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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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giovedì 16 gennaio 2014

E.D.

A conclusione di una lettera al fratello Austin del 17 ottobre 1851 (L58). Il testo è in prosa ed è preceduto da "The earth looks like some poor old lady who by dint of pains has bloomed e'en till now, yet in a forgetful moment a few silver hairs from out her cap come stealing, and she tucks them back so hastily and thinks nobody sees. The cows are going to pasture and little boys with their hands in their pockets are whistling to keep them warm. Dont think that the sky will frown so the day when you come home! She will smile and look happy, and be full of sunshine then - and even should she frown upon her child returning," ("La terra sembra come una povera vecchia signora che fino ad ora è sempre rifiorita dai colpi della sorte, ma in momento di distrazione alcune ciocche di capelli argentei le escono furtivamente dal cappello, e lei le ricaccia indietro velocemente e pensa che nessuno abbia visto. Le mucche stanno andando al pascolo e ragazzini con le mani in tasca fischiettano per tenersi caldi. Non credere che il cielo sarà così corrucciato il giorno in cui verrai a casa! Sorriderà e apparirà felice, e sarà pieno di sole allora - e se pure dovesse corrucciarsi quando il suo figliolo tornerà,").
La lettera contiene, come sempre nelle lettere di questo periodo al fratello, il racconto di cose quotidiane e, soprattutto, la nostalgia provocata da un'assenza che doveva pesare molto a ED. La conclusione è un'esortazione a interrompere quell'assenza, con la descrizione dei primi freddi in arrivo e subito dopo, come per mettere la mani avanti e stroncare sul nascere le possibili obiezioni a una visita nel gelo, una rassicurazione sul tempo che farà al suo ritorno, per poi concludere che, in ogni caso, ci sarà sempre quel cielo "ever serene and fair", un cielo formato dal calore della casa, della famiglia e, soprattutto, scaldato dall'amore di una sorella, evidenziato da quel possessivo "my" dell'ultimo verso (dalla rete).


there is another sky,
ever serene and fair,
and there is another sunshine,
tho' it be darkness there -
never mind faded forests, Austin,
never mind silent fields -
here is a little forest
whose leaf is ever green -
here is a brighter garden -
where not a frost has been,
in it's unfading flowers
I hear the bright bee hum,
prithee, my Brother,
into my garden come!
   c'è un altro cielo,
sempre sereno e bello,
e c'è un'altra luce del sole,
sebbene sia buio là -
non badare alle foreste disseccate, Austin,
non badare ai campi silenziosi -
qui è la piccola foresta
la cui foglia è sempre verde -
qui è un giardino più luminoso -
dove il gelo non è mai stato,
tra i suoi fiori mai appassiti
odo la luminosa ape ronzare,
ti prego, Fratello mio,
vieni nel mio giardino!

Emily Dickinson

Claude Monet, Il giardino dell'artista, Iris


piove gelida acqua
le cose sono qui
come sempre
presenti...

2 commenti:

  1. presenti sono ancora le ore
    e i minuti scorrono in fioe senza posa,
    presente bsei tu in me,
    ora che la notte si fa fitto buio
    nei posti della memoria oltre i confini
    "poesiainsmalto"

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  2. grazie Annamaria,
    le tue parole sono un bacio per i cuori.
    Gujil

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