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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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mercoledì 5 febbraio 2020

Incubo!

Incubo! 

Si stringe la mano sul volto, avvolge
il capo di una persona risaputa ieri;
mi dolgo e cerco una via di fuga,
spaventato erro in una guida sbandata.
 
Rifulgere di luce riflessa, stravolge
la mente, le voglie in infiniti bicchieri;
mi dolgo ancora e corruccio la ruga
del pensare, mi sveglio, mi alzo, è passata.
 
Anonimo
del XX° Secolo, "Poesie ritrovate"
 
  
Col termine incubo (dal latino incubare, "giacere sopra"), nella tradizione romana veniva indicata una creatura malefica di aspetto maschile che giaceva sui dormienti, dando loro un senso di soffocamento o congiungendosi carnalmente con essi.
Tale creatura trova rispondenza in figure analoghe quali l'Efialte (᾽Εϕιάλτης) nella tradizione greca, il Pahad Layla ebraico ("terrore della notte") e più divinità demoniache mesopotamiche come il sumero Irdu Lili o Lilū, la cui controparte femminile è Ardat Lili o la più nota Lilith nonché l'accadico Kiel-lillal.
Una versione femminile di questa creatura è chiamata succubo.
(da Wikipedia) 

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