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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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venerdì 15 febbraio 2019

Ocoano d'erba (prato)

Un prato è un tratto più o meno esteso di terreno coperto d’erba che viene totalmente o in parte falciata per essere impiegata, fresca o conservata, per l’alimentazione del bestiame.
Il prato differisce dal pascolo perché mentre nel primo l’erba viene falciata, nel pascolo l’erba è consumata sul posto dagli animali.
Qualora il prodotto sia in parte pascolato e in parte falciato, si usa il termine di prato-pascolo.
Queste colture, che sono miglioratrici della fertilità e sono connesse con l’allevamento zootecnico e con la produzione di letame, assumono tanto maggiore importanza e diffusione quanto più progredita e intensiva è l’agricoltura di un paese.


 
Oceano d’erba

Sacra era la terra, ma aspro il vento
e inviolata la prateria, estesa per centinaia di miglia,
che tutto quel che lei poteva vedere era un oceano d’erba.

Certi giorni si sentiva così sola che andava fuori
e si rannicchiava fra le pecore per trovare compagnia.
Sacra era la terra, ma aspro il vento

e i fuochi di prateria dilagavano lungo le pianure
illuminando il paese come un’immensa polveriera
finché tutto quel che lei poteva vedere era un oceano di fiamme.

 
Trascorse tre anni senza vedere un albero.
Quando suo marito alla fine la portò sulle montagne russe
lei disse che sacra era la terra e aspro il vento


e s’inginocchiò piangendo senza consolazione,
e visse in una capanna di terra per altri trent’anni
finché il mondo svanì in un oceano d’erba.


Ogni tanto pensa a lei quando percorri il mondo,
nostra madre, a dove fu sepolta.
Sacra era la terra, ma aspro il vento
per coloro che sprofondarono in un oceano d’erba.

 Edward Hirsch
da "On Love" (1998)
traduzione di Claudio Bellinzona
 

oceani e oceani, infinito di fronte,
la nave che sono ondeggia, beccheggia;
mi piacerebbe cantare a squarciagola
suoni che non si sanno vedere...  


Si fanno diverse classificazioni dei prati: a seconda che si sviluppino per disseminazione naturale o con l’apposita semina, si distinguono in naturali o artificiali; sono polifiti se formati di numerose specie, monofiti od oligofiti se formati di una o poche specie.
Infine si dicono permanenti quando hanno lunga o indefinita durata, alterni o temporanei quando durano uno o pochi anni.
I prati permanenti sono sempre polifiti, naturali o artificiali, gli alterni sono generalmente monofiti od oligofiti e costituiti più frequentemente da medica, trifoglio, sulla, lupinella e simili.
Un tipo particolare di prati permanente è dato dalle marcite.
Rientrano nella categoria dei prati anche le colture intercalari distinte con il nome di erbai.
Le specie prevalenti nei prati sono in maggior proporzione Poacee perenni, cui seguono Leguminose e Composte (da enciclopedia TRECCANI).

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