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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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domenica 12 gennaio 2025

Quinto Ortensio Ortalo

Rivedere le  cose del mondo
 si vive di questo e di altro;
confuse al presente si celano
nel cuore, nelle sue pieghe...

Quinto Ortensio Ortalo 
(Quintus Hortensius Hortalus; 114 a.C. – Roma, 50 a.C.)
 
è stato un oratore e avvocato romano, esponente dell'asianesimo. 
E' stato amico di Catullo
che ne apprezzava l'abilità oratoria, ma ne criticava la produzione poetica
(come si nota nel carme 65 e 66 del poeta veronese); 
gli dedicò tuttavia la traduzione della Chioma di Berenice.
  (da wikipedia)

65 

l'angoscia sfibrante di un dolore senza tregua
mi distoglie, Òrtalo, da ogni volontà di vivere
e nell'incertezza di questa sofferenza non penso piú
di trovare nelle parole il conforto della poesia:
l'onda che nasce dal gorgo di Lete ora, ora
bagna il piede pallido ora di mio fratello:
strappato ai miei occhi, la terra di Troia
ora lo dissolve sotto il peso della sua collina.
Ti parlerò e non ti sentirò parlare,
mai, mai piú ti rivedrò, fratello mio:
amato piú della mia vita, sempre ti amerò,
sempre mi terrò in cuore il pianto per la tua morte,
come l'usignolo tra le ombre piú folte dei rami
piange nel suo canto la sorte straziante di Iti.
Ma anche in cosí grande tristezza, Òrtalo,
eccoti questi versi tradotti da Callimaco,
perché tu non creda che, disperse nel vento,
le tue parole mi siano sfuggite dalla mente,
come scivola dal grembo di una ragazzina
il pomo che in segreto le donò l'innamorato,
quando, scordatasi d'averlo fra le pieghe della veste,
sussulta trasognata all'arrivo della madre
e le sguscia via: cade in terra il pomo rotolando
e il suo viso afflitto avvampa di vergogna

Publio Valerio Catullo

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