Eugenia Ciniselli "Respinta" |
La respinta
In te fu sospettata la nemica
subdola, quella ch'arti e audacie aduna
a irretir l'ingannevole fortuna
d'amore, e nelle sue reti s'intrica.
Fosti respinta. Come una mendica
che insista nel suo chiedere, importuna,
fosti respinta. E tu ben taci: niuna
parola esiste che il tuo male dica.
Non ti fu vista la tua morte in viso.
Si rinchiuse il tuo cuor pieno di strida.
Su se stesso piegò, come un ucciso.
Pur, s'addolcì benigna la ripulsa.
Di pietà si velò la voce infida...
Come ride la tua bocca convulsa!
Amalia Guglielminetti
Una
"respinta"
(condizione subita da persona, oggetto etc,)
deriva dall'azione e risultato del verbo respingere (ricacciare indietro, allontanare violentemente: "respingere il nemico oltre i confini"; significa anche non accettare, rifiutare "respingere qualcuno o qualcosa, una persona, un'offerta").
(dalla rete)
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