Le "fanciulle bianche"
simboleggiano un mondo interiore, fatto di sogni e di desideri
inespressi, che si contrappone alla realtà grigia e monotona della vita
borghese.
La loro presenza, spesso silenziosa e quasi trasparente, contribuisce a creare un'atmosfera di malinconia e di straniamento, tipica della poetica crepuscolare di Palazzeschi.
Le fanciulle bianche
La gente cammina pian piano
sull’erta che mena alla chiesa.
È un lungo viale fra grandi cipressi,
la chiesa è la cima del monte.
La gente cammina pian piano.
A mezzo dell’erta, a sinistra,
è il breve cancello che chiude un giardino.
Là dentro passeggiano al sole
le fanciulle bianche.
Passeggiano adagio pel grande giardino,
non hanno un sorriso.
La gente passando si ferma a guardare.
Aldo Palazzeschi
Finzioni imprecise albergano
pensieri distinti, solitari;
fanciulle scorte si piegano,
la mente, le mani implodono...

Le fanciulle bianche possono essere associate a figure mitologiche, come le Parche (o Moire) che filano il destino, o a personaggi letterari che incarnano l'ideale di bellezza e purezza.
La
loro presenza, spesso silenziosa e quasi trasparente, contribuisce a
creare un'atmosfera di malinconia e di straniamento, tipica della
poetica crepuscolare di Palazzeschi.
Queste figure femminili, spesso idealizzate e avvolte in un alone di mistero, incarnano una sorta di archetipo di bellezza eterea e malinconica, contrapposto alla realtà più cruda e spesso squallida della vita quotidiana; la
loro immagine eterea e impalpabile suggerisce la fugacità della
bellezza e della giovinezza, e il loro candore rimanda alla purezza e
all'innocenza, ma anche alla fragilità e alla vulnerabilità (dalla rete).
Nessun commento:
Posta un commento