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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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domenica 5 luglio 2015

Ferire


 ferire
verbo transitivo.
[lat. ferīre]
(io ferisco, tu ferisci, egli ferisce [ant. fière o fère],
ecc.; v. anche fedire).
– TRECCANI -
 
1.
a. Colpire, direttamente o indirettamente, con un’arma o con altro oggetto tagliente o contundente, provocando ferita: f. di coltello, di pugnale, di spada; f. con un sasso, con un pugno, con una fucilata, con due colpi di rivoltella; f. nella testa, in un braccio, alle gambe; f. leggermente, gravemente, a morte; prov., chi di spada (o di coltello) ferisce, di spada (o di coltello) perisce (il proverbio è citato anche con le forme verbali ant. fère ... père); sostantivato: Gronda il sangue; raddoppia il ferir (Manzoni).
Nel rifl., prodursi una ferita: s’è ferito con un temperino; è caduto e s’è ferito a un ginocchio.
b. fig. Arrecare dolore morale, afflizione, turbamento profondo: f. qualcuno nell’onore, nell’amor proprio, o f. l’onore, l’amor proprio di qualcuno, offenderlo; anche assol.: le sue parole mi hanno ferito, offeso, addolorato;
f. il cuore di una persona, farla innamorare,
o procurarle grave dolore; nell’uso poet., suscitare innamoramento improvviso: Entro quel cor, che i begli occhi feriro (Dante).
 
2. estens., letter.
Colpire, percuotere: ferì ’l carro di tutta sua forza (Dante). In partic., f. l’orecchio, detto di suono, voce, grido, spec. se alto, stridulo: un lungo grido, Un alto duol l’orecchie gli ferìa (Ariosto); f. l’occhio, la vista, di luce, o visione improvvisa e sim.: una luce così intensa che feriva gli occhi; e intanto il guardo Steso nell’aria aprica Mi fere il Sol (Leopardi).
Nell’uso ant., con compl. dell’oggetto interno, f. colpi, percosse, darli, menarli: Ferìa maggior percosse il Re Gradasso (Ariosto); rimane ancora nella locuz. com. senza colpo ferire, senza servirsi delle armi, senza spargere sangue, senza trovare resistenza (anche fig.); con la stessa costruzione, ma con altro sign., letter. ant., ferir torneamento, giostrare, combattere in un torneo (v. fedire).
 
3. fig., ant.
Mirare, tendere a un luogo o a un fine: qui comunemente feriva la sua intenzione (Segneri); anche intr., f. a un fine (v. fedire).
 
◆ Il part. pres. ferènte (anche come agg.) è raro o poet.: San Giorgio con l’asta ferente (D’Annunzio).
 
◆ Part. pass. ferito (ant. feruto), anche come agg. (v. la voce).
 
 
 
Ferire femmine
 
Scale, scale esistono dopo lo sgambetto
e i gradini, come labbra dure, ricordano
la somma dei cateti, una rossa toga ricamata
nel corridoio, nella
via secondaria che apre il mondo,
ecco, senza più vendetta, un anno
guardato e solo:

da spacchi bui
voi ritornate, convogli
a cui mancava il mio pensiero, per terra.

Milo De Angelis
 
 
 
amori infranti,
qualcuno lo ricordo
nel tempo una cornice
parentesi accidentale
di obbligati percorsi ...

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