieli. Gesù aveva 19 anni
quando Virgilio morì ad 89.
Arriverà mai l’Età dell’Oro?
Ogni generazione produce le stesse facce,
le stesse razze, emozioni, contese!
tutti quei secoli, quelle nazioni!
lingue, canzoni, malcontenti!
Ricompaiono qui a San Francisco
mentre siedo al Caffè Trieste.
O recitativo degli anni!
O Paradiso! Canta il jukebox
mentre Virgilio e Verdi si combinano
in questa vita per indicare
che la nostra è l’unica Età dell’Oro
che mai si darà.

Harold Norse

Pensieri sparsi sorseggiando
un caffè, come quella sera
in casa Masinari, ragazzi ancora
eppure mai pronti al futuro...
 

Tra quei tavolini sono passate autentiche rivoluzioni culturali che si sono propagate non solo a San Francisco o negli Usa ma in tutta la società occidentale.: dai poeti trasgressivi come Lawrence Ferlinghetti ai film di Francis Ford Coppola, che scrisse tutta la sceneggiatura di Il Padrino seduto a uno di quei tavolini, ai fisici “hippie” guidati da Jack Sarfatti, che ispirò il leggendario personaggio di “Doc”, lo scienziato eccentrico di “Back to the Future(dalla rete).

lunedì 25 agosto 2025

Sibilla e Dino

I nostri corpi su le zolle dure, le spighe che frusciano sopra la fronte, mentre le stelle incupiscono il cielo. Non ho saputo che abbracciarti.
Tu che m’avevi portata così lontano.
Oh tu non hai bisogno di me!
È vero che vuoi ch’io ritorni? Come una bambina di dieci anni.
È vero che mi aspetti?
Rivedere la luce d’oro che ti ride sul volto.
Tacere insieme, tanto, stesi al sole d’autunno.
Ho paura di morire prima!
Dino, Dino, ti amo!
Ho visto i miei occhi stamane, c’è tutto il cupo bagliore del miracolo.
Non so, ho paura.
È vero che mi hai detto ‘amore’?
Non hai bisogno di me.
Eppure la gioia è così forte.
Son tua.
Sono felice, tremo per te ma di me son sicura.
E poi non è vero, son sicura anche di te, vivremo, siamo belli.
Dimmi.
Io non posso più dormire,ma tu hai la mia sciarpa azzurra, ti aiuta a portare i tuoi sogni?
Scrivimi!

Sibilla Aleramo

Quando l'amore ama tanto
in sospirate frasi e parole,
rimane un senso di impotente
attesa, mentre cala il sole... 
 
La passione tra Sibilla Aleramo e Dino Campana è una delle storie d'amore più note della letteratura italiana, immortalata per sempre in un carteggio:
“Un viaggio chiamato amore 
(Lettere 1916-1918)”
Non certo un amore felice tra i due scrittori.
Quello tra la scrittrice Sibilla Aleramo e il poeta Dino Campana fu un incontro straordinario avvenuto nella torrida estate italiana del 1916, una passione esplosa in mezzo al tumulto della Prima guerra mondiale.
Fu un amore tempestoso, brevissimo e pieno di violenza: si picchiavano, si avvinghiavano, si lasciavano e si scrivevano lettere di fuoco e poi si insultavano, se ne andavano e ancora si supplicavano di tornare. 
Quello tra Sibilla Aleramo e Dino Campana fu quel che forse oggi chiameremmo amore tossico.
(dalla rete)

domenica 24 agosto 2025

Giuseppe

Sono una creatura
Valloncello di Cima Quattro il 5 agosto 1916

Come questa pietra
del S. Michele
così fredda
così dura
così prosciugata
così refrattaria
così totalmente
disanimata

Come questa pietra
è il mio pianto
che non si vede

La morte
si sconta
vivendo

Giuseppe Ungaretti

La Storia poi traccia
un giudizio, di massima;
non c'è revisione di fronte
a una posizione chiara... 
 
Non si hanno notizie su un suo ripensamento sull’adesione al fascismo.
“Io ho creduto in un certo momento nel fascismo, confesserà nel 1947”, a guerra finita. “Ho creduto che per conquistare la libertà occorresse rinunciare a una propria parte del diritto alla libertà.”
Quando nel 1959 l’Accademia Svedese gli preferisce, nell’assegnazione del Nobel, Salvatore Quasimodo, va su tutte le furie.
“Quel pappagallo, quel pagliaccio”, scrive al suo traduttore francese. “A quel fascista (sic) di Quasimodo, danno il Nobel! Hai compreso la serietà di questo Nobel? La merda che è in realtà il Nobel?” (dalla rete).

sabato 23 agosto 2025

Ombra

Ciò che di me sapeste
non fu che la scialbatura,
la tonaca che riveste
la nostra umana ventura.
Ed era forse oltre il telo
l'azzurro tranquillo;
vietava il limpido cielo
solo un sigillo.
O vero c'era il falòtico
mutarsi della mia vita,
lo schiudersi d'un'ignita
zolla che mai vedrò.
Restò così questa scorza
la vera mia sostanza;
il fuoco che non si smorza
per me si chiamò: l'ignoranza.
Se un'ombra scorgete, non è
un'ombra - ma quella io sono.
Potessi spiccarla da me,
offrirvela in dono.

