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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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domenica 22 luglio 2012

1099

Roberto Vecchioni (Carate Brianza, 25 giugno 1943)
è un cantautore, paroliere e insegnante italiano.
È considerato fra i cantautori italiani più importanti, influenti e stilisticamente eterogenei, tanto che «può permettersi di vincere il Festivalbar e di far coppia con i più bei nomi della nostra canzone sul palco del Club Tenco, di scrivere canzoni raffinate e suadenti, di riscrivere la storia di Orfeo ed Euridice, di citare Oscar Wilde ed al tempo stesso di scherzare, cadere di tono, frequentare la canzonetta senza perdere lo spirito e la faccia» come ha scritto Ernesto Assante su la Repubblica.
Ha vinto i quattro premi più importanti della musica italiana: il Premio Tenco nel 1983, il Festivalbar nel 1992, il Festival di Sanremo e il Premio Mia Martini della critica nel 2011.


Gaston e Astolfo
 
Partiamo partiamo
partiamo partite
partiamo partiamo
partiamo partite
evviva bambini
ci son le crociate
Partiamo partiamo
partiamo partite
partiamo partiamo
ci son le crociate
Partiamo partiamo
partiamo partite
partiamo partiamo
partiamo partite
partiamo partiamo
partiamo partite
E quando só partiti li crociati
con mille e mille e mille bei vestiti
Gaston francese e Astolfo l'italiano
s'innamoraro d'un amore amaro
s'innamoraro d'un amore amaro
E só passati gli anni e só tornati
Astolfo la sua donna s'è sposato
e di Gerusalemme s'è scordato ...
di Gaston de la Seine
non si seppe plus rien
 
Millenovantanove

Il male del ritorno Astolfo
È questo non trovarsi più
Percorrere gli spalti fino all'alba
Senza sonno su e giù
Non sentire una voce
Se non l'eco nella sala d'armi
E chiedersi i ritratti sul muro
Cosa avranno da guardarmi
Il male non è stare senza donne
Di puttane ne ho da non poterne più
Il male è quella finestra
Dove dietro c'è la donna che eri tu
Il giorno che mi vestivi e dicevi
La guerra non è un fatto tuo
E il giorno che mi insegnavi
Gerusalemme la prendiamo per Dio
Per Dio
Per Dio
No è perché lo voglio io
Amore amore amore amore mio
Per Dio
Per Dio
Ma la sera ti baciavo io
Amore amore amore amore mio
Se devo credere ai mercanti di Fiandra
Stai con quella che ride di più
Tiri di spada con la tua ombra
E sei felice, va bè o suppergiù
Chissà se stai scrivendo ancora poesie
Chissà con che sorriso le dici anima mia
Gaston è vecchio, Gaston è sempre bello
Beve ogni sera quanto vale il tuo cuore
Gaston ricorda tutto ogni duello
E i nemici e le tue ferite amore
E ricorda parole che il vento era una brezza
E la prima volta che ti ha dato una carezza
E Dio
E Dio
Quella tua storia insieme a Dio
Amore amore amore amore mio
E Dio
E Dio
Va bene si perfino Dio
Però la sera
Ti baciavo io
Se dormo sogno di sfidarti sempre
E farti un buco proprio dentro il cuore
Farti sentire tutto il senso
Di questo inutile avere dolore
Riempirti la pancia con la tua stessa spada
Perché tu non sei più lo stesso
E perché non ti veda
E Dio
E Dio
Ti salverebbe adesso Dio
Amore amore amore amore mio
E Dio
E Dio
Tienitelo stretto Dio
Amore amore amore amore mio.

Roberto Vecchioni
da "Bei tempi"

3 commenti:

  1. Di quello che non ho fermato
    e che valeva oggi mi pento;
    ma è tardi e non ho pianto.
    Forse qualcosa muore dentro
    forse è perché non amo più;
    ho perso tutto questo tempo
    e non vi abbraccerò mai più.

    E tutto quello che so dire
    è che sovente il mio dolore
    sa farmi divertire;
    la rabbia mi mantiene calmo,
    e abbasso questa libertà;
    un vecchio amico, un vecchio incontro
    oggi sarebbe sì una novità.

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  2. Miticomarco,

    oltre le persiane chiuse ci sarà un mondo tutto da riscoprire, buna ricerca.

    Gujil

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    Risposte
    1. In altri mondi, nelle dimensioni dell'Oltre che fluiscono acconto a noi.
      Come gli omìni verdi ai bordi dell'autostrada.
      Come l'attimo sospeso per il tempo di un respiro, con il mondo trasfigurato da un tergicristallo rotto.

      E lui con la pompa in mano...

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