Non ti stupire se nessuna donna, Rufo,
vuol concederti il suo tenero corpo,
nemmeno se la tenti col dono prezioso
di una veste o la malia di un gioiello.
Hai una triste fama: sotto le tue ascelle
pare che viva un orrido caprone.
Questo il timore. Certo: è una mala bestia
e le belle donne con lei non dormono.
Allontana l'incubo di questo fetore
o non stupirti se quelle ti fuggono.
Publio Valerio Catullo
Iperidrosi e bromidrosi ascellare: questi i termini medici per indicare due inconvenienti che tante persone conoscono bene, e cioè l’eccessiva sudorazione e la formazione di cattivo odore sotto le ascelle; problemi che si fanno sentire ancor di più con l’arrivo del caldo. «Alla base di iperidrosi e bromidrosi c’è la decomposizione di secrezioni, cioè cheratina, detriti cellulari e lipidi, da parte di alcuni batteri che proliferano a partire dal sudore» esordisce il prof. Santo Mercuri. «Le ascelle sono aree particolarmente ricche di follicoli pilo-sebacei, che pertanto producono più lipidi, in più sono zone “chiuse” e poco areate, dove è più facile che si formi (e ristagni) sudore (dalla rete).
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