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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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venerdì 28 agosto 2020

Stentore (a Giuseppe Tornaghi)


stentorea la voce che udii, mi prese,
cultura e parole d'arte, i quadri e le imprese;
non ho potuto salutarlo, amico di struttura,
ieri il mio cuore è pesato, per lui, per altri...

Anonimo
del XX°Secolo
"frammenti"




Stentore
(greco: Στέντωρ)
 
era l'araldo dei guerrieri greci,
descritti da Omero durante la guerra di Troia nell'Iliade.
Tra gli antichi greci l'araldo aveva il compito di rendere pubblici gli atti e disposizioni delle autorità civili e religiose e talvolta di mantenere le relazioni con popoli stranieri o nemici.
La dea Era prese le sue sembianze quando volle incoraggiare le truppe greche al combattimento. Morì in un duello vocale (a chi faceva la voce più grossa) con il dio Ermes che in quanto tale non avrebbe potuto perdere.
Stentore aveva la caratteristica di possedere una voce pari a quella di cinquanta uomini, tanto potente da sentirsi a miglia di distanza.
Dopo la presa della città di Troia da parte dell'esercito greco fece ritorno in patria, lì, forte delle sue imprese a squarciagola, volle sfidare follemente Ermes in una gara a chi urlava più forte: prevalse ovviamente il dio, che subito dopo punì l'arroganza di Stentore uccidendolo.
Dal suo nome è scaturito l'aggettivo stentoreo, con riferimento a una voce potente: voce stentorea.
(da Wikipedia)

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