Eugenio Montale 

“Ognuno di noi è seguito da un ombra e meno questa è integrata nella vita conscia dell’individuo,
tanto più è nera e densa”.
(Carl Gustav Jung)

Nel lato in ombra rivedo
pazzie mai risolte e rabbia;
in sortilegi dimenticati ritrovo
pace, gli albori di ciò che siamo...

L'ombra è l'area scura proiettata su una superficie da un corpo che, interponendosi tra la superficie stessa e una sorgente luminosa, impedisce il passaggio della luce.
(dalla rete)

venerdì 22 agosto 2025

"Due"

Due

Uomo e donna si guardano supini sul letto:
i due corpi si stendono grandi e spossati.
L’uomo è immobile, solo la donna respira piú a lungo
e ne palpita il molle costato. Le gambe distese
sono scarne e nodose, nell’uomo. Il bisbiglio
della strada coperta di sole è alle imposte.
L’aria pesa impalpabile nella grave penombra
e raggela le gocciole di vivo sudore
sulle labbra. Gli sguardi delle teste accostate
sono uguali, ma piú non ritrovano i corpi
come prima abbracciati. Si sfiorano appena.
Muove un poco le labbra la donna, che tace.
Il respiro che gonfia il costato si ferma
a uno sguardo piú lungo dell’uomo. La donna
volge il viso accostandogli la bocca alla bocca.
Ma lo sguardo dell’uomo non muta nell’ombra.
Gravi e immobili pesano gli occhi negli occhi
al tepore dell’alito che ravviva il sudore,
desolati. La donna non muove il suo corpo
molle e vivo. La bocca dell’uomo s’accosta.
Ma l’immobile sguardo non muta nell’ombra.
[4-6 aprile - maggio 1938].

Cesare Pavese

Quel dopo che pervade l'anima
soccombe il cuore al ritmo;
negli anfratti nascosti perdura
un senso di rassegnata pace...
 
"Due" può riferirsi a una delle più famose poesie di Cesare Pavese, contenuta in Lavorare stanca (1936) e pubblicata anche in altre raccolte, che descrive l'intimità e la stanchezza di due amanti dopo la passione.
(dalla rete)

giovedì 21 agosto 2025

Sonetto

Un "sonetto fraterno" è un componimento poetico in forma di sonetto che tratta il tema della fratellanza, spesso in un contesto di dolore o perdita (dalla rete).
 
 Sonetto fraterno

Bieca stirpe dell’uom! non io con raro
Verso di sogni e di pie frodi instrutto,
Lodi a te spargerò; non io d’amaro
E letal seme invidïabil frutto

Prometterò. Stupida e rea del paro
E vil tu sei; degna del fango in tutto
Onde nascesti, e senz’alcun riparo
Soggiogata all’error, dannata al lutto.

Ma pur, mentre un destin cieco ti guida,
Se in mezzo all’ombre onde il tuo ciel s’annera,
Alcuna luce inaspettata arrida;

Io, soprastando a quest’empia bufera
D’ingiurie atroci e d’angosciate strida,
T’esorterò: Leva la fronte, e spera!

Arturo Graf

Un senso vago di stanchezza
pervade il mio corpo, la notte
dopo la grande corsa del nulla
come le infide acque oscure...

mercoledì 20 agosto 2025

Agostino

Agostino
 
Calore afose imperversano in città
che sanno di fine vacanze, il sole
che nulla toglie alla luce si infiamma
in colori sgargianti il mondo vive
l'estate, il culmine, la vita fiorente.
Poi qualche nube comincia a gemere
quell'acqua che sa di vita e rinascita,
rimango perdurante attore del giorno
fino alla sera, fino all'arrivo del buio.

Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate
 
L'aggettivo non comune agostino (documentato anticamente anche nella variante agustino) è sinonimo di agostano e significa 'di agosto, che è nato in agosto' o, in riferimento a frutti e piante, 'che si raccoglie o matura in agosto' (fichi agostini, uva agostina)
(dalla rete)

martedì 19 agosto 2025

Protocollo marino #99 (Verso casa)

Verso casa

 Sempre partenza arriva e sale
un senso di sconfitta, di dolore;
rimane la casa che accoglie, vuota
di cose che vanno fino al ritorno...

Gujil
 
La casa 
 ha un profondo significato simbolico che va oltre la sua funzione di semplice riparo. 
È spesso associata alla sicurezza, alla stabilità, all'identità e al senso di appartenenza. 
Simboleggia anche la nostra vita interiore, i ricordi, le relazioni e le emozioni. 
(dalla rete)