Tu che inasprisci di superbi scherni
e strazî di freddezze noncuranti
l'uomo già altero, che t'umilia avanti
il duol dei giorni alle sue ansie eterni,
tu che il suo lungo desiderio alterni
fra viltà disperate e stolti pianti,
non sai che lacci hai con un gesto infranti,
qual vendetta tu compia non discerni.
Costui che fra le tue sottili dita
fatte artigli tu stringi, e soffre, e duolsi,
schiavo d'amor che il tuo negar più incita,
ingiustamente espìa, con una pena
cruda, il gioir di chi fragili polsi,
per suo trastullo perfido, incatena.
Amalia Gugielminetti
Vendicarsi rimane un fatto
che molti utilizzano ancora;
nel senso di una ripicca
si crede di risanare il male...
Vendicatóre
sostantivo maschile e aggettivo (f. -trice)
[dal lat. tardo vindicator -oris].
-TRECCANI-
Come sostantivo si intende chi (colui che) vendica, chi compie una vendetta (e s’intende di solito la vendetta nei confronti di una determinata offesa): si fece vendicator del grave oltraggio; tutti lo additavano come il vendicatore della patria tradita; prima di uccidersi Didone invocò un vendicatore della sua morte.
Come aggettivo, che vendica, che compie o spinge alla vendetta: «Oimè!» disse Biancifiore «io dubito che la vendicatrice dea giustamente meco non si crucci» (Boccaccio); le odiate ... vendicatrici Erinni (Pindemonte); in te sola ... Caderà l’ira mia vendicatrice (T. Tasso).
(dalla rete)
Nessun commento:
Posta un commento