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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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lunedì 1 ottobre 2007

Le Belle Donne 3

Hathor (Athor),

Signora di Dendera, Leonessa selvaggia fuori d’Egitto, è diventata regina della pace e dell’amore nel paese che l’ha adottata ed adorata.
E’ rappresentata come una giovane a bellissima donna che porta sulla testa il sole tra due corni di vacca, Hathor è la donna con la D maiuscola e la madre per eccellenza. Ella rappresenta l’ebbrezza ed il brivido che danno il piacere assoluto (specialmente quello erotico e carnale), l’amore coniugale, la fertilità. Sotto il regno di Ra, Hathor abitava la Nubia (guarda caso una delle più belle donne egiziane, Nefertari, proveniva da quella regione del sud). Era una leonessa sanguinaria. Ra sentì il bisogno di avere Hathor presso di sé. Inviò Shu e Thot a cercarla. Questi riuscirono a persuaderla a venire in Egitto, paese della gioia e del vino. Una volta giunta, ella abbandonò la sua ferocia e divenne la grazia e il sorriso.
E’ la sposa di Horus (dio dalla testa di falco e figlio di Osiride ed Iside), al quale rende visita una volta l’anno nel corso delle festa del Buon Incontro (immaginate da soli i dettagli scabrosi).

Il resto dell’anno abita a Dendera e si occupa degli altri.
Hathor è la personificazione delle donne, nume tutelare della bellezza, dell’amore e del matrimonio e dei fronzoli che ci avvengono dentro e fuori.
Che gli Egiziani (come tutte le popolazioni dell’intero pianeta del resto) ci tenessero alla bellezza femminile ce lo dicono i reperti storici e ce lo tramandano scribi ed artisti quando operano e descrivono mirabilie di Nefertari (moglie Nubiana di Ramsete II) e Nefertiti (sposa di Akenathon) e della meno conosciuta regina Tiy.
Hathor?, Nefertari? La sovrapponibilità delle due figure è la dimostrazione di quanto gli Egiziani avevano idealizzato la bellezza femminile. Comparare la regina alla dea poneva la donna sullo stesso piano del potente faraone. Quindi per gli egiziani Nefertari e Nefertiti divennero due dee da adorare ed anche da prendere ad esempio ed imitare.

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