Dimanches
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Oh, questo pianoforte,      il caro piano 
che non s'arresta, non      s'arresta mai, 
oh! questo piano che      lamenta in alto 
e che s'intesta sopra la      mia testa! 
Vi sono dentro le      sinistre polke 
e le romanze da      portineria, 
fini esercizi 
                            e il Prego d'una vergine! 
Fuggire? dove in questa      primavera? 
Nulla da fare fuori, la      domenica... 
E più nulla da fare a      casa mia... 
Oh! nulla v'è da fare      sulla terra!... 
Ehilà, ragazza assisa      avanti al piano! 
Io lo so bene che non      tieni un'anima! 
Mai più cadere dentro      la tua rete 
di nostalgia che tendi      con le scale... 
Fiori fatali uniti dal      Ricordo, 
leggende folli ormai      tutte sfiorite, 
basta! mi basta! vi      sento venire 
e la mia vita è      prossima a partire... 
È vero, una domenica      dal cielo 
grigio, e non faccio      più nulla di bene, 
e l'infimo organetto      barbaresco 
(il poveretto!)      m'afferra alle viscere! 
E allora troppo folle io      mi sento! 
E se fossi sposato,      ucciderei 
la bocca all'amorosa e      le direi 
inginocchiato le parole      ambigue: 
"Il mio cuore mi è      troppo troppo cèntrico! 
e tu sei frale nella      carne umana; 
e allora non pensare che      sia male 
se ti dò delle      pene!" 
Jules Laforgue 
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