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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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domenica 21 giugno 2015

Domani

Domani è il giorno immediatamente successivo a oggi.
Convenzionalmente si intende il periodo di tempo individuato dalle 24 ore successive alla prossima mezzanotte.
Per estensione, il termine può riferirsi anche genericamente al futuro
(esempi, "pensare al domani", "un domani migliore") da Wikipedia.
 
Ah, è il bene di domani
Tutto come ieri
Nulla sarà mai come
Lo si vede nelle pietre
Eppure tutto ci aspetta
Al ritorno dell'ora di ieri
Si dovrà pur amare
Come ancora mai
La nostra vita sarà tutta
Com'è da allora
Temete il cielo indifferente
O il gioco dell'amore
E non è un gioco stasera
O domani sera
Si dovrà vivere ancora
Anche nei giorni neri

Louis Aragon
Poesie d'amore
 
domani
(pop. dimani, ant. domane)
avv. [lat. tardo de mane, propr. «di mattina»]
- TRECCANI - 
 
– Il giorno che segue a quello di oggi: d. è domenica; ritorno d. a mezzogiorno; d. mattina (o domattina); d. sera (non com. domani a sera); d. notte; doman l’altro, di qui a due giorni, nel giorno che segue a domani (più com. dopodomani; letter. posdomani): che farò doman l’altro? che farò dopo doman l’altro? (Manzoni); d. a otto, d. a quindici, a distanza di una o due settimane a partire da domani; a d., formula di saluto che vale come promessa di rivedersi il giorno dopo.
Con l’articolo, il d., il giorno seguente a quello di cui si parla (ma più com. l’indomani; anticam. la dimane s. f.): ci salutammo decidendo di rincontrarci il d.; andai a trovarlo il d. dal (o del) mio arrivo.
È spesso contrapposto o accostato a oggi, anche con senso generico: meglio un uovo oggi che una gallina d. (prov.); oggi o d., una volta o l’altra, in un tempo prossimo: oggi o d. gli succede qualche guaio; vedrai che oggi o d. gliela faccio pagare cara; rimandare una faccenda d’oggi in d., dall’oggi al d., differirla di giorno in giorno; è andato via dall’oggi al d., in fretta, improvvisamente; da oggi a d., subito, lì per lì: certe decisioni non si possono prendere da oggi a d.; oggi ... domani, un giorno ... l’altro: oggi litigano, d. fanno la pace; oggi qui, d. là, sono sempre in viaggio; modo prov., oggi a me, d. a te, le disgrazie che sono capitate a noi, possono capitare anche a chi mostra di rallegrarsene; dàgli oggi, dàgli d., finirò con lo spuntarla (insistendo continuamente, ecc.); spendi oggi, spendi d., ha finito col rovinarsi (a furia di spendere, ecc.).
Con valore indeterminato, per indicare il futuro: continua pure così, d. te ne accorgerai; anche come s. m.: il d. è incerto; in un d. molto remoto, in un prossimo domani.
Ironico, per «mai» (in quanto il domani generico è sempre di là da venire): «Me lo regali questo tappeto?» «Sì, domani». Lo stesso significato viene ad assumere domani nel cartellino che si può vedere appeso in osterie o botteghe: oggi non si fa credito, domani sì, oppure: a credito si fa domani (sottintinteso oggi no), o simili .  
 

domani,
domani...;
sorretto da aneliti
rivedo e rinasco;
sospiro lontano...vago...

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