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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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mercoledì 29 gennaio 2014

Aleksandr Blok

ALEKSANDR ALEKSANDROVIC BLOK
(1880 -1921)

Grandissimo poeta russo, nacque da una famiglia di raffinati intellettuali. Innamoratosi di Ljuba, la figlia del grande scienziato Mendeleev, la sposò nel 1903. A lei dedicò un ciclo di poesie (Versi sulla bellissima fama), in cui prevale il colore bianco e che gli diedero notorietà.
Compose altre raccolte, La città, Faina e Maschere di neve, caratterizzate da colori carichi di simbolismo: il blu o il viola rappresentano la frustrazione; il giallo rappresentava il tradimento; il rosso era la carica passionale. 
Le sue poesie sono cariche di significato simbolico.
Nella prima raccolta il vento rappresenta l'arrivo della Dama; la primavera corrisponde al mattino, ossia alla possibilità di un incontro; la sera o l'inverno sono i terribili momenti della lontananza.
La vita quotidiana, logorante e banale, è rappresentata dalla palude senza luce.
Divenne famosissimo e popolarissimo e alcuni poeti, tra cui Marina Cvetaeva,  Anna Achmatova e Boris Pasternak, gli dedicarono alcune loro poesie (dalla rete).


Tutto muore al mondo, madre e giovinezza
la donna tradisce e l'amico scompare.
Impara ad assaporare una nuova dolcezza
contemplando il freddo circolo polare.

Prendi la tua barca, salpa verso il polo
tra mura di ghiaccio e in silenzio oblia
come l'uomo ama,lotta e muore solo:
dimentica il paese dell'umana follia.

Ed all'anima stanca insegna, mentre lento
s'impossessa del sangue il brivido del gelo,
che non le serve a nulla questo pianeta spento
perchè i raggi vengono dal cielo.

Aleksandr Blok


è vero,
tutto muore al mondo
sta in noi,
sempre,
quel senso di rinascita...

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