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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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martedì 7 gennaio 2014

Cavalcata

cavalcare v. intr. e tr. [lat. tardo caballĭcare, der. di caballus «cavallo»] (io cavalco, tu cavalchi, ecc.; come intr., aus. avere). –

1. intr. Andare a cavallo, viaggiare a cavallo: imparare a c.; sapere, non saper c.; aveva cavalcato fino al tramonto; c. a cambiatura, mutando il cavallo quando sia stanco; c. a bisdosso, senza sella; c. all’amazzone (v. amazzone); prov., chi cavalca la notte, convien che posi il giorno.

2. tr.

a. Montare un cavallo o anche altro animale (ciuco, mulo); per la locuz. fig. c. la tigre, v. tigre. Fig., congiungersi nell’atto sessuale, detto degli animali o dell’uomo: ciascuna provar volle come il mutolo sapeva c. (Boccaccio); anche intr.: i becchi Cavalcan sovra le caprette irsute (Salvini).

b. estens. C. un albero, un ramo, una seggiola e sim., starci sopra a cavalcioni; ant., c. una strada, un luogo, passarvi a cavallo.

3. tr. e intr., ant. Scorrere con la cavalleria un paese nemico per saccheggiarlo, muovere all’assalto con l’esercito: cavalcò in Versilia e Lunigiana con ottocento cavalieri e seimila pedoni (G. Villani); potrete spargervi per la campagna, c. il paese che vi è innanzi, foraggiarlo, predarlo (Algarotti).

4. tr. e intr. Detto di ponte o arco, esser posto sopra una via, un fiume o sim (dizionario Treccani).


Cavalcata del freddo

Sorgere dell'alba
tra freddi corridoi,
rami intrecciati e spogli,
pozzanghere semigelate.
Le brezze del freddo
attanagliano redini e sproni
ripensa ad un attimo
sensazione sospesa.

Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate

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